Vue lecture
SHELTER ISLAND
SHELTER ISLAND è la mostra che si snoda tra gli spazi della Marina Bastianello Gallery di Mestre e Venezia e quelli istituzionali di M9 – Museo del’900 e del Distretto M9. Il progetto, che prevede la collaborazione intergenerazionale di due artisti – Fernando Garbellotto (Portogruaro, 1955) e Luca Pozzi (Milano, 1983), nasce dall’urgenza di viaggiare nello spazio e nel tempo dei linguaggi ibridando ricerca artistica e scientifica attraverso il format inedito della Meta-Conferenza in un periodo storico particolarmente sensibile ai temi della pace. La Mostra riconnette idealmente il pubblico ad un evento accaduto nel 1947 sull’omonima isola nei pressi di New York che vide riuniti tra i più celebri e visionari fisici teorici dell’epoca – nomi del calibro di Richard Feynman, John Archibald Wheeler, Edward Teller, David Bohm, John von Neumann, Hans Bethe, J. Robert Oppenheimer e Freeman Dyson – per discutere i problemi fondamentali della meccanica quantistica agli albori dell’invenzione della bomba atomica. Il Summit, ricordato dalla storia come il leggendario vertice di Shelter Island per l’appunto, fu il primo dopo la risoluzione della seconda guerra mondiale e diede il via a quell’atteggiamento di condivisione della conoscenza scientifica su cui poggiano ancora i delicati equilibri globali odierni.
In un presente post-pandemico caratterizzato da tensioni geopolitiche di carattere energetico, ideologico, economico e religioso, il progetto prende vita dalla rigenerazione di una rete relazionale incentrata sull’importanza della collaborazione e del dialogo come modus operandi e condizione Sine Qua Non.
Attraverso le opere di Garbellotto e Pozzi si è chiamati a prendere parte attiva al Summit del ‘47 che, tele-trasportato nel 2024 e convertito nella forma e nella sostanza, diventa installazione cross-disciplinare a più voci, tra cui spiccano quelle di Carlo Rovelli, Roger Penrose, Shoini Ghose, Raymond Laflamme, Katie Mack, Hildign Neilson, Savas Dimopoulos, Pedro Vieira e Neil Turok, che, con il loro contributo, ne ri-attualizzano i presupposti in chiave eco-sistemica.
Partendo da queste premesse la Meta-Conferenza avviene su una cometa digitale di 4 Km di diametro, all’interno di una GAME ENGINE in Virtual Reality chiamata “Rosetta Mission 2024”, opera di Luca Pozzi, la quale, accogliendo una PLAYLIST di PODCAST realizzata dal Perimeter Institute di Waterloo in Ontario, la ripropone simultaneamente non solo al pubblico in presenza al Museo del Novecento sotto forma di installazione visiva, ma anche sul Megaschermo digitale della Hybrid Tower di Mestre e sui monitor satellite del Distretto dell’M9, andando a costruire una rete delocalizzata di piattaforme di accesso ai contenuti prodotti per un pubblico più vasto e non specialistico.
Rete che include, nelle sue maglie, le due sedi della Galleria Marina Bastianello dove troviamo invece rispettivamente a Venezia una grande installazione a parete di Fernando Garbellotto, ispirata alle teorie di Benoit Mandelbrot ed incentrata proprio sul concetto di Frattale “La Rete come idea del mondo”, mentre Luca Pozzi occupa la galleria di Mestre con un ambiente interattivo composto da dispositivi magnetici a parete, sculture ingegnerizzate con rivelatori di particelle dell’INFN e una postazione di Realtà Virtuale per accedere ai contenuti della “Rosetta Mission 2024” da remoto.
(dal comunicato stampa)
Shelter Island, Marina Bastianello Gallery (e altre sedi), Venezia Mestre, 22.05.2022 – 24.08.2024
immagini: (cover 1) Luca Pozzi, «Rosetta Mission», 2024, fermo immagine da VR Game Engine in 4K, 2024. Neil Turok / Sulla semplicità della natura, estratto da Conversazioni sul perimetro (2) Fernando Garbellotto, «Rete Frattale», 2024. (3) Luca Pozzi, «Rosetta Mission 2024» , VR station, tappeto stampato da collage digitale, Oculus Quest, motore di gioco unity. Photo credits: lucapozzi & marinabastianellogallery (4) Fernando Garbellotto, «Rete Frattale», 2024 (detail).
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Nobilis Golden Moon
Il 22 marzo negli spazi dell’Auditorium del Museo MAXXI di Roma, in una sala gremita di gente, Acqua Foundation ha presentato per la prima volta a Roma Nobilis Golden Moon, film di Maria Grazia Pontorno, artista che da tempo indaga il confine tra naturale e artificiale, inizialmente attenta alla sperimentazione digitale in 3D, da qualche tempo allargando il suo sguardo verso la ricerca al confine tra arte e scienza.
