Vue lecture

Il y a de nouveaux articles disponibles, cliquez pour rafraîchir la page.

SHARE Workshop | Andrea Costanzo Martini’26 – Berlin

SHARE Workshop | Andrea Costanzo Martini'26 - Berlin

During three days, you will have the great opportunity to work with Andrea Costanzo Martini himself and on his repertoire while exploring his creative process. Where: EDEN***** Studios – Breite Str 43, 13187 Berlin, Germany When: January 16th, 17th, 18th, 2026 (15 Hours)  ​ Deadline for applications: January 1st, 2026 During three days, you will […]

The post SHARE Workshop | Andrea Costanzo Martini’26 – Berlin first appeared on Dancing Opportunities.

SHARE Workshop | Jiri Pokorny & Crystal Pite Repertoire’26 – Berlin

SHARE Workshop | Jiri Pokorny & Crystal Pite Repertoire'26 - Berlin

During three days, you will have the great opportunity to work on Crystal Pite’s repertoire with former dancer Jiri Pokorny. Where: EDEN***** Studios – Breite Str 43, 13187 Berlin When: January 16th, 17th, 18th, 2026 (15 Hours)  ​ Deadline for applications: January 1st, 2026 During three days, you will have the great opportunity to work […]

The post SHARE Workshop | Jiri Pokorny & Crystal Pite Repertoire’26 – Berlin first appeared on Dancing Opportunities.

SHARE Study | Pina Bausch Repertory Lab’25

SHARE Study | Pina Bausch Repertory Lab'25

In this program, you will have the extraordinary opportunity to fully immerse yourself in Pina Bausch’s most praised works “The Rite Of Spring” & “Kontakthof” and her choreographic language with former dancers of the Thanztheater Wuppertal company during 6 days. Where: EDEN***** Studios – Breite Str 43, 13187 Berlin When: December 15th to the 20th, […]

The post SHARE Study | Pina Bausch Repertory Lab’25 first appeared on Dancing Opportunities.

Open Call: Dance Film @ International Dance Festival New Orleans

Open Call: Dance Film @ International Dance Festival New Orleans

DANCE FILM @ IDFNola is part of the International Dance Festival New Orleans, a four-day celebration of contemporary dance and cross-cultural exchange through live performances, film screenings, masterclasses, panels, and community events. We spotlight innovative global voices merging movement and cinematography, and seeking originality, experimentation, and impactful storytelling.Live screening: September 12, 2026 at The Broad […]

The post Open Call: Dance Film @ International Dance Festival New Orleans first appeared on Dancing Opportunities.

KOR’SIA al Romaeuropa Festival

Nella costellazione della performance contemporanea, Simulacro del collettivo KOR’SIA si impone come una delle esperienze più radicali e ipnotiche degli ultimi anni. Presentato al Romaeuropa Festival e alla Biennale Danza 2025, lo spettacolo, firmato da Antonio de Rosa e Mattia Russo, con la drammaturgia di Agnès López-Río, è un attraversamento dello sguardo, una meditazione reale e virtuale sul corpo, biologico ed espanso, e sull’immagine nell’epoca della simulazione.
Non può definirsi come un racconto ma piuttosto un’esperienza totale, immersiva che avvolge lo spettatore in un campo percettivo dove la materia viva e la materia mediale si confondono, fino a diventare indiscernibili.
In Simulacro, il corpo non è un solo medium della danza: è un’interfaccia, una soglia, un rito dissolto nelle reti e nella loro permanenza volatile.

KOR’SIA costruisce uno spazio in cui luce, proiezioni, video e suono agiscono come membrane sensoriali, attraversando i performer e dissolvendone i contorni. La scena diventa organismo: non rappresenta, ma reagisce. Ogni movimento si propaga nello spazio come dato e come emozione, come codice e come respiro. La multimedialità performativa è il vero linguaggio di programmazione dello spettacolo. L’immagine abita ed invade la danza: la genera, la disturba, la prolunga. Contemporaneamente, in una osmosi sorprendente, la luce  seziona i corpi come un bisturi ottico; il suono prende la forma di architettura invisibile del visibile, struttura effimera della radicalità dei corpi in movimento. In questo equilibrio instabile tra carne e proiezione, Simulacro interroga la presenza e la sua copia, il gesto e la sua traduzione digitale, la realtà e il suo doppio. La tecnologia non è dispositivo freddo, ma materia sensibile, capace di generare flussi di dati, di sensazioni, di percezioni, di movimenti.
L’elettronico diventa epidermico: luce e video aderiscono alla pelle, il movimento diventa pixel, il corpo si fa spazio di proiezione, il suono rete tangibile. La multimedialità svela la fragilità, la sua vocazione all’instabilità e al riflesso. Simulacro mette in scena la crisi della percezione. Gli interpreti emergono e si dissolvono come presenze digitali, apparizioni che scivolano nel flusso visivo di un sogno elettronico. Lo spettatore è immerso in una soglia percettiva dove ogni figura sembra essere insieme viva e artificiale. In questa ambiguità , dove la carne vibra con la luce e la luce sembra sudare, nasce la forza poetica del lavoro: una riflessione fisica sull’irrealtà, sulla liminalità virtuale, sulla finzione come condizione esistenziale. La performance di de Rosa e Russo è anche un gesto politico: un atto di resistenza del corpo dentro l’eccesso visivo e accumulativo della contemporaneità.

Nell’epoca in cui tutto può essere simulato, Simulacro restituisce al corpo la sua potenza originaria: quella di un essere fragile, imperfetto, fallibile, non programmabile.
La danza diventa una forma di sopravvivenza dell’esperienza, un rito per ritrovare dentro la moltiplicazione delle immagini una presenza autentica, una possibilità di respiro.
La multimedialità performativa, per KOR’SIA è una pratica di attraversamento, un modo di interrogare la soglia dove la visione si fa corpo e il corpo diventa immagine.
Là dove l’arte incontra la tecnologia non per descriverla, ma per sentirla, per trasformarla in carne viva.

Antonio de Rosa, Mattia Russo, KOR’SIA, Romaeuropa Festival, 07-08.10.2025
Produzione: Gabriel Blanco, Paola Villegas, Andrea Mendez (Spectare) | Direzione Tecnica: Meritxell Cabanas | Coproduzione: Centro de Cultura Contemporánea Conde Duque (Madrid, Spagna), La Biennale di Venezia, Centro Nazionale di Produzione della Danza ResExtensa | Porta d’Oriente (Bari, Italia), Montpellier Danse – Agora Montpellier (Francia), Theater Freiburg (Germania) | Con il supporto di: Ministero dell’Educazione, Cultura e Sport – Governo di Spagna Comunità di Madrid, Comune di Madrid

immagini: (tutte) KOR’SIA, «Simulacro», Romaeuropa Festival

 

L'articolo KOR’SIA al Romaeuropa Festival proviene da Arshake.

Partitura sonora di Berio per corpo e colori 

Il 3 ottobre scorso, la voce sconvolgente di Cathy Berberian su partitura sonora Visage di  Luciano Berio ha attraversato lo spazio del teatro alla Pelanda – Mattatoio, dando l’incipit  ad un lavoro multimediale che ha celebrato in prima assoluta al Romaeuropa Festival i cento anni dalla nascita del compositore italiano. Quattro partiture del maestro  si sono quindi susseguite senza soluzione di continuità:  a Visage, lavoro su nastro magnetico per suoni elettronici e voce con video  di  Lelli e Roberto Masotti, ha fatto seguito Les mots sont allés…,  “recitativo” per violoncello del1976-78, quindi Sequenza XIV per violoncello del 2002, ambedue intrepretate dal violoncellista Claudio Pasceri  con azioni coreografiche di Simona Bertozzi e infine l’opera sonora-video  del 1963 I colori della luce con le coloratissime immagini video in movimento di Bruno Munari e Marcello Piccardo. 

Fin dal primo accendersi delle ipnotiche immagini video che Silvia Lelli e Roberto Masotti hanno creato per la voce di Cathy Berberian in Visage, le pareti del teatro sono sembrate diventare un enorme impianto uditivo, che consentiva agli spettatori di proiettarsi all’interno del corpo – bocca della Berberian, come in una cassa di risonanza che, deprivata delle  parole, amplificasse emotivamente i suoni della sua lingua, delle sue  labbra e della sua gola, colorandosi della  comica e ironica sensualità della cantante.

Successivamente le luci di Luisa Giusti hanno illuminato rarefatte il corpo esile e plastico di Simona Bartozzi che, sulle note del violoncellista Claudio Pasceri, sembrava smontarsi come un meccanismo articolato, seguendo la geometria sonora che ne diversificava i movimenti mentre scivolava in orizzontale e verticale nello spazio del teatro. 

Il gesto sonoro della voce elettroacustica prima e quello sonoro dello strumento a corde poi- talvolta percosso dalle abili mani del musicista – si stratificavano nella coreografia della danzatrice: le parole, femmine anch’esse, se ne erano andate, come recitava il titolo del pezzo, abbandonando  il linguaggio per lasciare posto a frammenti sonori che evocavano la presenza del corpo, i suoi rumori e i suoi colori. Questi ultimi hanno risuonato insieme con l’ultima opera, I colori della Luce, con musica elettroacustica di Berio e con l’allegria cromatica della proiezione video di Bruno Munari e Marcello Piccardo che ha illuminato ancora, i movimenti di Simona Bertozzi mediante la materia intangibile del video. Sono passati più di sessant’anni da quando le apparecchiature elettroacustiche degli studi sorti a Parigi, Colonia e Milano hanno consentito a Luciano Berio e ad altri compositori come Luigi Nono e Bruno Maderna di indagare le formanti fonologiche della voce e del suono e di ricomporle come materiali di cui si sono serviti per i loro progetti sonori.  

Le nuove tecnologie di diffusione sonora oggi permettono oggi di applicare alla componente sonora quella dinamica che essi avevano sperimentato fin dall’inizio delle loro ricerche e il lavoro compiuto in questo spettacolo dalla sapiente regia del suono di Francesco Canavese e Francesco Giomi – quest’ultimo attuale direttore  artistico di “Tempo reale”, gruppo e, al tempo stesso centro di ricerca, produzione e didattica musicale fondato a Firenze da Luciano Berio nel 1987 – hanno consentito di dilatare lo  spazio del teatro della Pelanda, allestito per l’occasione con una gestione multicanale degli amplificatori che hanno distribuito e fatto dialogare nello spazio le diverse, innumerevoli componenti sonore delle partiture del maestro Berio. 

Berio a Colori, Romaeuropa Festival, 03.10.2025
Musica: Luciano Berio | Coreografia e danza: Simona Bertozzi | Violoncello: Claudio Pasceri | Regia del suono: Tempo Reale (Francesco Canavese e Francesco Giomi) | Luci: Luisa Giusti
Produzione: Nexus Factory, Tempo Reale, EstOvest Festival | Luciano Berio, Visage, per suoni elettronici e la voce di Cathy Berberian su nastro magnetico (1961)* | Visioni su “Visage”, Lelli e Masotti interpretano visualmente Visage | Montaggio di Gianluca Lo Presti / Mammafotogramma | Luciano Berio, Les mots sont allés…, “recitativo” per violoncello (1976-78)* | Luciano Berio, Sequenza XIV, per violoncello (2002)* | Luciano Berio, I colori della luce (1963). Video di Bruno Munari e Marcello Piccardo | Esecuzioni esclusive autorizzate dagli aventi diritto per il centenario di Luciano Berio

immagini: (cover 1) Simona Bertozzi, «Berio a Colori», Romaeuropa Festival 2025, foto: Piero Tauro (2) Claudio Pasceri, «Berio a Colori», Romaeuropa Festival 2025, foto: Piero Tauro (3) Bertozzi –Pasceri, «Berio a Colori», Romaeuropa Festival 2025, foto: Piero Tauro (4) Bertozzi-Pasceri, foto: Luigi De Palma

L'articolo Partitura sonora di Berio per corpo e colori  proviene da Arshake.

