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Open Call: Open Stage in Freiburg, Germany on 30.11.2024

Open Call: Open Stage in Freiburg, Germany on 30.11.2024

Open Stage on November, 30th during the Herbsttanztage at the Studio Pro Arte. Where: Freiburg, Germany When: 30.11.2024 Deadline for applications: 15.11.2024 At our Open Stage on November, 30th during the Herbsttanztage 2024, artists from various fields—music, dance, circus, and more—can perform spontaneously and showcase their talents. Participation is free! We provide a stage for […]

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Herbsttanztage 2024 – Dance Festival In Freiburg, Germany

Herbsttanztage 2024 - Dance Festival In Freiburg, Germany

Look forward to a diverse program featuring dance workshops for professionals and amateurs, led by artists from Belgium and Italy.Experience inspiring performances, an open stage for all genres, relaxing yoga & brunch, and celebrate with us during the party! Where: Freiburg, Germany When: 29.11.-01.12.2024 Deadline for applications: open until the festival Schedule: November 29, 202419:00 Dance Performances– Performance by the companies of […]

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Gravity And Grace Intensive Lab Casina Settarte

Gravity And Grace Intensive Lab Casina Settarte

Gravity and Grace Intensive Lab Casina Settarte – opportunity to conduct a kind of movement research aimed at examining the organism-person as a material entity which contains in its inner the different states of matter. Where: Casina Settarte, Ostuni, Italy When: 5 days 11/15 September 2024 (arrival 10 September departure 16) Deadline for applications: 8 September […]

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Critical Fashion al Museo MACRO

Arshake segnala la serie di incontri su arte e moda che si svolgerà dal 5 al 7 giugno presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di Dobrila Denegri, con ospiti da tutto il mondo tra i più importanti curatori, designer, artisti, accademici e ricercatori nel campo della moda sperimentale.

Si parte da Linda Loppa, una delle voci più influenti nel campo della fashion education, si continua con Iris Ruisch e José Teunissen la cui attività curatoriale si è distinta attraverso l’unica biennale di moda sostenibile e inclusiva, appena inaugurata ad Arnheim. Si arriva a Yuima Nakazato, uno tra i più innovativi fashion designers del momento; per finire con teorici e fashion curators di nuova generazione come Jeppe Ugelvig e Matteo Augello. Questi sono solo alcuni dei nomi di punta di questo palinsesto che riunisce alcune delle voci più interessanti del momento.

Che cos’è la “moda critica”? Come si possono definire le sperimentazioni e le interazioni che mettono assieme moda, arte e altre discipline creative? Spesso sono stati usati diversi aggettivi come moda critica, indisciplinata, anomala; termini come “moda in senso espanso” o “transfashional”, che volevano indicare diverse relazioni concettuali e materiali che collegano la moda con diversi campi di ricerca e conoscenza.

Con questa inedita serie di conversazioni, incontri e conferenze che coinvolgono un eterogeneo gruppo di figure di spicco che, in qualità di curatori, stilisti, artisti, ricercatori o accademici si sono occupati dei fenomeni di “critical fashion”, si vuole aprire un dibattito sul futuro della moda partendo da diverse prospettive. La prima è quella che coinvolge le istituzioni educative che stanno trasformando gli approcci didattici per poter formare i creativi in grado di trasformare l’industria della moda e renderla più inclusiva, sostenibile e soprattutto più incentrata sulla figura del designer.

La seconda è quella che fornisce un approfondimento sulle esperienze curatoriali e artistiche basate sull’intersezione tra il sistema dell’arte e quello della moda.

E infine quella che si interroga sulle possibilità di maggiore interazione tra il mondo accademico, il mondo dell’arte e l’industria della moda per assicurare la maggiore visibilità, articolazione critica e una più ampia affermazione di pratiche creative che si relazionano con la moda e si definiscono “critical fashion”.

Attraverso il titolo Critical fashion: Come insegnarla? Perché comprarla?  questa serie di incontri mira ad affrontare controversie e paradossi legati a una pratica chiamata “moda critica” e al suo rapporto con le logiche di produzione e del consumo della moda. Le pratiche sperimentali, orientate verso la ricerca producono contenuti, significati e indagano le modalità alternative di concepire, creare e produrre moda. Eppure rimangono quasi sempre ai margini o al di fuori del sistema moda. A volte vengono esposti nei musei e nelle gallerie d’arte, a volte in altri ambiti “indipendenti”, e principalmente all’interno di contesti accademici ed educativi, ma non trovano quasi mai sostegno sistemico all’interno del mondo dell’arte. Quelli indipendenti sono comunque precari e i contesti educativi stanno diventando sempre più corporativi, quindi anche in quelle situazioni il sostegno è limitato.

