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Beginner Principles In Contact Improv

Beginner Principles In Contact Improv

In this workshop we will explore curiosity, play, rest, and communication as tools to aid our relationship with gravity and sense of belonging on the earth. Where: New York, USA When: Friday, Sept. 6, 2024 Deadline for applications: Friday, Sept.  6, 2024 Beginner Contact Improv PrinciplesIn this workshop we will explore curiosity, play, rest, and communication as tools […]

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Call For Choreographers For 9th Annual SoloDuo Dance Festival in NYC!

Call For Choreographers For 9th Annual SoloDuo Dance Festival in NYC!

30 international choreographers will be selected to present either a solo or duet performance as part of festival programming presented at Dixon Place. Where: Dixon Place (161A Chrystie Street, New York, New York 10002), US When: February 13th & 14th, 2025 Deadline for applications: September 25th, 11:30pm WHITE WAVE will be presenting our 9th Annual SoloDuo Dance Festival (February 13th & 14th, 2025) with 30 […]

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Nita Little Workshop Weekend – NYC

Nita Little Workshop Weekend - NYC

Join Nita Little in a 3-day workshop weekend, September 6-8th, 20241 Where: The Floor, Brooklyn, NY, USA When: September 6-8, 2024 Deadline for applications: 9/1/24 Beginner Contact Improv Principlesw/ Nessie Slyker & Julianne CariñoWhen: Friday, September 6th, 6pm-10pmWhere: The Floor, Brooklyn In this workshop we will explore curiosity, play, rest, and communication as tools to aid our relationship with gravity and sense […]

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NVA & Guests August 24 & 25 NYC Workshop

NVA & Guests August 24 & 25 NYC Workshop

Join NVA & Guests, Nicole von Arx, Joseph Hernandez, Undercurrent and David Flores in New York City for two days of movement, creative process, improvisation and partnering. Where: New York City Center Backstage, New York, USA When: August 24 and 25 Deadline for applications: August 1st, 2024 This is an advanced workshop designed for professional dance artists interested in working with artists such as […]

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2 Day Pina Bausch Repertory Lab At Mark Morris Dance Center

Pina Bausch Repertory Lab

2 Day Pina Bausch Repertory Lab workshop with former member Stephanie Troyak- a chance to learn and dive deep into Pina Bausch’s iconic rep from “Sacre” and theatrical tanztheater excerpts from various pieces. Where: Mark Morris Dance Center, New York City, NY When: Aug 2 6-9pm & Aug 3 11-6pm Dive deep into the repertory of the legendary Pina Bausch! With iconic works such as Rite […]

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FRAME > Light line

FRAME cattura Light line di Jenny Holzer per il Guggenheim Museum di New York, installazione che trasforma l’edificio in una serie di scrolling texts dalle sue serie iconiche, come “Truisms” e “Inflammatory Essays”. Il lavoro monumentale è anticamera della retrospettiva che nel museo newyorkese presenta una retrospettiva di suoi lavori dagli anni ’70 ad oggi.

Jenny Holzer: Light Line, Guggenheim Museum, New York,
La mostra è organizzata da Lauren Hinkson, Associate Curator for Collections. Conservazione  dell’installazione realizzata per il Solomon R. Guggenheim Museum è condotta da Lena Stringari, Deputy Director, da Andrew W. Mellon, Chief Conservator, e Agathe Jarczyk, Associate Time-Based Media Conservator.