FLESH AR(T) ATTACK al Mattatoio di Roma

Abbiamo incontrato Chiara Passa, pioniera delle arti multimediali con base a Roma e le abbiamo chiesto di raccontarci di FLESH AR(T) ATTACK, evento performativo di realtà aumentata, presentato nell’ambito ULTRA REF, sezione del Romaeuropa Festival realizzato in collaborazione con gli studenti del triennio di Arti Multimediali e Tecnologiche dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Venticinque progetti in realtà aumentata hanno orchestrato una mappatura dei particolari spazi dell’ex Mattatoio di Roma, affascinante spazio di archeologia industriale, ora destinato ad essere integrato in uno dei più ambiziosi progetti di riqualificazione urbana con la creazione di un polo di ricerca e produzione artistica, progetto che gode già della presenza di diverse realtà dedicate alla cultura, tra queste gli spazi adiacenti dell’Accademia di Roma, dell’Università di Architettura Roma Tre, e della storica scuola di musica popolare di Testaccio, e ormai anche tutte quelle attività che negli ultimi anni il Romaeuropa Festival ha portato nel suo configurarsi come polo di aggregazione della città e in un contesto internazionale. Per chi ha avuto esperienza del progetto, partecipare a FLESH AR(T) ATTACK ha significato attraversare questo grande spazio in una camminata tra presente e passato, fermando l’attenzione sulla magia di questa particolare porzione di area urbana, sulla sua storia e sull’energia che è in grado di sprigionare. A Chiara Passa abbiamo chiesto cosa ha significato lavorare nella specificità del luogo e in un progetto corale e inter-generazionale.  

Arshake: FLESH AR(T) ATTACK è un evento performativo? Puoi spiegarci con che modalità e come si struttura all’interno dello spazio (pubblico) e come ponte tra Festival e Accademia di Belle Arti?

Chiara Passa: Il progetto è articolato come un tour guidato attraverso 25 hotspot AR, ciascuno dei quali attiva un’interazione tra spazio fisico e contenuto digitale. Le installazioni aumentate non si limitano a decorare l’ambiente, ma lo rimodellano concettualmente, trasformando l’intera area in un centro d’arte immersivo e reattivo.

I lavori di FLESH AR(T) ATTACK sovrascrivono la memoria storica dell’ex Mattatoio con una nuova narrativa artistica digitale, ridefinendo il rapporto tra spazio, corpo e tecnologia. La carne – evocata nel titolo -diventa metafora di presenza, vulnerabilità e trasformazione, mentre la realtà aumentata si fa strumento di resistenza poetica e riflessione critica. In questo contesto, l’AR non è solo medium, ma linguaggio artistico che interroga il reale e ne espande i confini.

Attraverso smartphone e tablet, i visitatori sono invitati a esplorare una costellazione di opere multimediali che vanno dalla scultura digitale alla narrazione spaziale, fino alla critica post-umana. Ogni intervento in realtà aumentata è il risultato di un lavoro corale. Gli studenti hanno agito in direzioni diverse ma sempre complementari, perché legati dal tema della trasformazione poetica e critica dello spazio dell’ex Mattatoio. 

Il tema centrale delle opere AR è la metamorfosi del corpo architettonico e sociale, dove la carne – evocata nel titolo – diventa metafora di presenza, memoria e resistenza.

Alcuni hanno indagato l’idea di archivio, realizzando video tridimensionali che stratificano ricordi e immaginazione.  Altri, hanno lavorato direttamente sull’architettura del luogo, trasformandola in superficie sensibile e reattiva. Altri ancora (me compresa proponendo uno degli Object Oriented Stones, i sassi interattivi orientati agli oggetti) hanno generato sculture post-organiche, forme astratte che sembrano emergere dal sottosuolo di quell’archeologia post-industriale, come linfa visiva che nutre nuove visioni.

Cosa hai portato in questa occasione della tua esperienza con la Widget Art Gallery, nata nel 2008 come galleria digitale tascabile dove hai collaborato con artisti giovani e affermati?

Sicuramente l’esperienza curatoriale di spazi liminali e tascabili, ovvero ambienti non convenzionali che sfidano le logiche espositive tradizionali e invitano a ripensare il rapporto tra opera, contesto e fruizione è stata una base importante per questo lavoro. Con la Widget Art Gallery ho imparato a costruire narrazioni che si adattano a formati mobili, effimeri, decentralizzati, e questa sensibilità ha influenzato anche la progettazione di FLESH AR(T) ATTACK.
Per questo progetto ho portato con me una pratica curatoriale già sperimentata nella Widget che valorizza la coesistenza tra artisti emergenti e affermati, promuovendo un dialogo orizzontale e generativo. Lavorando con gli studenti, ho cercato di trasmettere l’importanza di concepire lo spazio espositivo come un organismo vivo, un dispositivo artistico e critico capace di accogliere visioni plurali e di attivare il pubblico in modo diretto. In questo senso, FLESH AR(T) ATTACK è stato anche un’estensione concettuale della Widget Art Gallery: un ambiente aumentato e situato, dove l’arte si manifesta in forma fluida, accessibile e radicalmente contestuale.

Cosa ha significato per te lavorare con gli studenti ad un progetto artistico corale? 

Il progetto nasce come esito dell’esame finale di Realtà Virtuale e Aumentata, un momento culminante del percorso formativo in cui gli studenti sono chiamati a confrontarsi con la progettazione e la realizzazione di opere digitali site-specific

Alla fine del semestre, abbiamo esplorato lo spazio dell’ex Mattatoio, discutendone insieme affinché ciascuno potesse scegliere un’area su cui lavorare. Ogni studente ha poi immaginato un intervento in realtà aumentata, reso accessibile tramite le matrici AR.

FLESH AR(T) ATTACK è anche un manifesto pedagogico: un esempio concreto di come la didattica possa generare pratiche artistiche contemporanee, valorizzando il lavoro degli studenti e promuovendo una visione collettiva e trasformativa dell’arte digitale.

Quale e’ stata la risposta del pubblico? 

La risposta del pubblico all’evento FLESH AR(T) ATTACK è stata estremamente positiva e calorosa, con un forte coinvolgimento e un sincero apprezzamento per l’esperienza immersiva e collettiva. Abbiamo accolto un pubblico variegato: anziani curiosi di scoprire le opere, famiglie con bambini, e naturalmente anche professionisti e appassionati del mondo dell’arte. Questo mix ha confermato l’efficacia della realtà aumentata come linguaggio artistico e pedagogico inclusivo. È importante ricordare che gli artisti creano opere principalmente per il pubblico, e non c’è soddisfazione più grande di vederlo partecipe, sorpreso, attento, ed emotivamente coinvolto. 

FLESH AR(T) ATTACK, 23-28.09.2025, ex Mattatoio, luoghi vari, 23-28 settembre 2025
Concepito da Chiara Passa come collaborazione tra Accademia di Belle Arti (Arti Multimediali, coordinamento Maria Cristina Reggio) e Romaeuropa Festival, nell’ambito della rassegna Ultra REF.
Con Chiara Passa, hanno esposto gli studenti del suo corso triennale di Arti Multimediali e Tecnologiche dell’Accademia di Belle Arti di Roma: Annamaria De Paris, Anton Tkalenko, Aurora Tittarelli, Caterina Pitrola, Chiara Stella Landi, Davide Solarino, Enea Tomassi, Federica Santoro, Francesca De Rosa, Giovanni Pio Appoloni, John Javier Zuniga Perez, Katharina Faller, Lanyi Zhang, Laura Molino, Lidia De Nuzzo, Martina Panico, Mirko De Paolis, Olimpia Paldi, Pietro Guerrini, Sophia Rossetto, Tiziano Orlandi, Wei Jia Deng, Yueqi Tu, Yuting Hu, Zihang Fu

immagini: (cover 1) mappa (2) FLESH AR(T) ATTACK, Mattatoio di Roma, 23-28.09.2025, foto: Monkeys VideoLab (3-4) FLESH AR(T) ATTACK, Mattatoio di Roma, 23-28.09.2025, foto: Federica De Pari 

 

 

 

L'articolo FLESH AR(T) ATTACK al Mattatoio di Roma proviene da Arshake.

call: Laterale Film Festival Cosenza 2026

Deadline: 30 April 2026
Call for entries

LATERALE FILM FESTIVAL 2026

Laterale is an international non-competitive festival of cinematic art organized by the Associazione Culturale Laterale. Its aim is to highlight the most innovative aspects of contemporary audiovisual languages and to bridge the gap between artistic research and public engagement. Particular attention is given to young and independent filmmakers, as well as to self-made, no-budget works that result from individual exploration.

The tenth edition of Laterale will take place in Cosenza (Italy), at cinema San Nicola, in August 2026. The festival promotes a free and stimulating platform for sharing, showcasing what is usually neglected or rejected due to its departure from conventional approaches to making and interpreting cinema. It is a space that breaks down barriers and prejudices, resisting massification and standardization; a space that aims to become an artistic laboratory where the cinema of the future can be discovered today.

Dates: August 27–29, 2026

Call for Entries 2026

1) Films of all genres, styles, and narrative forms released on or after January 1st, 2024, are eligible.
2) Films must have a maximum length of 20 minutes, including credits.
3) Films may only be submitted via Filmfreeway.
4) Seven deadlines are provided.
5) The registration fee is non-refundable and is considered a voluntary contribution to Associazione Culturale Laterale for the event’s organization.
6) The film selection is curated by the festival’s artistic direction; notification of selection must remain confidential until the program is announced.
7) Once selected, films cannot be withdrawn from the festival.
8) Some frames from the selected films may be used for festival promotional purposes.
9) Selected films will be added to the Laterale Film Festival archive and will not be commercially exploited to protect the interests of the authors and producers. The organizers commit to using the films solely for cultural purposes.
10) Films submitted in previous editions and not selected will not be considered.
11) The festival’s direction reserves the right to include in the Lateral Selection films that slightly exceed the scheduled time limits but are considered significant for their artistic value.
12) Participation in the festival implies full acceptance of these regulations. The artistic direction has final judgment on any controversial cases.

Call: https://www.lateralefilmfestival.com/call-for-entries/
Filmfreeway: https://filmfreeway.com/lateralefilmfestival
Website: https://www.lateralefilmfestival.com/
FB: https://www.facebook.com/lateralefilmfestival
Instagram: https://www.instagram.com/laterale_film_festival
Email: lateralefilmfestival@gmail.com

FIDCDMX 11th Edition – Open Call

FIDCDMX 11th Edition - Open Call

Choreographers, contemporary dance companies and dance troupes are invited to participate in our FIDCDMX 11th Edition – Open Call. The Festival Will be held on August 2026 at the most important venues for performing arts in the city and other public and alternative venues. Where: Mexico City, Mexico When: August 6th to 16th, 2026. Deadline […]

The post FIDCDMX 11th Edition – Open Call first appeared on Dancing Opportunities.

Open Call For Cyprus Contemporary Dance Festival

Open Call For Cyprus Contemporary Dance Festival

Open Call For Cyprus Contemporary Dance Festival open call for international choreographers and dance companies .(duration of the performance minimum 20 minutes) Where: Rialto Theatre, Limassol, Cyprus When: 1-26 June 2026 Deadline for applications: 31 October 2025 1.General InformationThe Cyprus Contemporary Dance Festival will be organized in June 2026 for the 27th consecutive year. The […]

The post Open Call For Cyprus Contemporary Dance Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Open Call LUCKY TRIMMER Festival

Open Call LUCKY TRIMMER Festival

LUCKY TRIMMER is a festival for short dance & performance works, spotlighting performing artists presenting works with a length of 10 minutes max. Where: Gallus Theater, Frankfurt am Main, Germany When: When: 24th, 25th April 2026 Deadline for applications: 15th November 2025 Alright, troublemakers! LUCKY TRIMMER is back, recharged, relentless, and ready to unleash another […]

The post Open Call LUCKY TRIMMER Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Flammenwerfer al Ref 2025

Tra le proposte più potenti del Romaeuropa Festival 2025 spicca Flammenwerfer, spettacolo nato dalla collaborazione fra la compagnia danese Hotel Pro Forma, Blixa Bargeld e l’ensemble vocale femminile IKI. Si è di fronte ad un ibrido, sperimentale e soprattutto multimediale “music theatre” che non si limita a intrecciare linguaggi, ma li spinge a collidere, dissolversi e ricomporsi in una forma ibrida dove il suono diventa visione e la visione si fa materia acustica. Al centro del lavoro c’è la figura del pittore svedese Carl Fredrik Hill (1849-1911), artista visionario segnato dalla schizofrenia, che negli anni del ritiro forzato, a seguito del suo disagio sociale e relazionale,  produsse centinaia di schizzi e disegni, mappe di un mondo interiore in bilico tra genio e delirio. Lo spettacolo non racconta la sua biografia in modo lineare, ma la evoca attraverso i suoi molteplici e stratificati lavori, stati percettivi, attraversamenti sensoriali, squilibri che chiamano in causa direttamente il pubblico.