Da dove si può partire per ripensare questi squilibri e dare più enfasi alle pratiche sperimentali, concettuali e capaci di produrre contenuti critici che mirano a dare alla moda una maggiore rilevanza culturale oltre a quella commerciale?
Questi sono i punti di partenza per tre giorni di conversazioni, dibattiti e presentazioni, per la prima volta organizzati a Roma, in un contesto museale, con una numerosa partecipazione di speakers internazionali di alto livello.

(dal comunicato stampa)

CRITICAL FASHION. Come insegnarla? Perché comprarla?, a cura di Dobrila Denegri 5 – 7 giugno 2024, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Auditorium, Via Nizza 138, 00198 Roma (gli incontri si terranno in inglese. Ingresso gratuito)
Il programma è realizzato in collaborazione con il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma e promosso da Azienda Speciale Palaexpo e Assessorato alla Cultura di Roma Capitale. In collaborazione con il Dipartimento di Studi sulla Moda, Università La Sapienza, Roma, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, Dipartimento di Moda, Roma; Università della California, Santa Cruz e Facoltà di Design, Università di Tecnologia, Bydgoszcz, Polonia. Con il sostegno di: Ministero Federale per le Arti, la Cultura, la Funzione Pubblica e lo Sport della Repubblica d’Austria e il Forum Austriaco di Cultura Roma; Ambasciata del Belgio, Rappresentazione Generale delle Fiandre; Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi; Ambasciata di Svezia e Swedish Institute; Ambasciata Reale Norvegese a Roma; Accademia di Danimarca a Roma; Accademia Tedesca Roma Villa Massimo; e Istituto Polacco di Roma.

immagine cover: “Excuse My Dust Extended”, 2017, Christina Dörfler in Zusammenarbeit mit Mirjam Papouschek. © Mirjam Papouschek, 2019. Models: Luise Böcker, Lola Fuchs, image via

Programma (gli incontri si svolgono in inglese):
5 – 7 Giugno 2024
15:00 – 15:30 Introduzione di Dobrila Denegri e presentazione del convegno
Auditorium
15:30 – 16:30 Sessione 1: La moda critica: come insegnarla?
Auditorium
  • Linda Loppa, curatrice, opinion leader
  • Clemens Thornquist, Capo del dipartimento, Fashion Design, The Swedish School of Textiles, Università di Borås
  • Moderatore: Dobrila Denegri
17.00 – 18.00 Sessione 2: L’attivismo della moda e le sue piattaforme
Auditorium
  • Iris Ruisch, direttrice della State of Fashion
  • José Teunissen, direttrice dell’AMFI – Amsterdam Fashion Institute dell’Università di Scienze Applicate
  • Moderatore: Dobrila Denegri
18:30 – 19:00 Sessione 3: Presentazione degli interventi espositivi
Foyer
  • Unsettled Matter, Manora Auersperg in collaborazione con Natascha Unkart, Vienna
  • Excuse My Dust Series, Christina Dörfler, Vienna
19:00 – 20:00
Sala Cinema
  • Prima proiezione a Roma del video Duel di Anna-Sophie Berger, Vienna
 6 giugno 2024
12.00 – 13.00 Sessione 4 (solo su invito)Brainstorming e conversazioni sul futuro dell’educazione di moda
Tetto dell’Auditorium
  • Romana Andò, professore associato, “Sociologia della Comunicazione e della Moda” e di “Teoria e Analisi del Pubblico” alla Sapienza Università di Roma
  • Ivana Conte, Direttore, ILA – International Luxury Academy, Roma/Londra
  • Christina Dörfler, docente, Kunst-Mode-Design, Herbststrasse, Scuola Superiore Federale della Moda, Vienna
  • Linda Loppa, curatrice, opinion leader e advisor, Polimoda, Firenze
  • Diego Manfreda, Course Leader del Triennio in Fashion Design del Campus di Roma di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
  • Szymon Owsiański, docente, Dipartimento di Design, Facoltà di Design, Università di Tecnologia, Bydgoszcz
  • Karisia Paponi, docente, Dipartimento Moda, Accademia di Belle Arti, Catanzaro
  • Clemens Thornquist, Capo del dipartimento, Fashion Design, The Swedish School of Textiles, Università di Borås
  • José Teunissen, Director, AMFI – Amsterdam Fashion Institute dell’Università di Scienze Applicate
15:00 – 15:30 Introduzione di Luca Lo Pinto, direttore del MACRO, e presentazione delle mostre e dei programmi legati alla moda allestiti nel Museo
Auditorium
15.30 – 17:00 Sessione 5: Critical fashion e curatela. 1/2
Auditorium
  • Conferenza + Q&A: Matthew Linde, curatore, ricercatore e scrittore
  • Anna Sophie Berger in conversazione con Matthew Linde e Luca Lo Pinto
17:30-19:00 Sessione 5: Critical fashion e curatela. 2/2
Auditorium
  • Conferenza + Q&A: Jeppe Ugelvig, curatore, storico di moda e critico culturale
  • Tenant of Culture in conversazione con Dobrila Denegri e Jeppe Ugelvig
 19:00-19:30 Presentazione del nuovo numero di VISCOSE Magazine
Auditorium
7 giugno 2024
15:00 – 16:00 Sessione online 6: Sostenere la moda sperimentale: perché e come?
Auditorium
Yuima Nakazato, stilista e fondatore del Fashion Frontier Program, Tokyo
in conversazione con Dobrila Denegri, Linda Loppa, Arisa Kamada e Yoshihiro Oshima del programma Fashion Frontiers gestito dall’atelier Yuima Nakazato
16:15 – 17:00 Sessione 7: Nuove piattaforme di ricerca sulla moda
Auditorium
Elise By Olsen, direttrice della Biblioteca Internazionale di Ricerca sulla Moda, Oslo
17.30 – 18.30 Sessione 8: Insegnare la moda sperimentale
Auditorium
Presentazione della pubblicazione Radical Fashion Exercises: A Workbook of Modes and Methods e discussione
  • Laura Gardner, docente School of Fashion and Textiles, RMIT University di Melbourne
  • Daphne Mohajer va Pesaran, docente, School of Fashion and Textiles della RMIT University di Melbourne
  • Capo del dipartimento, Fashion Design, The Swedish School of Textiles, Università di Borås
  • Jeppe Ugelvig, curatore, storico di moda e critico culturale
  • Alessandra Vaccari, professoressa IUAV, Venezia
 19.00 – 20.00 Sessione 9: Come fare la storia: vanità e piacere nella ricerca sulla moda
Auditorium
Performative lecture: Dr. Matteo Augello, teorico della moda