Jenny Holzer: Light Line

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Jennifer Muller / The Works Is Seeking Dancers

Jennifer Muller / The Works Is Seeking Dancers

Jennifer Muller/The Works is seeking (2) highly-technical, contemporary dancers for the company’s 50th Anniversary NY Season, Spring 2025. Where: Lower Manhattan, NY, USA When: June 12, 2024 10am – 2pm ET Deadline for applications: June 10, 11:59 pm ET Jennifer Muller/The Works is seeking (2) highly-technical, contemporary dancers for the company’s 50th Anniversary Season, Spring […]

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Hiring Now: Gibney Company Rehearsal Director

Hiring Now: Gibney Company Rehearsal Director

Hiring Now: Gibney Company Rehearsal Director. Join the Gibney Company team! Where: New York City, NY When: September 2024 Deadline for applications: Friday, June 14, 2024 at 6:00 PM ET The Rehearsal Director works to advance Gibney Company as part of a coordinated team consisting of the CEO & Artistic Director, Company Director, Executive Producer, Associate Producer, Production Manager and Company Manager. The Rehearsal Director supports Gibney Company’s commitment to artistic exchange, collaboration, and excellence. The successful candidate must […]

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Harold Cohen: AARON

Con una mostra a cura di Christiane Paul, il Whitney Museum of American Art ripercorre l’evoluzione di AARON, il primo programma di intelligenza artificiale sviluppato nei tardi anni ’60 da Harold Cohen per accompagnarlo creativamente nella sua pratica pittorica, adottato a collaboratore per stimolare conoscenza sperimentazione. I lavori sono attentamente selezionati e tracciano in maniera scientifica i momenti chiave di questo dialogo uomo-macchina. L’approccio curatoriale è cronologico e permette di attraversare il passaggio da analogico a digitale, la transizione da astrazione a figurazione, a metà degli anni ’80, e tutto ciò che questi passaggi ha comportato in termini tecnici e concettuali.

Il Whitney Museum è l’unico museo a possedere nella sua collezione versioni del software AARON che tracciano i diversi periodi di sviluppo di questo progetto e permettono quindi di ritracciare le diverse fasi di evoluzione del software e di questo dialogo cresciuto con una certa gradualità.

Harold Cohen ha stabilito con il software un vero e proprio dialogo. Ha iniziato con il fornirgli regole e conoscenze per quello che riguarda i principi base di colore, forma, composizione e dimensione, fondamenti che appartengono alla sua formazione di pittore. Il loro dialogo è cresciuto, con una certa gradualità. Da un primo ragionamento su disegno e colore attraverso delle regole formulate per vie analogiche avviato negli anni ’60 si è arrivati ai primi anni ’70, quando si presenta l’occasione e il giusto contesto per sviluppare il software AARON alla Stanford University’s Artificial Intelligence Lab.

Da questo momento in poi, percorso è proseguito per fasi, ciascuna un tentativo (sempre riuscito, a volte anche troppo) di spingere oltre i limiti dell’intelligenza artificiale. Ad un certo punto, Cohen si rende conto che la macchina è in grado di fare cose che prima non immaginava possibili. Quando impara a colorare i disegni, prima completati a mano dall’artista, arriva ad un momento di crisi. Non è la mancanza di cose da fare, piuttosto l’arenarsi della collaborazione tra uomo e macchina.  “I felt that my dialogue with the program, the very root of our creativity, had been abruptly terminated”, racconta in una conferenza del 2010 all’ Orcas Center.

Ecco perché centrale nella mostra al Whitney è la macchina riportata in vita per fare entrare i visitatori, anche online in streaming sul sito in alcune ore del giorno, nel processo di esecuzione delle opere. Il software “as a central creative force behind the artwork”. Non solo. In mostra anche tutta una serie di ephemera, come quaderni di appunti e disegni personali che fanno parte del momento di progettazione e di riflessione.

Oltre a celebrare un artista riconosciuto come pioniere dell’arte digitale, la mostra entra nel vivo di questo dialogo uomo-macchina, penetra i meccanismi del processo scandendo le tappe, aiuta a riflettere sul nostro rapporto con le moderne tecnologie di intelligenza artificiale con i programmi più recenti come DALL-E, Midjourney e Stable Diffusion.