Blixa Bargeld, che firma parte della musica e dei testi, porta in scena la sua voce come materia performativa estrema: dalle inflessioni sussurrate fino al grido, il suo registro e la sua presenza mutante diventano corpo sonoro che agisce più del corpo fisico. «C’è un brano composto solo di urla», ha dichiarato in un’intervista a Lucrezia Ercolani, «un pezzo crudele che scuote le ossicine dell’orecchio» (Blixa Bargeld: Sono un poeta, non chiamatemi profeta, «Il Manifesto», 26.09.2025). Incursioni sceniche talvolta disturbanti, talvolta disorientanti, che squarciano i confini della percezione e dell’identificazione emotiva.
È in questa sospensione tra parola e rumore che si innesta il coro femminile di IKI, capace di costruire paesaggi vocali stratificati, dal canto corale alla frammentazione, dalle armonie sospese alle dissonanze. La loro presenza moltiplica la voce, la disperde e la ricompone, restituendo la sensazione di una mente attraversata da echi e presenze multiple.

La presenza sonora che generano culla in un letto di parole strazianti, che restituiscono la rottura fra la rappresentazione, la forma, ed il contenuto. Sono voci pienamente umane, pienamente in grado di creare scenografie emotive e riflessive. 
Accanto alla scrittura musicale di Bargeld, nello spettacolo emergono i brani di Nils Frahm, selezionati per la loro dimensione atmosferica, sospesa tra pianoforte, elettronica e droni.
La sua musica si intreccia con testi e voci in una partitura che privilegia la ripetizione, la tensione ipnotica, i salti improvvisi di intensità. Nuovamente il risultato è un paesaggio sonoro che non accompagna l’azione scenica, ma la determina: non c’è recitazione in senso classico, perché qui la musica è la drammaturgia, e la drammaturgia è la musica totale.
La parte visiva, affidata a Magnus Pind per il video, Henrik Vibskov per i costumi e Jesper Kongshaug per le luci, trasforma la scena in un campo di interferenze. Le proiezioni dei disegni di Hill invadono lo spazio e i corpi, i costumi diventano superfici luminose, vive,riflettenti, e rigonfie, anche loro con una storia intima, privata e parallela.

La luce crea apparizioni e sparizioni come un’entità che modella la materia e riscrive la dimensione di spazi e corpi. In questo dispositivo la scena non è uno sfondo: è uno schermo vivo, instabile, in cui immagine, visione e segni si fondono e si plasmano a vicenda. La forza di Flammenwerfer è proprio nel modo in cui audio e multimedialità non restano linguaggi paralleli ma si intrecciano fino a perdere i propri confini. Talvolta suono e immagine procedono all’unisono, molte altre volte si disallineano deliberatamente, creando cortocircuiti sensoriali che producono spaesamento. Nei momenti di silenzio il vuoto acustico si riempie di immagine, nei blackout visivi è il suono a dominare, e in entrambi i casi lo spettatore si trova immerso in uno spazio percettivo instabile. Più che uno spettacolo, Flammenwerfer è un’esperienza che chiede di essere abitata. L’arte visiva di Hill, le sonorità di Bargeld e Frahm, le voci di IKI e l’impianto scenico di Hotel Pro Forma si fondono in un unico organismo, un congegno che non racconta ma mette in condizione di percepire. È un teatro che non cerca il conforto della narrazione, ma l’impatto fisico dell’immagine e del suono, un luogo in cui il pubblico diventa parte attiva del delirio poetico messo in scena.

Flammenwerfer, collaborazione tra Hotel Pro Forma, Blixa Bargeld e l’ensemble vocale femminile IKI
Romaeuropa Festival – Teatro Argentina, 26-28.09.2025

immagini: (cover 1 -2-4) Flammenwerfer, Teatro Argentina, Romaeuropa Festival, foto: Emma Larsson (3) Blixa Bargeld, Flammenwerfer, Teatro Argentina, Romaeuropa Festival, Roma, foto: Emma Larsson

 

 

L'articolo Flammenwerfer al Ref 2025 proviene da Arshake.

Berio a colori al Romaeuropa Festival

In occasione del centenario della nascita del compositore, il Centro di ricerca musicale da lui fondato Tempo Reale, la coreografa Simona Bertozzi e il musicista Claudio Pasceri intrecciano saperi e linguaggi in una performance multidisciplinare che riporta alla luce significativi materiali del repertorio beriano, frutto anche di collaborazioni sorprendenti, e include importanti pagine per violoncello solo.

Venerdì 3 ottobre alle ore 21 al Mattatoio di Roma prima assoluta, nell’ambito di Romaeuropa Festival, per Berio a colori, performance multidisciplinare creata a partire da significative composizioni di Luciano Berio in occasione del centenario della nascita, di e con la coreografa e danzatrice Simona Bertozzi, il violoncellista Claudio Pasceri, la regia del suono di Tempo Reale (Francesco Canavese e Francesco Giomi) e le luci di Luisa Giusti.

Berio a colori è un omaggio al grande compositore attraverso la relazione della sua musica con espressioni diverse.

Da un lato le storiche immagini in movimento realizzate prima dal designer Bruno Munari e recentemente dai fotografi italiani Roberto Masotti e Silvia Lelli che si sovrappongono a due opere elettroniche di Berio; dall’altro l’interpretazione coreografica di Simona Bertozzi di due significative composizioni per violoncello solo, eseguite da Claudio Pasceri, accostate per la prima volta a formare un quadro sorprendente e originale.

Lo spettacolo, prodotto da Nexus Factory, Tempo Reale ed EstOvest Festival, intreccia materiali diversi: le composizioni di Berio Visage, per suoni elettronici e la voce di Cathy Berberian su nastro magnetico (1961), Les mots sont allés…, “recitativo” per violoncello (1976-78), Sequenza XIV, per violoncello (2002) e I colori della luce (1963), presentate in esecuzioni esclusive autorizzate dagli eredi del compositore; Visioni su “Visage”, in cui Roberto Masotti e Silvia Lelli interpretano visualmente Visage (montaggio di Gianluca Lo Presti / Mammafotogramma) e i rari video di Bruno Munari e Marcello Piccardo.

«Per Les mots sont allés ho seguito l’idea di un linguaggio che perde consistenza semantica per farsi corpo sonoro. Incedere tra frammenti, sospensioni, balbettii che diventano gesto, un discorso continuamente interrotto che si costruisce e si disfa» spiega Simona Bertozzi «Per Sequenza XIV mi hanno orientata le parole di Berio, che descrive questa partitura come un dialogo costante fra orizzontale e verticale, suono e rumore, e come lo sviluppo di “un clima espressivo quanto mai instabile e diversificato”. A partire da queste suggestioni ho cercato un corpo che si apre a una pluralità di eventi e registri dinamici, in tensione costante tra ciò che accade e ciò che rimane in trasparenza, tra provenienza, proiezione e reinvenzione personale».

(dal comunicato stampa)

Berio a colori, Performance in omaggio ai cent’anni dalla nascita di Luciano Berio, Romaeuropa Festival, Mattatoio, Roma, 03.10.2025
Musica: Luciano Berio | Coreografia e danza: Simona Bertozzi | Violoncello: Claudio Pasceri | Regia del suono: Tempo Reale (Francesco Canavese e Francesco Giomi) | Luci: Luisa Giusti. Berio a colori sarà poi in scena a Cango, Firenze, il 13 e 14 dicembre, nell’ambito della rassegna La Democrazia del Corpo curata dal coreografo Virgilio Sieni.

L'articolo Berio a colori al Romaeuropa Festival proviene da Arshake.

WDM Virtual Dance Competition

WDM Virtual Dance Competition

The WDM Virtual Dance Competition will provide the opportunity for dancers from around the world to receive constructive feedback from top international-renowned judges and to share their passion for the dance art form with dancers and enthusiasts globally. Where: Online When: April 11, 2026 Deadline for applications: March 5, 2026 • Date of Broadcast: April […]

The post WDM Virtual Dance Competition first appeared on Dancing Opportunities.

IKPIRIKPI – The Warrior Within with Micheal Chijioke Ejinkeonye & Nadine Freisleben

IKPIRIKPI – The Warrior Within with Micheal Chijioke Ejinkeonye & Nadine Freisleben

IKPIRIKPI – The Warrior Within with Micheal Chijioke Ejinkeonye & Nadine Freisleben – 2 Days Workshop in the frame of HerbstTanz 2025. Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 01.-02.11.25 // 10:00-14:00 Between ritual and presence – the Ohafia Warrior Dance in a contemporary context Tradition meets contemporary: in this dance workshop, Michael […]

The post IKPIRIKPI – The Warrior Within with Micheal Chijioke Ejinkeonye & Nadine Freisleben first appeared on Dancing Opportunities.

Motion In Frame 2 – Chisenhale Dancespace

Motion In Frame 2 - Chisenhale Dancespace

Following the success of its inaugural edition in September 2024, Motion in Frame returns with a powerful second instalment. Where: London, UK When: November 13th Deadline for applications: October 30th Curated and hosted by Petra Haller, a member of the CDS Artist Community and interdisciplinary artist known for her work in tap dance, jazz, and […]

The post Motion In Frame 2 – Chisenhale Dancespace first appeared on Dancing Opportunities.

call: “Mirror Me” – One-Off Moving Image Festival 2025

Deadline: 1 November 2025
Call for entries

“Mirror Me”: Open Call for One-Off Moving Image Festival 2025

Exploring AI cloning, imitation, and how machines reflect or distort the ways humans (or machines) think of themselves: when machines mirror us, what remains uniquely human? We’re looking for 1-second video works exploring the complex relationship between AI and human identity and cognition, whether artistic, conceptual, philosophical, or other interpretations or reflections. When algorithms can mimic our voices, faces, and even our creativity, we ask: What is a mirror now? Is it a reflection, a copy, or something else entirely? What happens when the echo is more perfect than the original? What if we’re mirroring a specific, limited machine called ‘human’, and that in our vanity we feel our identity threatened instead of feeling humbled by being mirrored by a more powerful, general intelligence? Your 1-second video could be a concentrated burst of thought, a glimpse into the uncanny valley, or perhaps an absurd, profound reflection on the nature of being (human or machine). We encourage approaches that use humor, visual poetry, digital and conceptual art to challenge our perceptions. May your work be a flash of insight, a 1-second portal into the core of a digital identity crisis.

# 1-second short
# original material
# no credits added to the movie (it’s added by the festival)
# mp4 web-optimized format
# 4:3 aspect ratio

https://noemata.net/one-off

Open Call | Union PDX – Festival of Contemporary Dance | May 28-31, 2026

Open Call | Union PDX - Festival of Contemporary Dance | May 28-31, 2026

Union PDX – Festival of Contemporary Dance seeks professional companies and artists making contemporary work in any dance style, genre, or tradition to present work at the brand-new Foster Theater in Portland, OR May 28-31, 2026. Where: Foster Theater, Portland, Oregon, USA When: May 28-31, 2026 Deadline for applications: October 31, 2025 @ 11:59pm PST […]

The post Open Call | Union PDX – Festival of Contemporary Dance | May 28-31, 2026 first appeared on Dancing Opportunities.