 

 

 

 

 

 

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Open Call: 6 Week Residency For 3 Emerging European Artists

Open Call: 6 Week Residency For 3 Emerging European Artists

Open call for a 6-week residency in Freiburg (DE) for 3 emerging European artists coming from outside Germany. Where: Studio Pro Arte, Germany When: August, 5th until September, 15th Deadline for applications: May, 28th – midnight The Studio Pro Arte has been selected by the Goethe-Institut as a residency host in the program Culture Moves […]

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MetaPan. Masterclass nel Metaverso

Tempo fa, il PAN – Palazzo delle Arti a Napoli, aveva annunciato la sua riapertura e indirizzo di programma con la sua struttura complementare nel Metaverso, il Metapan, e attraverso le progettualità di quattro artisti che rappresentano le diverse direzioni progettuali della programmazione futura, Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola. Le installazioni virtuali sono accompagnate ora da una serie di lezioni per un ciclo di Masterclass aperte al pubblico (online) in corso di svolgimento da aprile a luglio 2024 con sei lezioni indirizzate a giovani laureati di diversi atenei italiani e di diversa formazione e con la partecipazione di alcuni tra i più importanti docenti ed esperti di arte e new media di rilievo nazionale ed internazionale – Francesco Spampinato, Professore di Storia dell’arte contemporanea, Università Alma Master Studiorum di Bologna; Andrea Pinotti, Professore di Estetica, Università Statale di Milano; Ruggero Eugeni, Professore di Semiotica dei media, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Elisabetta Modena, Ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea, Università di Pavia.

 

Dopo aver incontrato Vincenzo Trione e Maria Grazia Mattei il 30 aprile e Francesco Spampinato il 9 maggio, il 23 maggio, ad incontrare studenti e pubblico saranno gli artisti invitati ad inaugurare lo spazio virtuale con le loro installazioni e approcci creativi, Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola.