“Harold Cohen’s AARON has iconic status in digital art history, but the recent rise of AI artmaking tools has made it even more relevant. Cohen’s software provides us with a different perspective on image making with AI,” dice Christiane Paul, Curator of Digital Art at the Whitney. “What makes AARON so remarkable is that Cohen tried to encode the artistic process and sensibility itself, creating an AI with knowledge of the world that tries to represent it in ever-new freehand line drawings and paintings. Watching AARON’s creations drawn live as they were half a century ago will be a unique experience for viewers.”

In questi ultimi anni, in particolare in coincidenza con la crisi pandemica e lo spostamento di interessi economici e culturali online, alcuni termini come arte digitale sono stati particolarmente inflazionati, confusi con strumenti digitali come i certificati NFts, o con progetti di grafica e design. Questo ha significato oscurare buona parte di quelle sperimentazioni che hanno scritto la storia della ricerca in questi ambiti per più di vent’anni.

Queste operazioni che attraverso le mostre facilitano conoscenza e consapevolezza sono particolarmente importanti. In parallelo al Whitney, si è mossa anche la Galleria londinese Gazelli Art House, proponendo, con la mostra “Refractoring (1966-74)”, una selezione molto accurata di lavori di Cohen che hanno tracciato momenti chiave della transizione tra il 1966 e il 1974, momento nodale del suo lavoro ma anche inizio di diffusione delle tecnologie nella società. Tra i lavori, anche Sentinel esposto alla Biennale di Venezia nel 1966, quando è stato invitato a rappresentare il Padiglione Inglese, momento di grande riconoscimento internazionale che non arresta la sua spinta creativa “that arises when the individual starts to question the unquestioned assumptions of his field and to act out of the scenarios that present themselves as a result”.

Alla riflessione pura sul rapporto uomo-macchina le mostre restituiscono parte di questa storia, la rendono comprensibile avvicinando i visitatori al processo nella sua vitalità. Gli incontri, alcuni disponibili online sul sito del Whitney, i documenti prodotti e il catalogo con contributi dei più importanti studiosi che il 9 maggio è stato presentato alla Gazelli Art House, seguiranno la fine delle mostre. Tutto questo ci fa riflettere anche sulla curatela delle mostre, quando tra gli obiettivi c’è anche  quello di garantire che i contenuti siano resi disponibili e accessibili ai visitatori, rispettivamente nella misura di un museo e di una galleria.

Harold Cohen, AARON, a cura di Christiane Paul, Whitney Museum of American Art, fino al 19 maggio 2024

Immagini: (cover 1-2) panoramica d’installazione di Harold Cohen: AARON, Whitney Museum of American Art, New York, 3 febbraio –19 maggio, 2024 (3) Harold Cohen, AARON KCAT, 2001 (4) panoramica d’installazione di Harold Cohen: AARON, Whitney Museum of American Art, New York, 3 febbraio –19 maggio, 2024 (5) Harold Cohen, AARON Gijon, 2001 (6) Panoramica di installazione di Harold Cohen, Refactoring (1966-74), Gazelli Art House, Londra (8 marzo–11 maggio 2024).  Courtesy Gazelli Art House, Londra.

 

 

 

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FTS Movement Intensive

FTS Movement Intensive

The FTS Movement Intensive is a 4-day training experience designed for movement artists looking to expand their movement knowledge by reconnecting with rooted ancestral practices. Where: New York, New York, USA When: June 26-29, 2024 Deadline for applications: June 1, 2024 The FTS Movement Intensive is a 4-day training experience designed for movement artists looking to expand their movement knowledge by reconnecting with rooted ancestral practices. This 4-day activation will guide […]

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Summer Dance Workshop in NYC with Althea Dance Company

Summer Dance Workshop in NYC with Althea Dance Company

Along with FUSA Dance Festival, Althea Dance Company will be in New York for its 5-day annual workshop at the International House during summer 2024 followed by a show opened to the public on August 3rd. Contemporary classes, guest artists and more is to come, don’t miss out! Where: International House, New York City, USA When: July 29 – August 2, 2024 Althea Dance Company will be in […]

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