Kinissis International Dance Festival

Kinissis International Dance Festival

Kinissis International Festival will celebrate its 4th edition from January 10–18, 2026 in Santiago, Chile. Where: Santiago de Chile, Chile When: 10th to 18th of January 2026 Deadline for applications: 20th of December 2025 Kinissis is a Latin American platform for contemporary dance that combines training, artistic exchange, and performance. The festival brings together artists […]

The post Kinissis International Dance Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Ibrida. In dialogo con Francesca Leoni e Davide Mastrangelo

Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, duo di artisti direttori di Ibrida, il festival che ogni anno porta a Forlì le forme più radicali e autorevoli della ricerca artistica multidisciplinare, racconta dell’edizione 2025 che si svolgerà dal 25 al 28 settembre 2025 nei suggestivi spazi della Fabrica delle Candele.
Questa edizione, dedicata al tema della Moltitudine, conferma il suo taglio interdisciplinare e intermediale con lavori di videoarte, performance art, installazioni, dialoghi, workshop e musica e un ospite speciale: l’americano Gary Hill, Leone d’oro alla Biennale di Venezia e pioniere della videoarte. Una grande mostra internazionale precede il festival nelle veci di prologo dedicata alle Anatomie Digitali e aperta al pubblico fino al ottobre negli spazi della Fondazione Zoli. Francesca Leoni e Davide Mastrangelo ripercorrono tutto il lavoro e le scelte che li hanno portati a questa decima edizione, nello spirito di ponte tra passato e futuro e nel nome di una pluralità di voci che ogni anno si rafforza in un network sempre in espansione.

Elena Giulia Rossi: Da dieci anni a questa parte Ibrida si è ogni volta arricchita ed evoluta per numero e varietà di eventi e opere. Quest’anno, celebrando la decima edizione, la proiezione al futuro proviene anche da uno sguardo a ritroso, al corpus di opere presentate nel tempo riletto come “un grande organismo in divenire”. In che modo avete restituito questo sguardo?

Francesca Leoni e Davide Mastrangelo: Abbiamo scelto di considerare il nostro archivio non come un insieme di memorie statiche, ma come una materia viva, capace di dialogare con il presente e di indicare nuove direzioni. Riguardando dieci anni di opere, si percepisce chiaramente come la videoarte e l’arte performativa abbiano reagito ai mutamenti sociali, politici e tecnologici. In questo senso, l’archivio diventa un vero “organismo in divenire” che respira con le trasformazioni del mondo, proprio come accade nei grandi musei internazionali che, negli ultimi anni, hanno iniziato a considerare la media art non solo come documento, ma come presenza viva e necessaria per rappresentare il presente.

Il tema di questa edizione è “Moltitudine”. In relazione alla pluralità dei linguaggi, quanto è importante per voi oggi riconoscere (e che sia riconosciuta) la specificità della videoarte?

La videoarte oggi si muove in uno spazio complesso: da un lato il linguaggio video è diventato quotidiano, pervasivo, parte integrante del nostro modo di comunicare; dall’altro rischia di essere confuso con la produzione di immagini effimere e di consumo. Per noi, riconoscerne la specificità significa sottolineare la sua forza poetica, politica e percettiva: la capacità di generare esperienze trasformative.

In un contesto di “moltitudine”, il video è una vera lingua madre della contemporaneità ed è l’uso consapevole e radicale a trasformarlo in arte. Proprio perché siamo oberati di contenuti audiovisivi, sentiamo la responsabilità di tracciare traiettorie chiare, evitando che tutto finisca nello stesso calderone indistinto. Il nostro compito è presentare allo spettatore il fenomeno per quello che è, ma al tempo stesso offrirgli strumenti utili per analizzare e comprendere l’opera.

Come si sono trasformati tecnologia e linguaggio video in questi ultimi dieci anni?

Dieci anni fa parlavamo ancora di “digitale” come di una frontiera necessaria; oggi siamo immersi in un ecosistema visivo in cui AI, realtà aumentata, streaming in tempo reale e linguaggi interattivi sono parte integrante della produzione artistica. Il linguaggio video ha assorbito contaminazioni dalla game art, dalla computer graphics e dall’arte generativa, creando un terreno ibrido in cui l’artista è spesso al tempo stesso programmatore, performer e regista. Oggi il sistema produttivo sta cambiando in maniera esponenziale: con l’avvento dell’AI, la distinzione tra produzione e post-produzione tende a dissolversi. Non c’è più un “dopo” in cui si interviene a montare o correggere, ma un processo circolare in cui l’opera nasce già all’interno di un flusso continuo di generazione, modifica e rielaborazione. Questo significa che l’atto creativo non si conclude, ma rimane aperto, in trasformazione permanente. Questa fluidità riflette l’andamento dell’arte contemporanea internazionale, dove le categorie tradizionali vengono costantemente messe in discussione.

Cosa ci aspetta quest’anno nella sezione dedicata alle installazioni inaugurata nel 2022?

Quest’anno la sezione installativa affronta un tema cruciale della nostra contemporaneità: l’universo dei social network, spazio in cui la “Moltitudine” ha trovato una voce amplificata, ma non sempre armoniosa. Ci troviamo in un’arena dove la parola si moltiplica fino a diventare rumore e il dialogo viene spesso sostituito dall’eco delle emozioni più immediate.

In questo contesto, Max Magaldi con Vainglory trasforma lo spazio in un paesaggio immersivo di dispositivi e voci digitali, riflettendo sul bisogno compulsivo di apparire. Igor Imhoff con Portable Insult Machine mette in scena la violenza verbale online, ribaltando i ruoli e ponendo lo spettatore davanti a un algoritmo che lo osserva e lo offende. Sara Koppel con The Garden of Water Lilies propone invece un’opera poetica in realtà aumentata che riattiva il legame tra uomo e natura. Tre prospettive diverse che illuminano la moltitudine digitale e le sue contraddizioni.

Quali considerazioni sono emerse dalla valutazione con la giuria delle opere ricevute per la open call?

Abbiamo registrato una forte presenza di opere sulla memoria e sulla stratificazione delle immagini, spesso intrecciando archivi familiari, documenti storici e materiali generati con AI. La geografia artistica si è ampliata: accanto a paesi già attenti come Belgio e Brasile, emergono nuove scene dall’Asia e dall’Africa, segno di un linguaggio ormai globale.

La Cina si è distinta per la qualità dei lavori e per l’uso di media diversi, come i videogame, per analizzare e rielaborare il reale. Un esempio è A Camera and an Engine di Yuting Chen, che segue la vita sospesa di una giovane live streamer tra digitale e fisico, alternando glitch e bug a metafore di precarietà e ansia sociale. L’opera riflette la fragilità dell’identità in una società ipercompetitiva, dove l’immersione digitale amplifica e al tempo stesso frattura l’esperienza vissuta.

Tutto questo conferma come la videoarte, pur nella sua specificità, sia oggi una piattaforma di dialogo interculturale e uno strumento prezioso per leggere le complessità del presente.

Quest’anno prologo al Festival sarà la collettiva “Anatomie Digitali”. Potete raccontarci di questo progetto e delle 5 aree tematiche?

Anatomie Digitali è il prologo con cui celebriamo i dieci anni di Ibrida Festival. Non è una semplice retrospettiva, ma un’indagine poetica e curatoriale sul corpo audiovisivo e sulle sue metamorfosi nell’ultimo decennio. Seguendo l’etimologia di “anatomia” abbiamo aperto il nostro archivio come farebbe un anatomista: per guardare dentro, scomporre, dissezionare. È anche uno sguardo critico, vicino a quello foucaultiano, che osserva come il potere e il sapere si inscrivano sul corpo.

Il percorso attraversa oltre quindici paesi, intrecciando linguaggi ed estetiche globali senza perdere il legame con il territorio, e si articola in cinque aree tematiche, come organi vitali di un corpo in divenire:

  • Genesi, che omaggia le origini della videoarte e le tensioni tra corpo e tecnologia, inaugurata da Self ( ) di Gary Hill (2016), anno di nascita del festival, opera che dialoga emblematicamente con il nostro percorso;
  • Corpi Elettronici, dove il corpo diventa interfaccia sensibile, identità fluida e dispositivo performativo;
  • Anatomia del Segno, dedicata a sperimentazioni visive e animazioni come materia simbolica;
  • Ibrida Prize, che riunisce le opere vincitrici capaci di coniugare ricerca estetica e urgenza espressiva;
  • Segnali, in cui glitch, intelligenza artificiale e nuove forme visive trasformano l’errore e il codice digitale in materia poetica.

Anatomie Digitali si configura così come una mappa fluida e multicentrica delle estetiche contemporanee, un atto d’amore verso la ricerca e l’ibridazione, ma anche una riflessione critica sulla condizione phygital in cui viviamo, sospesi tra biologico e artificiale, tra presenza e traduzione algoritmica.

Anche quest’anno ci sono novità importanti sul fronte dei riconoscimenti e delle residenze…

Quest’anno inauguriamo per la prima volta una residenza artistica interamente ideata e voluta da Ibrida: un passo che sognavamo da tempo e che segna un’evoluzione importante nel nostro rapporto con il territorio.

Per noi, residenze e riconoscimenti non sono solo premi, ma occasioni per creare legami e lasciare tracce concrete. Lo scorso anno, ad esempio, il vincitore del Premio Fabrica ha visitato Forlì durante il festival, realizzando riprese che entreranno nel suo prossimo lavoro.

Quest’anno facciamo un ulteriore salto in avanti grazie alla collaborazione con Atrium, associazione europea con sede a Forlì. L’artista selezionato da Ibrida vivrà la città e realizzerà un’opera di videoarte dedicata alle sue architetture dissonanti. L’opera sarà presentata in anteprima alla prossima edizione del festival e resterà nella collezione di Atrium, diventando una memoria visiva condivisa.

Considerazioni finali e augurio per il futuro.

Venendo a Forlì, il pubblico troverà non solo un festival, ma un’esperienza collettiva. Ci piacerebbe che Ibrida fosse percepito come un luogo dove l’arte non si limita a essere vista, ma vissuta e condivisa.

Dopo dieci anni ci guardiamo indietro con stupore: non avremmo mai immaginato di arrivare fin qui. Abbiamo attraversato momenti difficili e gioie inattese, e ogni edizione ha lasciato tracce profonde in chi vi ha preso parte. Il nostro augurio è che questa moltitudine continui a crescere, intrecciando esperienze locali e traiettorie internazionali, come un mosaico in continua espansione capace di restituire il senso di un tempo che cambia e, insieme, di una comunità che evolve e si trasforma.

IBRIDA Festival 2025. Moltitudini, a cura di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Fabrica delle Candele, Forlì, 25-28.09.2025. Potete consultare qui il sito per il programma aggiornato degli eventi. 
Anatomie Digitali, a cura di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, Fondazione Dino Zoli, 01.09.09.10.2025
Artisti in mostra: Gianluca Abbate, Alessandro Amaducci, Karin Andersen, Apotropia, Elena Bellantoni, Filippo Berta, Sara Bonaventura, Robert Cahen, Matteo Campulla, Rita Casdia, Carlos Casas, Georgios Cherouvim, Citron/Lunardi, Zlatko Ćosić, Martín Córdoba, Brecht De Cock, Iginio De Luca, Silvia De Gennaro, Sandrine Deumier, Michele Di Pirro, Elisabetta Di Sopra, Ilaria Di Carlo, Felix Dierich, Francesca Fini, Laura Focarazzo, Regina José Galindo, Daniele Grosso, Marcia Beatriz Granero, Gary Hill, Igor Imhoff, Salvatore Insana, Jacopo Jenna, Yoshihisa Kitamura, Fenia Kotsopoulou, Francesca Lolli, Marcantonio Lunardi, Eleonora Manca, Antonello Matarazzo, Sofia Melikova, Albert Merino, Ethann Néon, Donato Piccolo, Luis Carlos Rodriguez, Miguel Rozas, Hiroya Sakurai, Ursula San Cristobal, Guli Silberstein, Valentin Sismann, Lino Strangis, Rino Stefano Tagliafierro, Cosimo Terlizzi, Devis Venturelli, Virgilio Villoresi, Debora Vrizzi, Hernando Urrutia, Shon Kim.

Immagini: (cover 1) Albert Merino, «Le Monde Sublunaire», 2022, frame da video (2) Debora Vrizzi, «Family Portrait», 2012, frame da video (3) Ibrida Staff 2025, © Vertov Project, photo by Andrea Bardi  (4-7) GARY HILL, !SELF series», Courtesy dell’artista e Galleria Lia Rumma Milano- Napoli (5) Yuting Chen, «A Camera and an Engine», 2024 (6) Georgios Cherouvim, «Geophone», 2016, frame da video (7) Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, © Vertov Project, photo by Andrea Bardi

 

 

 

 

L'articolo Ibrida. In dialogo con Francesca Leoni e Davide Mastrangelo proviene da Arshake.