23 maggio, 2024. Sala virtuale del MetaPan. Incontro con Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola: Link d’accesso al MetaPan
Prossimi appuntamenti:
4 giugno (17.30-19.00). Incontro con Andrea Pinotti, Università Statale di Milano: Teleimmagini. VR, AE e AI nello spazio pubblico e museale
17 giugno (17.30-19.00). Incontro con Ruggero Eugeni, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano: Breve ma veridica genealogia delle estensioni della realtà 
4 luglio (17.30-19.00) Elisabetta Modena, Università degli Studi di Pavia. Ambienti immersivi. Dal Futurismo alla Virtual Art
Il METAPAN è un progetto digitale – finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e promosso dal Comune di Napoli in partnership con MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale di Milano, riconosciuto nel 2023 come museo da Regione Lombardia – è curato da Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET e Valentino Catricalà, curatore d’arte contemporanea, con la supervisione tecnica dell’architetto Giuliano Bora, che ha realizzato lo spazio all’interno della piattaforma immersiva tridimensionale Spatial.io. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del programma Napoli Contemporanea, curato da Vincenzo Trione, consigliere del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per l’arte contemporanea e le attività museali.

 

 

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Cuba Introspettiva a Matera

Il Museo nazionale di Matera, presso l’Ex Ospedale di San Rocco, ospita la mostra Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, ideata e curata da Giacomo Zaza.

Il progetto si muove tra contesti che s’intrecciano e s’incontrano: lo spazio pubblico e quello privato, la strada e l’intimità, la sfera socio-culturale e i percorsi immaginari. Evidenzia l’andamento diversificato delle pratiche artistiche cubane, slegandole da qualsiasi etichettatura. Pone in risalto la produzione di nuovi significati mediante esperienze video performative.

Il percorso espositivo si articola attraverso le esperienze di videoarte di dodici artisti cubani, protagonisti della ricerca contemporanea dentro e fuori l’isola: Juan Carlos Alom, Analía Amaya, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Glenda León, Sandra Ramos, Grethell Rasúa e Lázaro Saavedra.

«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica – sottolinea Annamaria Mauro, direttore del Museo nazionale di Matera – conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale. Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».

«Negli artisti in mostra – spiega il curatore Giacomo Zaza – prevale una visione riflessiva, intrisa di tratti ironici e paradossali, scabri e inquieti, come avviene in certa letteratura cubana, da Virgilio Piñera a Pedro Juan Gutiérrez. Una visione accompagnata dall’interiorizzazione e dal vaglio della storia (con le sue derive), nonché uno scenario ricco di attitudini sincretistiche. La pratica video cubana porta con sé una marcata spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica e di uno spazio sensibile, presso corteggiando il mondo magico».

(dal comunicato stampa)

Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, a cura di Giacomo Zaza, Ex Ospedale di San Rocco 22.03 –  30.06.2024.  

immagini: (cover 1) Sandra Ramos, «Aquarium», 2013 (2) Lazaro Saavedra, «El sindrome de la sospecha», 2004 (3) Juan Carlos Alom, «Habana Solo», 2000 (4) Analia Amaya, «Concierto», 2006 (5) Javier Castro, «El beso de la patria», 2011

 

 

 

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(S)HE DEVIL 13 a Roma

(S)HE DEVIL, la tredicesima edizione della rassegna SHE DEVIL, inaugura allo Studio Stefania Miscetti domani, 19 marzo,  e prosegue fino al 24 maggio 2024. L’iniziativa propone in via eccezionale una selezione di opere prodotte esclusivamente da video-artisti e accomunate dalla capacità di fornire spunti di riflessione e suggestioni sul patriarcato, inteso come sistema relazionale di potere e dominazione.

Il discorso polifonico sviluppato da Stefania Miscetti e dal collettivo curatoriale nasce nella seconda metà del 2022, quando la discussione sul patriarcato non era ancora così ricorrente nel dibattito pubblico in Italia. Prende origine dalle notizie e dalle immagini che ci sono giunte dalle proteste iraniane, ed in particolar modo dalla dimensione condivisa e collettiva che hanno assunto, per poi interrogarsi sulle possibili pratiche di autocoscienza maschile e le conseguenti prese di posizione e responsabilità, soprattutto in tema di violenza, agìta e subita.

