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Michael Bauer. Helmeted Towards Dawn

20 décembre 2024 à 12:31

In occasione dell’apertura del nuovo spazio romano della Federica Schiavo Gallery, il 26 ottobre scorso si è inaugurata la prima mostra personale a Roma dell’artista tedesco Michael Bauer (1973, Erkelenz) dal titolo Helmeted Towards Dawn.

L’esposizione presenta un nucleo di otto dipinti, tre di grandi dimensioni e cinque più piccoli, realizzati tutti negli ultimi anni, quale elaborazione di una suggestione del passato insieme a una serie di elementi legati a una dimensione presente, contemporanea. Proprio per questo la mostra sembra mettere in atto un confronto (e un dialogo) costante tra le opere di piccole dimensioni e le grandi che differiscono non tanto per la tecnica pittorica adottata, quanto per ciò che sembrano comunicare.

La prima sala si apre con le opere Deflated husband, armpit of the universe and blue sun (2024), sulla destra, e Helmeted Towards Dawn (2024), che dà anche il titolo alla mostra, e We live in caves and tunnels (2024), entrambe sulla parete di fronte l’ingresso. I tre lavori, così come gli altri esposti, sono caratterizzati dallo stesso stile pittorico, già utilizzato da Bauer in opere precedenti, contraddistinto da una stratificazione e giustapposizione sulla tela di diverse tecniche quali acrilico, tempera e pastello mischiati insieme a creare una serie di immagini difficilmente riconoscibili.

Elementi amorfi, linee ondulate, colori caldi e freddi, cerchi colorati si affastellano sulla tela in modo da dar vita a una costellazione di paesaggi che attingono sia a una sfera personale che a elementi esterni, dal forte significato poetico. Tra questi per esempio si inserisce l’influenza derivata dalla lettura – anzi, rilettura – di una serie di romanzi di fantascienza molto cari a Bauer fin da bambino e ripresi in questi anni, di autori quali Clark Ashton Smith, Samuel Delaney, David Bunch e soprattutto il Dying Earth (il Ciclo della Terra Morente) di Jack Vance, da cui estrae alcune frasi che ha utilizzato come titoli delle opere esposte in mostra.

Stando alle parole dell’artista:

«Considero le opere di grande formato realizzate negli ultimi anni come una sorta di prequel dei dipinti più piccoli in mostra. Le figure che nei primi sprofondavano in un vortice di entropia, ora ne affrontano le conseguenze. C’è ancora intorno a loro l’eco dell’energia precedente che sembra ora immergerle in uno spazio in lenta dissoluzione. Abbandonate a sé stesse, si aggirano solitarie in paesaggi indefiniti pervasi da uno stato d’animo malinconico e da un senso di pace».

La dialettica che sembra emergere all’interno della mostra è proprio un passaggio da una dimensione vorticosa, entropica, dinamica, piena, ben visibile nelle tele di grande formato, a una più riflessiva, malinconica, “vuota” delle piccole: L’approdo dunque a un paesaggio psicologico, sottolineato anche dal cambiamento della tavolozza utilizzata, che da colori caldi scivola verso tonalità più fredde e scure. Questo confronto emerge anche nella seconda e ultima sala della galleria, in opere come Futile cousins, green shorts and fading sun (2024), di grande formato, e The dawnman cried as his faced appeared on the moon (2024), piccolo, poste tra l’altro una accanto all’altra.

Il percorso di ricerca portato avanti da Michael Bauer prosegue verso composizioni astratte ma velatamente figurative, i cui elementi diventano riconoscibili solo dopo una visione attenta e prolungata dei dipinti, risentendo chiaramente l’eco della tradizione pittorica tedesca. Il risultato raggiunto è quello di un percorso lirico e introspettivo, culminante nel tentativo di mettere in scena la sensazione di pace che si prova «nell’immaginare paesaggi vuoti, gli ultimi respiri di chi li ha abitati».

Michael Bauer. Helmeted Towards Dawn, Federica Schiavo Gallery, Roma, 26.10.2024 – 25.01.2025

immagini: (cover 1) Michael Bauer, «Helmeted Towards Dawn», 2024, olio, acrilico, pastello su tela (2-3) Michael Bauer. «Helmeted Towards Dawn», 2024, panoramica d’installazione, Federica Schiavo Gallery, Roma, foto Giulia Pietroletti, courtesy dell’artista e di Federica Schiavo Gallery (4) Michael Bauer, «Futile Cousins, Green Shorts and Fading Sun», 2024, olio, acrilico, pastello su tela

 

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