Edward Clug Repertoire – Intensive at Frei Art Festival

Edward Clug Repertoire - Intensive at Frei Art Festival

Dive in the unique work of Edward Clug in this intensive during Frei Art Festival at Studio Pro Arte. Where: Studio Pro Arte – Freiburg – Germany When: 20.09.2025 – 21.09.2025 Edward Clug Intensive – Frei Art Festival 2025 Edward Clug is regarded as one of the most distinctive choreographers of our time, creating works […]

The post Edward Clug Repertoire – Intensive at Frei Art Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Slam! – Dance Workshop by Victor Rottier

Slam! - Dance Workshop by Victor Rottier

Slam! is a high-energy movement based workshop by Victor Rottier at Frei Art Festival 2025. Where: Frei Art Festival, Studio Pro Arte, Freiburg, Germany When: 20.09.2025 – 21.09.2025 SLAM!A contemporary dance workshop by Victor RottierSLAM! is a high-energy, movement-based workshop shaped by the personal experience in contemporary dance of Victor Rottier. His background spans classical, […]

The post Slam! – Dance Workshop by Victor Rottier first appeared on Dancing Opportunities.

Rakesh Sukesh Payatt Intransit Workshop

Rakesh Sukesh Payatt Intransit Workshop

Workshop with Rakesh Sukesh – Payatt Intransit is a contemporary movement technique that merges movement principles from the ancient Indian martial art. Where: Frei Art Festival – Studio Pro Arte, Freiburg, Germany When: 20.09.2025 – 21.09.2025 Payatt Intransit is a contemporary movement technique that merges movement principles from the ancient Indian martial art form of […]

The post Rakesh Sukesh Payatt Intransit Workshop first appeared on Dancing Opportunities.

ATTN: BIPO Choreographers & Cinematographers

ATTN: BIPO Choreographers & Cinematographers

Open submission call for BIPOC choreographers and dance cinematographers. Where: New York, USA When: November 8, 2025 Deadline for applications: 11:59pm EST on September 21, 2025 MODArts Dance Collective (MADC) is elated to announce its eighth annual Move to Change Dance Festival on Saturday, November 8 7pm EST at Speyer Hall @ University Settlement, 184 […]

The post ATTN: BIPO Choreographers & Cinematographers first appeared on Dancing Opportunities.

Site – Specific Performance Festival

Site - Specific Performance Festival

An intensive weekend festival that brings together the fields of movement research, contact improvisation, experimental choreography, acroyoga and Thai massage. Where: ReMo studio, Amsterdam, the Netherlands When: 27 and 28 September Deadline for applications: Till completed, 40 places available This gathering aims to offer participants a global understanding of the creative processes around the performing […]

The post Site – Specific Performance Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Frei Art Festival 2025

Frei Art Festival 2025

Intensives, workshops, and performances by internationally acclaimed dance artists including Ultima Vez, Alleyne Dance, Thusnelda Mercy, Rakesh Sukesh, Victor Rottier and many more. Where: Studio Pro Arte, Freiburg, Germany When: 15. – 21. Sept 2025 The Frei Art Festival brings together artists from around the world for a full week of workshops, performances, residencies, and […]

The post Frei Art Festival 2025 first appeared on Dancing Opportunities.

Thusnelda Mercy – Embracing The Unknown

Thusnelda Mercy - Embracing The Unknown

4 Days- Intensive with Thusnelda Mercy at the Frei Art Festival 2025 in Freiburg/Germany. Where: Frei Art Festival, Studio Pro Arte, Freiburg, Germany When: 14. – 19. Sept 2025 In this intensive, Thusnelda Mercy invites us to embrace that space of ‘not-knowing’ as a profound source of choreographic inspiration. Drawing from her extensive experience as […]

The post Thusnelda Mercy – Embracing The Unknown first appeared on Dancing Opportunities.

Open Registration: SOLOCOREOGRAFICO Youth Program – Frankfurt & Torino 2025

Open Registration: SOLOCOREOGRAFICO Youth Program - Frankfurt & Torino 2025

The call is open to young solo dancers (ages 12–17 and over 18 for dance students). A weekend dance program and audition, designed for young dancers, dedicated to solo choreography. Where: Frankfurt / Torino When: 11-12 October / 29-30 November 2025 Deadline for applications: 5 October/ 23 Novembre 2025 Artistic Director Raffaele Irace invites emerging […]

The post Open Registration: SOLOCOREOGRAFICO Youth Program – Frankfurt & Torino 2025 first appeared on Dancing Opportunities.

Ibrida 2025. Moltitudine

Videoarte, performance art, installazioni, dialoghi, workshop e musica. E una grande mostra internazionale. Ospite speciale: l’americano Gary Hill, Leone d’oro alla Biennale di Venezia e pioniere della videoarte.

Portare in Romagna le forme più radicali e autorevoli della ricerca artistica multidisciplinare: accade a Forlì, dal 25 al 28 settembre (con opening della mostra-prologo già il 1 settembre) grazie a Ibrida Festival Internazionale delle Arti Intermediali, la cui decima edizione ha per titolo -e dichiarazione d’intenti e di poetica- Moltitudine.

Tra i nomi in programma spicca quello dell’artista americano Gary Hill, Leone d’oro alla Biennale di Venezia e pioniere della videoarte mondiale, uno dei grandi Maestri della ricerca visuale che a Forlì sarà presente con una masterclass, un’installazione e un incontro.

«Il titolo Moltitudine è un invito ad abbracciare la pluralità come valore e come forza creativa» spiegano i Direttori Artistici Francesca Leoni e Davide Mastrangelo di Vertov Project «Viviamo in un’epoca in cui identità, linguaggi e forme del visivo si moltiplicano, si sovrappongono e si stratificano. Moltitudine non è solo il tema, ma la forma stessa del Festival: un organismo vivo, composito, dove convivono l’intimità del gesto artistico e la potenza dell’esperienza condivisa».

Prologo lunedì 1 settembre con l’inaugurazione, negli spazi della Fondazione Dino Zoli di Forlì, della mostra collettiva intermediale Anatomie Digitali. L’esposizione, visitabile gratuitamente fino al 12 ottobre, presenta creazioni di Gary Hill, Robert Cahen, Elena Bellantoni, Regina José Galindo, Filippo Berta, Donato Piccolo, Sara Bonaventura e di molti altri protagonisti internazionali della videoarte, dell’animazione sperimentale e delle installazioni interattive.

Dal 25 al 28 settembre il Festival entrerà nel vivo alla Fabbrica delle Candele di Forlì con un fitto programma di workshop, performance, videoproiezioni, installazioni interattive, musica e live cinema.

Cinque premi, nazionali e internazionali (uno dei quali in collaborazione con la prestigiosa Fabrica di Treviso) verranno assegnati da una giuria composta da esperti di rilievo nel panorama della critica e della curatela contemporanea: Silvia Grandi (Università di Bologna / Videoart Yearbook), Lorenzo Balbi (Direttore MAMbo e Presidente AMACI) e Laura Leuzzi (Storica dell’arte e curatrice specializzata in media art).


(dal comunicato stampa)

Ibrida Festival 2025. Moltitudine, Forlì, 25 – 28.09.2025
Il Festival è possibile grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Forlì e della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Immagini: (cover 1) Debora Vrizzi, « Family Portrait», 2012 (2) Gary Hill, ritratto (3) Regina José Galindo. «Tierra», 2013 (3) Rita Casdia, «Stangliro», 2013

 

 

L'articolo Ibrida 2025. Moltitudine proviene da Arshake.

Call for Shows: Hupstate Circus Festival 2026

Call for Shows: Hupstate Circus Festival 2026

Hupstate Circus Festival seeks innovative and diverse circus shows to perform in Ithaca, NY September 4th -7th 2026. Where: Ithaca, NY, USA When: September 4th -7th 2026 Deadline for applications: October 1st 2025 at 11:50pm Labor Day Weekend in Ithaca, NY – The fifth Hupstate Circus Festival will bring dozens of circus artists to Ithaca […]

The post Call for Shows: Hupstate Circus Festival 2026 first appeared on Dancing Opportunities.

CBS Intensive Workshop 2025

CBS Intensive Workshop 2025

8-hours intensive workshop to dive deep into the Conscious Body System. Where: STUDIO2 – Internationales Theater Institut Mariannenplatz 2, 10997 Berlin, Germany When: September 20 & 21 2025 / 20.09.25 14:00h – 18:00h / 21.09.25 10:00h – 14:00h CONSCIOUS BODY SYSTEMWHAT IS IT?The Conscious Body System teaches movers how to build up strength rather than […]

The post CBS Intensive Workshop 2025 first appeared on Dancing Opportunities.

Ultima Vez Repertoire – Intensive at Frei Art Festival

Ultima Vez Repertoire - Intensive at Frei Art Festival

5-Day Intensive Ultima Vez/Wim Vandekeybus at the Frei Art Festival 2025 in Freiburg, Germany. Where: Studio Pro Arte, Frei Art Festival, Freiburg, Germany When: 15. – 19. Sept 2025 This workshop explores the physical language of Ultima Vez through floorwork, improvisation, and elements from the company’s repertoire. Participants will work with dynamic movement, developing both […]

The post Ultima Vez Repertoire – Intensive at Frei Art Festival first appeared on Dancing Opportunities.

Quayola a Videcittà 2025

In occasione dell’ottava edizione di Videocittà, il festival dell’audiovisivo e della cultura digitale che si tiene a Roma dal 2018, Quayola (Roma, 1982) ha presentato in anteprima SOLAR, un’installazione site-specific concepita per l’iconica struttura del Gazometro.  

L’opera sfrutta la struttura ferrea del monumento industriale — articolata in pieni e vuoti — per offrire una doppia modalità di visione, sia dall’interno che dall’esterno.

L’installazione propone un’effimera rappresentazione del sole attraverso una coreografia di luci calde e fredde che, accompagnata da una traccia audio alternante momenti distesi e trilli serrati, amplifica la percezione del suo moto apparente e delle diverse fasi della giornata. Lo spettacolo di Solar  inizia con una densa effusione di fumo artificiale che inonda l’intero spazio per intensificare gli effetti della luce e creare un’atmosfera rarefatta, quasi cosmica, in cui il pubblico è immerso fisicamente. 

Le proiezioni luminose derivano da un braccio robotico – elemento ricorrente nei lavori dell’artista – collocato al centro dell’installazione, e da altri faretti motorizzati ancorati al perimetro circolare della struttura. Il Gazometro, infatti, funge da scheletro dell’installazione e da superficie di proiezione; i fari che colpiscono il reticolo metallico riflettono immagini stroboscopiche di astri luminosi che circondano la stella madre del sistema solare.

SOLAR si inserisce nel percorso di ricerca di Quayola che da tempo osserva e rielabora la natura attraverso l’impiego di nuove tecnologie. Con una durata di circa dieci minuti, l’installazione condensa un’esperienza immersiva che intreccia luce, suono e il genere paesaggistico. 

Dopo la prima romana, l’opera prosegue in un tour internazionale, portando con sé la visione di un Sole sintetico capace di reinterpretare il rapporto tra natura, tecnologia e monumentalità urbana.

Davide Quayola, SOLAR, Videocittà 2025
Presentata in prima mondiale dal 3 al 6 luglio 2025, SOLAR inaugurerà un tour internazionale che proseguirà
ad agosto a Toronto. SOLAR è un’installazione site-specific di Quayola, realizzata da Eni, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani.
immagini (tutte): Quayola, «SOLAR», Videocittà 2025, Roma

 

 

 

L'articolo Quayola a Videcittà 2025 proviene da Arshake.

Embodied Voice Flow | Voice & Movement Workshop

Embodied Voice Flow | Voice & Movement Workshop

Alessio Castellacci – Embodied Voice Flow – 20 – 22 August Embodied Voice Flow is a vocal-physical process that invites you to rediscover an intimate relationship with your original voice and its sensitivity. Each session opens a space to connect with the joy of creating music with breath, voice, mouth, body and with the innate […]

The post Embodied Voice Flow | Voice & Movement Workshop first appeared on Dancing Opportunities.