Citando Francesca Pasini, che a sua volta fa riferimento al concetto di “fratrie” di Lia Cigarini, ora che stiamo facendo esperienza del «crollo dell’ordine simbolico patriarcale» gli uomini «dovrebbero indagare la propria differenza e da lì andare a confronto con l’altra da sé. Questa è l’opera nuova per correggere “il presente disordine” e non spetta solo alle donne». In tal senso, nonostante la diversità della narrazione che per la prima volta si attua attraverso lo sguardo maschile, SHE DEVIL ribadisce la sua coerenza concettuale attraverso tematiche e scelte curatoriali, inevitabilmente ed intrinsecamente connesse alle ricadute del sistema patriarcale in ambito femminile. In questo modo, attraverso il medium video si mettono in luce ed in questione i molteplici aspetti strutturali, sociali, politici, economici della mascolinità egemonica, intesa come costrutto storico e culturale ma anche come insieme di pratiche che hanno permesso la perpetrazione di coercizione e sopraffazione.
Come da tradizione, l’edizione di quest’anno trova il suo spirito guida nella ricerca di un artista di fama internazionale, quest’anno l’artista Alfredo Jaar, che in qualità di “Good Father” dell’edizione presenta l’opera video del 1996 A Short Film on Monstrosity.

Inoltre, a coronamento delle due edizioni fuori “canone” della rassegna – oltre a quella corrente, la dodicesima, dedicata alla fluidità – sarà prodotta una pubblicazione edita da CURA., estensione del libro realizzato dalla stessa casa editrice e presentato al MAXXI nel 2019. Il volume sarà presentato nella primavera 2024 presso lo spazio Basement di Roma.

(dal comunicato stampa)

 (S)HE DEVIL 13, Studio Stefania Miscetti, Roma, 20.03 – 24.05.2024
SHE DEVIL nasce nel 2006 da un’idea di Stefania Miscetti, coinvolgendo artiste e curatrici sia italiane sia internazionali, dalle più giovani alle più affermate. Le varie opere e le differenti prospettive critiche convivono all’interno di un discorso a più voci, in cui emergono le molteplicità dei mondi e delle visioni femminili.
SHE DEVIL, nome di un’eroina della Marvel e titolo del famoso film del 1989 di Susan Seidelman, allude in modo giocoso allo spirito diabolico e bizzarro con cui l’esperienza artistica indaga e attraversa il quotidiano. I video si focalizzano su una ricerca al femminile e mettono a diretto confronto i diversi percorsi di indagine. Scopo dell’iniziativa è di sollecitare, a volte con ironia, a volte con realismo, la coscienza collettiva su temi come l’identità femminile, il corpo come luogo di rappresentazione e significato, l’esperienza personale che assurge a dimensione universale anche quando è l’intimità delle artiste ad essere portata in primo piano.
Dopo le prime due edizioni, del 2006 e del 2007, che vedevano coinvolte rispettivamente quattro e sei curatrici (ed altrettante artiste), dal 2009, con la terza edizione, Stefania Miscetti decide di coinvolgere un maggior numero di curatori. Il successo dell’iniziativa è in quell’anno confermato dall’edizione speciale internazionale tenutasi al Museo d’Arte Contemporanea MNAC di Bucarest. Nel 2010, invece, dopo la quarta edizione del progetto, SHE DEVIL partecipa alla mostra La Follia dell’arte durante il Festival di Ravello. Nel 2011 la quinta edizione del progetto viene presentata al Museo d’Arte Contemporanea MACRO Roma. Nel 2014 è stata realizzata la sesta edizione, confermando un’attenzione costante da parte delle più importanti testate di informazione.
Nel 2015 oltre alla settima edizione, si sono tenute la prima e la seconda tappa di SHE DEVIL on tour, a Terni presso la sede espositiva di Palazzo Primavera, e a Belfast (UK) negli spazi della Golden Thread Gallery. Nel 2016 si sono svolte l’ottava edizione e SHE DEVIL. Leipziger Edition: Home, alla Galerie KUB. Nel 2017 SHE DEVIL on tour approda in Lituania, presso la Galleria Nazionale d’Arte di Vilnius e presso la sede della galleria si svolge la nona edizione. Nel 2018, oltre alla decima edizione, sono state presentate selezioni della rassegna presso l’Istituto Nazionale della Grafica di Roma e presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Nel 2019 oltre a SHE DEVIL 11 viene presentato il catalogo che racconta le undici edizioni di SHE DEVIL, pubblicato da CURA. edizioni. Nel 2021 si è tenuta presso la videogallery del MAXXI la dodicesima edizione S_HE DEVIL, e nel 2022 presso lo Studio. Nel 2023, nel contesto della quarta edizione della biennale internazionale d’arte contemporanea BIENALSUR, un’edizione speciale di SHE DEVIL si è tenuta al MUNTREF Museo de Artes Visuales di Buenos Aires, dove insieme a un’inedita selezione Argentina sono stati presentati oltre cinquanta video provenienti dalle passate edizioni.

 

 

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