INSPIRAL 6 Week Contact Improvisation Intensive Workshop

INSPIRAL 6 Week Contact Improvisation Intensive Workshop

This winter’s Inspiral edition offers an inquiry-based experimental learning environment reflecting the spirit of Contact Improvisation, approaching it as a transformative, life affirming practice and cutting edge art form. With Sasha Dodo, Dolores Dewhurst Marks and Yin Haolong. Where: Chiang Dao, Thailand When: 5 November – 15 December 2025 Deadline for applications: 10th September, 2025 […]

The post INSPIRAL 6 Week Contact Improvisation Intensive Workshop first appeared on Dancing Opportunities.

Frei Art Festival 

Frei Art Festival 

Frei Art Festival is back! Intensives, workshops, and performances by internationally acclaimed dance artists including Ultima Vez, Alleyne Dance, Edward Clug, RubberLegz and more. Where: Frei Art Festival at Studio Pro Arte, Freiburg, Germany When: 15. – 21. Sept 2025 Deadline for applications: open The Frei Art Festival brings together artists from around the world for a full week of workshops, performances, residencies, and exchange. It’s a space for […]

The post Frei Art Festival  first appeared on Dancing Opportunities.

Zelte in der Brandung Festival

Zelte in der Brandung Festival

Das Zelte in der Brandung Festival is an multidisciplinary Dance- and Performance festival from the open scene for the open scene with a focus on community and encounter. Where: Theaterhaus Graz, Austria When: 06.09.2025 – 28.09.2025 Deadline for applications: 28.09.2025 The Festival offers the opportunity to network, connect and learn with and from each other.The […]

The post Zelte in der Brandung Festival first appeared on Dancing Opportunities.

10th Anniversary Open Call Dare To Dance In Public Film Festival (D2D)

10th Anniversary Open Call Dare To Dance In Public Film Festival (D2D)

Dare to Dance in Public Film Festival is currently open for submission for our 2026 Festival, inviting dance filmmakers to submit films – preferably done in the public sphere – that are explorations of space and demonstrations of what it is to be alive and human in the world in this moment… RIGHT NOW.Dare to […]

The post 10th Anniversary Open Call Dare To Dance In Public Film Festival (D2D) first appeared on Dancing Opportunities.

Ars Electronica 2025

Torna a settembre Ars Electronica, festival dal 1979 dedicato all’intreccio tra arte, tecnologia e società, che esplora lo status quo del nostro tempo, oggi un’epoca piena di contraddizioni e incertezze e quest’anno dedicato al tema del Panico e delle sue conseguenze politiche. 

Panico, sì o no? Non dovremmo essere già da tempo in uno stato di panico assoluto? Perché non lo siamo? Sembrano esserci innumerevoli motivi per farsi prendere dal panico. O è solo allarmismo? Quanto può durare la speranza e cosa succederà dopo?

Quando non riusciamo più a capire il mondo che ci circonda, quando le cose cambiano più velocemente di quanto riusciamo a comprenderle, noi esseri umani tendiamo apparentemente a diventare irrazionali, prestando più attenzione al volume di una voce che al suo contenuto, e preferendo credere che ciò che vogliamo sentire sia la verità. Ci ritroviamo nella caverna di Platone, adorando gli interpreti delle ombre.

Niente sembra più inquietante del cambiamento, eppure niente è più urgente del cambiamento. Ma siamo sempre meno capaci di concordare su cosa o chi debba cambiare e su come farlo….

e cosa intendiamo quando parliamo di cambiamenti radicali?

Venite, radunatevi, gente

Ovunque voi siate

E ammettete che le acque

Intorno a voi sono cresciute

E accettate che presto

Sarete bagnati fino alle ossa

Se il vostro tempo vi è caro

E fareste meglio a cominciare a nuotare

O affonderete come un sasso

Perché i tempi stanno cambiando

Quando Bob Dylan scrisse queste righe nel 1963, così attuali ai nostri giorni, non da ultimo in considerazione del fatto che il livello delle acque sta letteralmente salendo, il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti aveva raggiunto il suo apice: la Marcia su Washington e il discorso di Martin Luther King “I have a dream” di Martin Luther King sono diventati iconici nella storia – ed era chiaro a tutti di quale tipo di sconvolgimento si parlasse: nuovi inizi, progresso, libertà, codificati come ideali del mondo occidentale, sembravano così irresistibilmente convincenti e inarrestabili che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che prevalessero a livello globale.

 

Era anche il momento in cui gli Stati Uniti erano finalmente riusciti a posizionarsi come potenza egemonica globale: militarmente, economicamente e forse soprattutto culturalmente, l’“American Way of Life” prevaleva nel mondo libero. A livello politico, il “Ich bin ein Berliner” (Io sono un berlinese) di John F. Kennedy, pronunciato pochi mesi prima del suo assassinio, divenne il simbolo leggendario di una concezione egemonica di un sovrano protettivo che non soggioga, ma motiva la fedeltà volontaria attraverso i vantaggi e le promesse del suo stile di vita. Almeno così veniva interpretato, poiché altrove non si facevano scrupoli a ricorrere alla forza militare e alla deterrenza nucleare come strumenti di potere. (La guerra del Vietnam, durata vent’anni, dal 1955 al 1975, non fu combattuta per conquistare il Paese, ma piuttosto per affermare la propria leadership).

Mancava solo il crollo dell’URSS dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e l’accordo sembrava concluso. Tuttavia, si era trascurato il fatto che le interdipendenze e le dipendenze economiche derivanti dalla globalizzazione e dalla liberalizzazione dei mercati, insieme all’infrastruttura digitale globale, avrebbero portato anche a un decentramento delle strutture di potere. Non una dissoluzione, ma una frammentazione in cui il potere non è più esercitato esclusivamente attraverso il controllo diretto o strutture gerarchiche, ma dipende sempre più dalla costruzione di consensi e dal bilanciamento degli interessi.

Nel conseguente interregno egemonico, non solo si sono posizionati gli attori geopolitici emergenti, in particolare la Cina, ma si è anche assistito a un massiccio spostamento verso le società tecnologiche che, con le loro sfere di potere feudali, eludono la regolamentazione statale in molti settori. Sebbene gli Stati Uniti rimangano il sistema nervoso centrale dei mercati finanziari globali, questo simbolo di potere ha anche subito segni visibili di erosione a causa delle dinamiche della globalizzazione e, più recentemente, dell’ascesa delle criptovalute.

Il panico non nasce dalla semplice paura del pericolo, ma dalla consapevolezza della sua inevitabilità, dalla sensazione di essere esposti ad esso senza alcuna possibilità di fuga o controllo.

In questo contesto, il ricorso irrazionale (perché non basato su fatti e strategie realistiche) a ideologie fasciste oligarchiche, come quello che vediamo attualmente negli Stati Uniti, può certamente essere visto come una reazione di panico di una potenza globale che deve affrontare il fatto di aver perso, o di stare per perdere, la propria egemonia. La frustrazione per il “declino americano” è quindi una delle motivazioni più forti alla base della narrativa MAGA. Cercare di spiegare l’ampio sostegno solo con l’insoddisfazione per i prezzi elevati delle uova è riduttivo e trascura la psicologia più profonda che sta dietro.

Il comportamento aggressivo e irregolare di Trump, dei suoi seguaci e dei suoi agitatori – questi castelli in aria di rabbia e presunzione – nella loro forza e tenacia recano chiari tratti di una ribellione finale, un rifiuto provocatorio della realtà. Sappiamo quanto siano pericolosi e distruttivi questi sintomi di agonia, non solo da molti esempi storici, ma anche dall’attuale restaurazione bellicosa di Vladimir Putin e dall’ampio consenso di cui godono le sue politiche in Russia.

Lo stesso si può dire del nuovo estremismo di destra in Europa, dove l’unica novità è la sua preoccupante espansione e la noiosa insensibilità con cui affrontiamo questi eccessi.

In un mondo senza precedenti, interconnesso e senza confini digitali, le persone cercano improvvisamente di nuovo confini e limiti territoriali; i problemi dei flussi migratori sono solo una parte della ragione di questo fenomeno. L’improvviso risveglio dell’interesse per la proprietà della terra e il territorio fisico, che si riflette nella retorica di coloro che lasciano l’UE e nelle fantasie di Trump di annettere la Groenlandia e il Canada, è una reazione alla perdita di controllo che si prova nelle alleanze internazionali e globali. Chi non riesce ad affermarsi nell’ampio spazio della negoziazione e della costruzione del consenso preferisce tornare al tavolo piccolo e batterci i pugni.

Cosa dovremmo temere.

Si sta diffondendo un clima di paura, che va dal rifiuto vago all’odio profondo, diretto contro tutto ciò che sa di cambiamento.

Contro l’immigrazione, contro gli attivisti per il clima, contro la diversità, contro le persone transgender, contro la consapevolezza che il mondo è molto più complesso di quanto vorremmo che fosse. Il buon senso viene dichiarato superiore alla scienza e alla conoscenza, e la verità non è più definita come la concordanza di un’affermazione con il suo oggetto, ma piuttosto come il minimo comune denominatore delle affermazioni che corrispondono più da vicino a ciò che desideriamo piuttosto che a ciò che sta realmente accadendo. 

Indipendentemente dal fatto che il 2024 sia stato l’anno più caldo mai registrato, indipendentemente dal fatto che la vaccinazione contro il coronavirus abbia salvato innumerevoli persone da malattie gravi, dal COVID a lungo termine e persino dalla morte… ecc. ecc.

Questa erosione della verità, guidata dagli algoritmi dei social media orientati al profitto, è seguita dall’erosione della fiducia, forse l’elemento più importante per la coesione di una società.

Ciò che sta trasformando la paura in panico, ancora più dell’imprevedibilità e dell’incoscienza dell’amministrazione Trump, è il disorientamento emergente ora che Trump ha rinunciato alla lealtà e alla solidarietà – pietre miliari dell’ordine egemonico dalla fine della seconda guerra mondiale 80 anni fa – all’interno dell’intero mondo libero (compresi gli Stati Uniti). Un disorientamento a seguito del quale l’Europa si sta ora impegnando, a una velocità vertiginosa, in un’economia di guerra e si sta armando con armi che saranno in gran parte inutili nella battaglia davvero decisiva dei prossimi decenni: la lotta contro gli effetti del cambiamento climatico.

Quando la paura non può più essere attribuita a pericoli e rischi specifici, si trasforma in panico; viene rilasciato l’ormone dello stress, l’adrenalina, il battito cardiaco accelera, più sangue viene pompato nelle vene e i muscoli si irrigidiscono.

Reagiamo in modo sconsiderato o concentriamo le nostre forze?

La paura ci rende piccoli e scoraggiati. Come possiamo mantenere e rafforzare il nostro slancio per il futuro?

Come evitare di rimanere bloccati nella paura dell’incertezza e dimenticare che solo attraverso il cambiamento costante possiamo andare avanti? Insistendo sullo status quo, ci priviamo del potere dell’immaginazione e del coraggio di vedere il futuro come una prospettiva realizzabile che dobbiamo plasmare.

Ed è proprio questo il compito dell’opera artistica e del suo impatto in questo periodo di profondi sconvolgimenti.

Ars Electronica 2025. Panico si, panico no?, 03-07.09.2025, Linz, Austria

immagini: (cover 1) Ars Electronica (2) Deep Space 8K – Ars Electronica Center, Photo- Ars Electronica _ Magdalena Sick-Leitner (3) Neural Latency / Elena Pedroche-Sánchez (ES) artist, Pablo Galindo Serrano (ES) artist, Rosa Blanca Anguita (ES) engineer; Inspiring scientist- Jorge Tirado Caballero (ES) neurosurgeon and researcher, Photo- Miguel Mendonza-Malpartida (4) Prix Ars Electronica Award Ceremony, Photo- tom mesic (5) ars_electronica2 (6) Dystopia Land _ Etsuko Ichihara (JP), Civic Creative Base Tokyo [CCBT] (JP), Photo- Ayami Kawashima (7) Bacteria cloud of clouds _ Natalia Rivera (CO), Photo- Natalia Rivera (8) Organism + Excitable Chaos, Navid Navab, Garnet Willis, Photo- vog.photo

 

 

L'articolo Ars Electronica 2025 proviene da Arshake.

Stills of PEACE

Presentata a Pescara in anteprima per la stampa e i partner, il programma della Edizione XII della storica Rassegna Internazionale di Arte e Cultura contemporanea Stills of PEACE, promossa dalla Fondazione Aria. Dal 5 luglio al 7 settembre Stills of PEACE, in collaborazione con i Comuni di Atri e Pescara, promuove un dialogo fra Italia e Colombia, grazie al linguaggio dell’arte contemporanea. Dopo i saluti di benvenuto del Presidente La Rocca, il neo Presidente della Fondazione Aria, l’imprenditore Giulio Caso, ha confermato la volontà di conoscere e valorizzare l’insieme di tradizioni di un Paese ricco di influenze indigene e coloniali, geograficamente molto distante da noi, ma fortemente in accordo rispetto a valori essenziali quali famiglia, casa e amicizia. La pluralità di popoli che abita la Colombia costituisce un esempio significativo di complessità, in una condivisione e coesistenza sociale e antropologica.

Quest’anno abbiamo scelto di rivolgere lo sguardo alla Colombia, Paese simbolo mondiale di biodiversità, per indagare un tema urgente e universale: il Futuro – ha dichiarato la Direttrice Artistica e Head of Curator di Stills of Peace, Giovanna Dello Iacono. Global Future è un manifesto che sancisce il diritto di tutti di pensare con rinnovata fiducia al proprio avvenire e si lega idealmente allo slogan Paz con la Naturaleza (Pace con la Natura), coniato in occasione della XVI Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP16), ospitata proprio a Cali in Colombia, cuore di una delle regioni più ricche di biodiversità al mondo.

I curatori hanno poi introdotto il lavoro svolto per ciascuna delle quattro mostre previste in questa Edizione, che sarà inaugurata con una tre giorni di eventi fra Atri e Pescara: la ‘Ma.Co. / Maratona del Contemporaneo’, in programma dal 5 al 7 luglio.

Le Cisterne e le Sale di Palazzo Acquaviva di Atri ospiteranno la mostra “Global Future” curata da Giovanna Dello Iacono e Maria Letizia Paiato, con protagonisti Lorenzo Aceto, Aycoobo, Chiara Calore, Rudy Cremonini, Federica Giulianini, Pietro Moretti, Matteo Montani, Mariangela Levita, Luz Lizarazo, Giovanni Paolo Randazzo Mora, Alejandro Sánchez Suárez, María Alejandra Torres, artisti di generazioni diverse ma con una grande spiritualità, che si rapportano attraverso il mezzo pittorico per arrivare alle persone.

Sempre nelle Cisterne Romane di Palazzo Acquaviva, la mostra “Generazione dalla luce” di Juan Eugenio Ochoa, il duo Mozzarella Light (Giulia Ciappi – Marco Frassinelli), Paolo Scirpa, Natalia Triviño Lozano, curata da Marta Michelacci e Antonio Zimarino, che sottolinea quanto sia la luce a definire la struttura architettonica della sede espositiva, in cui si distribuisce in modo particolare e articolato, scoprendo angoli strutturali sempre diversi. Gli artisti lavorano proprio su questo binomio spazio/luce, con sensibilità diverse dell’elemento luminoso che permette di cambiare prospettiva nella percezione.

A Pescara invece la mostra “Forgotten People” della fotografa Luz Elena Castro, ospitata presso lo spazio zerozerosullivellodelmare, e curata da Paolo Dell’Elce, che la racconta come un percorso di conoscenza e incontro dell’umano che forse incontriamo meno, la rappresentazione di un individuo debole, che cerca un riscatto per la propria necessità di esistere e di trovare una sua dignità.

YAG/Garage ospita poi la collettiva Stills of Peace for Young con le opere di Daniele Di Girolamo McManu Espinosa, Martina Marini Misterioso e Lalula Vivenzi Carrasco, curata da Cecilia Buccioni, Giovanna Dello Iacono e Maria Letizia Paiato. Le ricerche dei quattro giovani protagonisti sono legate al tema della Rassegna attraverso soggetti politici, sociali e introspettivi, resi attraverso linguaggi concettuali.

Il Cortile di Palazzo Acquaviva di Atri ospiterà la consueta rassegna cinematografica Cine Colombia a cura di P. Federico Ibargüen Ruiz, con 6 appuntamenti dal 7 luglio al 1 settembre con proiezioni in lingua originale sottotitolate in italiano. Altra novità del 2025, Stills Story, un ciclo di 4 incontri dedicate alla letteratura colombiana contemporanea a cura di Giuliana De Petris, che si terranno nello stesso Cortile il 7 luglio alle 18.30 mentre il 17 luglio, il 28 agosto e il 4 settembre alle 21.

Quest’anno Stills of Peace riflette la sua pluralità molteplice anche nell’immagine-manifesto, concepita ad hoc dall’artista, designer e direttore creativo, Stefano Chiassai: cuori, farfalle, fiori e simboli cartografici si intrecciano con i riferimenti testuali, frammenti visivi che evocano la biodiversità, l’incontro tra mondi, l’estetica quotidiana come gesto politico. Il manifesto diventa così sia rappresentazione visiva, sia azione simbolica: un richiamo collettivo a “fermarsi per osservare”, “immaginare per costruire”, “incontrarsi per trasformare”.

(dal comunicato stampa)

Stills of Peace and Everyday Life, direzione artistica a cura di Giovanna dello Iacono,  Atri-Te, Pescara, 05.07 – 07.09.2025
Anche per l’edizione 2025, il progetto gode del Patrocinio dell’Ambasciata della Colombia in Italia, dell’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo, del Consiglio Regionale, dei Comuni di Atri e Pescara, dell’Instituto Cervantes di Roma, del Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), della Società Dante Alighieri e dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

 

immagini: (cover-1) Luz Lizarazo, «Mi cuerpo dice la verdad (My Body Speaks the Truth)», 2023 (presentato nell’ambito della mostra «Global Future», photo credit Niko Jacob (2) Paolo Scirpa, Espansione e traslazione, 1984, photo credit Archivio Paolo Scirpa, presentato  nella mostra «Per una generazione della luce» (3) Luz Elena Castro, «Desalojos en Guayaquil, Medellin», photo credit Luz Elena Castro, presentato nell’ambito della mostra «Forgotten People» (4) Lalula Vivenzi, «Woman Power | Maria Lai», 2025, photo credit © Marianne Sin-Pfaltzer, Archivio Ilisso, presentato nell’ambito della mostra «Stills of Peace for young».

Programma

MA.CO. / Marathon of the Contemporary, July 5, 6 p.m. / Atri (TE)
Courtyard of Palazzo Acquaviva – Opening of Stills of Peace
Cisterns and Halls of Palazzo Acquaviva – Opening of the exhibitions Global FUTURE, curated by Giovanna Dello Iacono and Maria Letizia Paiato, and Generation from the Light, curated by Marta Michelacci and Anton Giulio Zimarino
July 6, 6 p.m. / Pescara, s.l.m. 00 – zerozerosullivellodelmare – Opening of the exhibition Forgotten People, curated by Paolo Dell’Elce
YAG/Garage – Opening of Stills of Peace for Young, curated by Cecilia Buccioni, Giovanna Dello Iacono, and Maria Letizia Paiato
July 7, 6 p.m. / Atri (TE), Courtyard of Palazzo Acquaviva / Atri (TE)
6:00 PM – First event of Stills Story, curated by Giuliana De Petris – A conversation with writer Alberto Bile Spadaccini and presentation of the book In Colombia with Gabriel García Márquez. Without Gravity and the book “The Risks of the Body” of María Ospina Pizano, edited by Edicola Ediciones.
9:00 PM – First event of Cine Colombia, curated by Fr. Federico Ibargüen Ruiz – Screening of the short film La Sixtina (2022) by Juan Camilo Fonnegra and the feature film Cuando las Aguas se Juntan (2023) by Margarita Martínez

 

L'articolo Stills of PEACE proviene da Arshake.

Videocittà 2025

Dal 3 al 6 luglio, negli spazi del Gazometro, torna per la sua VIII edizione Videocittà, il Festival della Visione e della Cultura Digitale, ideato da Francesco Rutelli e la direzione creativa di Francesco Dobrovich. 

Per l’opening di giovedì 3 luglio, in scena l’anteprima italiana di Onirica () live dei fuse*, che tornano al festival dopo l’installazione site specific luna somnium del 2022. In questa occasione, presentano una performance che esplora la percezione del corpo nel regno dei sogni, generata in tempo reale tramite l’interazione tra performer e intelligenza artificiale.

Con un giorno in più di programmazione rispetto alle edizioni precedenti, l’area di archeologia industriale più estesa d’Europa, il Gazometro di Roma, diventa ancora una volta un polo di innovazione culturale e si prepara ad accogliere quattro giorni di maestose installazioni, videoarte, video mapping, esperienze immersive, music audiovisual shows, talk e AV experiences, guardando già ai linguaggi di domani.

Videocittà è un osservatorio aperto che promuove l’eccellenza dell’audiovisivo e della comunicazione digitale, dando visibilità alle forme più avanzate di produzione e creatività. Dal 2018, il festival ha ampliato la sua portata internazionale, accogliendo oltre 550 artisti, tra cui Premi Oscar e vincitori del Leone d’Oro e d’Argento alla Biennale di Venezia. Videocittà è anche un laboratorio per talenti emergenti, molti dei quali, partendo da prime italiane, hanno raggiunto una fama internazionale. L’edizione 2025 celebra l’800° anniversario del Cantico delle Creature di San Francesco e si concentra sul Sole come simbolo di vita, luce, energia. Un tema che si riflette nel lavoro degli artisti coinvolti che esplorano il rapporto tra sostenibilità, ambiente e innovazione digitale.

Con oltre 22.000 presenze nel 2024 e un aumento del 150% nelle vendite dei biglietti nelle ultime edizioni, l’edizione 2025 ha già registrato il sold out dei full pass early bird. L’evento accoglierà un pubblico sempre più vasto, senza limiti d’età.

Con Eni come Main Partner, il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e con il supporto della Regione Lazio e la media partnership di Rai, l’edizione 2025 conclude la quadrilogia sul rapporto tra uomo e natura, dopo l’elemento lunare (2022), la Terra (2023) e la Galassia (2024).

L’attrazione di principale del Festival sarà, come di consueto, la grande installazione site specific che avvolgerà il Gazometro G4. Per l’edizione 2025, l’intervento sul monumento simbolo della Roma Contemporanea avrà come titolo Solar e sarà affidata all’artista romano, di fama internazionale, Quayola. Con Solar, il Gazometro si accende di una luce nuova e potente, celebrando il Sole come fonte primaria di vita, energia e trasformazione. Realizzata da Eni, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani, Solar è ispirata al fenomeno ottico dei raggi crepuscolari, e riproduce un ciclo infinito di albe e tramonti digitali: la luce diventa materia viva, scolpisce il buio e modella lo spazio.

Eni, anche quest’anno, aprirà dunque le porte del Complesso del Gazometro Ostiense, sede del Distretto di Innovazione Tecnologica ROAD e della Scuola di Impresa Joule. La lunga collaborazione con Videocittà si fonda sulla condivisione dei valori e temi proposti dalla manifestazione, che rispecchiano la strategia dell’Azienda. All’interno di questa location, l’innovazione e la cultura diventano quindi una narrazione congiunta tra Eni e il festival. Ed è proprio questa condivisione che consente ad Eni, attraverso Solar, di raccontare come energie diverse diventino un’energia unica in un processo di trasformazione continua: le sue società, infatti, lavorano insieme per creare un ecosistema integrato di soluzioni complementari, con l’obiettivo di generare un impatto positivo e duraturo e ridisegnare il futuro dell’energia. 

Tra le novità, quest’anno i visitatori potranno scegliere una fascia oraria per visitare l’installazione con l’obbligo di presentarsi 15 minuti prima. I biglietti Plus e Plus Backstage offrono accesso illimitato e salta fila. (Per dettagli su biglietti e abbonamenti su Videocittà.com)

I MUSIC AUDIO VISUAL SHOWS, curati da Michele Lotti, coinvolgono artisti il cui linguaggio è strettamente legato all’audiovisivo: un’alternanza di ospiti affermati e nuove promesse internazionali e nazionali, confermano anche nel 2025 la visione innovativa di Videocittà.

(dal comunicato stampa)

Vedi il programma completo e aggiornato sul sito di Videocittà. Festival della Visione e della Cultura Digitale, Gazometro, 3-6 luglio, 2025, Roma. Clicca qui per info e biglietti
Crediti: Francesco Rutelli (Presidente); Walter Ventura (Amministratore Delegato); Francesca Medolago Albani (Consigliere di Amministrazione); Francesco Dobrovich (Direttore Creativo); Fabio Iorfida (Direttore Amministrativo); Giulia Funari (Organizzazione Generale); Vincenzo Donnamaria (Consulente Strategico); Elena Giacomin (Relazioni Istituzionali); Lucia Leoni (Segreteria di Presidenza); Guido Pietro Airoldi (International Development and Partnerships); Michele Lotti (Curatore); Anna Lea Antolini (Curatrice); Damiana Leoni (Curatrice Videoarte); Rä di Martino (Curatrice Videoarte); Cristina Spinelli (Head of Marketing); Elena Seno (Communication Manager); Marine Leriche (Art Director) Arch. Filippo Mattia Dobrovich (Design Manager); Daniele Davino (Direzione Tecnica); Enrico Ceccarelli (Responsabile Tecnico) Arch. Antonia Caramanica (Progettazione Tecnico-amministrativa); Francesca Sulis (Hospitality); Maria Sarracino (Legal). 

immagini: (cover -1), Videcittà, Gazometro, Roma (2) Fuse (3) Quayola (4) Touchy Toy

L'articolo Videocittà 2025 proviene da Arshake.

Volcanic Attitude 2025

Dal 24 al 28 giugno 2025, prende vita la quarta edizione di Volcanic Attitude, festival di cultura contemporanea, arte e scienza che ospita artistə e scienziatə in un programma di ricerca, esplorazioni, conferenze e performance tra Napoli e le Isole Eolie. Il Festival itinerante curato e diretto da Helga Franza, Susanna Ravelli e Giulia Restifo, rinnoverà il percorso da Napoli a Vulcano, comprendendo per la prima volta anche l’isola di Stromboli.

Un viaggio attraverso quei luoghi e territori dove la materia si trasforma, l’energia si sprigiona e forze invisibili plasmano la realtà. Dalla leggerezza porosa della pomice alla densità specchiante dell’ossidiana, fino ai cicli di espansione e contrazione della crosta terrestre e le teorie cosmologiche sulla pulsazione dell’universo, il paesaggio vulcanico permette infatti di mettere in relazione le ricerche di artisti e esperti provenienti da varie discipline scientifiche.

Il festival intende così riflettere sulle forze invisibili che governano la materia: il calore che si espande, la pressione che comprime, l’energia che trasforma e genera nuovi equilibri. Il magma che pulsa nelle viscere del pianeta, tramite i vulcani, attraversa la crosta terrestre e si intreccia con le nostre idee, intuizioni e visioni. Volcanic Attitude 2025 invita in questo modo a percepire la trasformazione per sintonizzarsi con le frequenze della Terra e lasciarsi attraversare dall’energia magmatica del cambiamento.

L’edizione 2025 si apre il 24 giugno nel centro della città di Napoli, con  la visita al Real Museo Mineralogico a cura delle direttrice tecnica del museo Carmela Petti, per poi raggiungere a piedi la sede di CASA (Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo) e assistere alla proiezione del film Shaken Grounds Shifting Skies, del collettivo artistico Shaken Grounds e al talk di Valerio Acocella, Vulcanologo di UniRoma3. Segue poi l’imbarco verso le Eolie a bordo del traghetto Laurana su cui sarà possibile assistere all’installazione Inviolability of Female Body, Gran Pavese dell’artista Margherita Morgantin e allo screening del film Stromboli (1992) di Roman Signer e Stefan Rohner.

Il 25 all’alba vede la performance di Roman Signer Aktion mit Stiefel – Action with Boots sull’isola di Stromboli. L’arrivo a Vulcano è previsto in mattinata, mentre la sera avviene il talk MagneticaMagmatica con le artiste Federica Di Carlo e Margherita Morgantin, insieme al vulcanologo Francesco Sortino.

La giornata del 26 sarà scandita la mattina dalla performance Aktion mit Pfanne – Action with Pan di Roman Signer e dal talk Rocks, Stones and Sea inhabits nel pomeriggio con gli artisti Francesco Cavaliere e Luca Trevisani, assieme al naturalista Pietro Lo Cascio. Seguono poi le performance Subaquea Sleep di Francesco Cavaliere e l’azione Fender Bender di Luca Trevisani.

La mattina del 27 comprende la visita al centro INGV, ente patrocinatore del festival, con il vulcanologo Francesco Sortino e il talk Wandering Volcanoes, con gli artisti e artista Rachele Maestrello, Luca Trevisani e Alessandro Manfrin. Il pomeriggio verrà attivata la meditazione Anemoscopio (variabili 3, sul vulcano) di Margherita Morgantin e la performance Heat and Solitude tra l’artista Federica Di Carlo e il vulcanologo Francesco Sortino.

Il festival si chiude con la serata Volcanic dancing il 27, con festeggiamenti e danze sulla spiaggia e con il coffe table la mattina del 28 assieme ad artistə, scienziatə e partecipanti al festival.

(dal comunicato stampa)

 Volcanic Attitude 2025, Vesuvio – Stromboli – Vulcano, 24 – 18.06.2025
Volcanic Attitude 2025 è organizzato e curato da Helga Franza, Susanna Ravelli, Giulia Restifo. E’ realizzato da Fondazione Arthur Cravan, Centro Itard Lombardia e That’s Contemporary. Volcanic Attitude è realizzato grazie al sostegno di Regione Siciliana Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo e Pro Helvetia. Main sponsor Siremar – Caronte & Tourist. Partner: Les Sables Noirs Hotel & Spa. Sponsor: Therasia Resort. Con il patrocinio del Comune di Lipari e dell’INGV.  Tra i partner culturali e territoriali che cooperano alla realizzazione del Festival: il Museo Mineralogico e CASA Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo a Napoli, Il Malandrino a Stromboli, Nesos Trecking&Natura, Hotel I Mari del Sud, Hotel Garden e  Hotel Orsa Maggiore a Vulcano. 

immagini (cover 1) Volcanic Attitude, Festival di Arte Contemporanea, Poster (2) Federica Di Carlo, «Heat & Solitude», 2025

 

 

 

 

 

L'articolo Volcanic Attitude 2025 proviene da Arshake.

call: Umbria Underground Film Festival 2026

Deadline: 10th of November 2025
Call for entries

Umbria Underground Film Festival 2026
Dates & location of event context: 5-11 January 2026 – Amelia, Umbria/Italy

The Umbria Underground Film Festival is dedicated to independent and experimental cinema. We are looking for shortfilms out of the mainstream either in its style, genre or financing. The festival is organized by Ospizio Giovani Artisti of Rome (also organizer of the (S)exhibitions, on FilmFreeway), in its space in Umbria. The intention is to offer the opportunity to visual artists and filmmakers to show their works in a context that stimulates reflection and free artistic expression. With a curated selection of films that challenge conventions and expectations, the festival celebrates the variety of cinematographic languages and welcomes proposals ranging from narratives through experimental films.

!entry fee – yes! 10/8/2025 > 15$ / 10/9/2025 20$ / 10/10/2025 25$ / 10/11/2025 30$

Submissions:
https://filmfreeway.com/UmbriaUndergroundFilmFestival

Contact addresses: umbriaundergroundff@gmail.com

call: SIMULTAN Festival 2025—Re:MEDIATE

Deadline: 30 July 2025
Call for entries

OPEN CALL: SIMULTAN Festival 2025—Re:MEDIATE
https://opencall.simultan.org/

The 20th edition of SIMULTAN Festival will take place between 2-5 October 2025 in Timisoara, Romania, continuing the exploration of the relationship between art, technology and society through different artistic methods and practices.

The use of the transitive term Re:MEDIATE for the current edition is not a festive one, but rather a call to action, as well as an opportunity to reflect on the journey the festival has taken over the past two decades.

We are looking for submissions of innovative video narratives related to the festival topic Re:MEDIATE, completed in the last three years (2023-2025).

TERMS OF CALL
We are looking for submissions of innovative video narratives related to the festival topic Re:MEDIATE, completed in the last three years (2023-2025).
A single work by one author can be submitted, with a duration of up to 10 min.
The call is open for both, emerging and established artists or groups and collectives.
Selected works will be shown in a screening (cinema) format.
There is no submission fee.

TYPE OF WORKS: video/experimental video; narrative; digital/generative, documentary/experimental documentary; motion graphics/experimental animation.

APPLICATION
Upload a preview version of your video to youtube (can be unlisted) or vimeo (optional with password) and include the link in the application form: https://opencall.simultan.org/
The video must contain the title of the work author’s name and year of production.

JURY
All works will be reviewed and selected by the festival’s curatorial team. Those accepted will become part of the festival screening program. The jury’s decision is final.
Selected works will be published after the event in the festival archive (to be agreed in the application form).

AWARDS
We do not consider this call a competition, but we will reward 3 video works with a 500 Euro artist fee, taking into consideration their idea and technical execution. One of the awards will go to a Romanian artist.

https://www.simultan.org/simultan-2025-call-for-video-submissions/

Opportunities: Differenti Sensazioni 2025/26 (officine CAOS, Turin, Italy) Deadline – 31 August 2025

Opportunity: Differenti Sensazioni 2025/26 Where: officine CAOS, Turin, Italy When: Nov 2025 / Apr 2026 Deadline: 31 August 2025 Online Application: https://www.officinecaos.net/index.php/en/opencall2025-26en/ Fee to Participate or Apply: 0 Description Of Opportunity: officine CAOS is seeking for emerging artists, working in the fields of contemporary theatre and dance, performance or multimedia art, in order to present […]

Passing Time with Shai Faran

Passing Time with Shai Faran

5 Days Workshop Passing Time with Shai Faran in the frame of Summer/ing at Tanzfabrik 2025 – get ready! Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 04.-08.08.25 // 14:30-17:30 Deadline for applications:: until fully booked This workshop focuses on developing different dynamic qualities, opening the awareness to the musicality of our movement and […]

The post Passing Time with Shai Faran first appeared on Dancing Opportunities.

SHAPING CHANGES with Nica Portavia

SHAPING CHANGES with Nica Portavia

5 Days Workshop SHAPING CHANGES with Nica Portavia in the frame of Summer/ing at Tanzfabrik 2025 – get ready! Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 04.-08.08.25 // 11:00-15:00 Deadline for applications: until fully booked Shaping Change is a concept drawn from Emergent Strategy by Adrienne Maree Brown. This book will accompany our […]

The post SHAPING CHANGES with Nica Portavia first appeared on Dancing Opportunities.

Imaginative Bodies with Melissa Ugolini

Imaginative Bodies with Melissa Ugolini

5 Days Workshop Imaginative Bodies with Melissa Ugolini in the frame of Summer/ing at Tanzfabrik 2025 – get ready! Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 28.07.-01.08.25 // 14:30-17:30 Deadline for applications: until fully booked This workshop is based on the assumption that learning is a skill rooted in the connection between body […]

The post Imaginative Bodies with Melissa Ugolini first appeared on Dancing Opportunities.

The Nature Within Us with Ori Flomin

The Nature Within Us with Ori Flomin

5 Days Workshop The Nature Within Us with Ori Flomin in the frame of Summer/ing at Tanzfabrik 2025 – get ready! Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 28.07.-01.08.25 // 11:30-14:30 Deadline for applications: until fully booked This workshop guides participants to find connections between the dancing body and the natural flow of […]

The post The Nature Within Us with Ori Flomin first appeared on Dancing Opportunities.

Moving, On The Verge Of A Word With May Zarhy

Moving on the Verge of a Word with May Zarhy

5 Days Workshop “Moving, on the Verge of a Word” with May Zarhy in the frame of Summer/ing at Tanzfabrik 2025 – get ready! Where: Tanzfabrik Berlin, Möckernstr. 68, 10965 Berlin, Germany When: 21-25.07.2025 // 18:00-21:00 Deadline for applications: until fully booked When you improvise, how do you hold what you are moving with? How […]

The post Moving, On The Verge Of A Word With May Zarhy first appeared on Dancing Opportunities.
❌