Nobilis Golden Moon è stato girato a cavallo tra due pandemie, due lune piene e due città: Valencia e Sant’Antioco. Il corto è stato presentato per Maritima01 e promosso dall’Associazione Culturale Art Made di Elena Posokhova con sede a Valencia, sviluppato in collaborazione con istituzioni come la University of Valencia, the French Institute, the EASD, the Nau or Carmen Center of Comteporanry Culture e con la partnership della Acqua Foundation.
La Pinna Nobilis è il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo. La Pinna Nobilis, nota anche come “Sentinella del Mediterraneo” supera il metro di altezza, a rischio di scomparsa per una malattia pandemica. Da questo mollusco è ricavato il bisso, una fibra tessile utilizzata anche nell’antichità per tessere tessuti pregiati.
La prima tappa di Maria Grazia Pontorno, a Valencia, è scandita dal primo plenilunio. Qui un gruppo di scienziati cerca soluzioni per combattere l’ estinzione della Pinna Nobilis con il progetto LIFE PINNARCA che porta assieme ricercatori da tutta Europa. Jose Tena e Jose Rafael Garcia March, parte del progetto, raccontano come, attraverso lo studio di alcuni esemplari tenuti in cattività nelle vasche dei loro laboratori, cerchino di riprodurli in un ambiente protetto, oltre ad indagare quali fattori nelle componenti marine siano causa della loro estinzione.
La seconda tappa, del viaggio, in concomitanza con il secondo plenilunio, è a Sant’Antioco in Sardegna dove vive Chiara Vigo, l’ ultima sacerdotessa del bisso, che questo mollusco lo conosce meglio di chiunque altro al mondo. È qui e con lei che si conserva il segreto della sua lavorazione, raccogliendo il testimone dalla nonna. L’estrazione e la lavorazione di questo filo sacro porta assieme abilità artigiane e pratiche esoteriche. Entrare in questa lavorazione significa intraprendere un vero e proprio viaggio tra scienza e magia.
La sacerdotessa chiarisce l’importanza della presenza di questo mollusco, depuratore delle acque da impurità inquinanti chiarendo il suo interesse scientifico. La ghiandola sebacea che attraversa il mantello della Pinna Nobilis, spiega la sacerdotessa a Mariagrazia Pontorno, espelle una bava che a contatto con l’acqua marina si solidifica per diventare seta purissima. «Il bisso è l’anima dell’acqua e l’uomo senza acqua non può sopravvivere», dice Chiara Vigo nei toni di una profezia. Il racconto si dispiega attento a non liberare nessuna traccia del segreto che lega la lavorazione del bisso ad una tradizione orale tramandata in un passaggio che avviene in un rituale elettivo esclusivo. «La trasmissione orale è fatta di anima che si coltiva in una vita intera. È un’anima che cresce con piccole cose grandi gesti, situazioni che gli altri non devono capire, segreto fra nonna e nipote».
Con questo dialogo dove scienza ed esoterismo convergono nella magia della tradizione e del paesaggio sardi, il film arriva al suo ultimo capitolo. Il viaggio non finisce. Prosegue tra tutto ciò che il film portato alla nostra conoscenza: la Pinna Nobilis, l’importanza del suo ruolo nell’ecosistema, la sua trasformazione nella vita inanimata degli oggetti, come i tessuti ricamati con il sacro bisso. Il film è l’incontro tra uomo e natura, tra arti e scienza, il tutto sigillato da un rituale intriso di conoscenza, esperienza e magia.
Mariagrazia Pontorno, Nobilis Golden Moon, (Volume I della Trilogia del Pensiero Magico), 2020
Il film è stato prodotto da Acqua Foundation e Maritima01
immagini (tutte): Mariagrazia Pontorno, Nobilis Golden Moon, 2020, fermo immagine da film, 50′
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19th Conference on Computer Science and Intelligence Systems
Collide Copenhagen residency award
Technarte 2024
Science, Technology and Innovation beyond Growth
ISEA2024 – Everywhen
S+T+ARTS AIR
CMCC Climate Change Communication Award “Rebecca Ballestra”
6th European Climate Change Adaptation
call: Artist in Residence Program – mur.at 2024
Deadline: 15 February 2024
Call for entries
mur.at – Open Call 2024 Artist in Residence Program
May 1 -June 30, 2024
We offer a couple of virtual and one onsite Artist in Residence at the net art & digital culture initiative ‘mur.at’ in Graz, Austria.
For whom is this residency?
This residency program offers artists / digital activists / researchers who work in the fields of digital humanities, media & net art, tactical and critical media / network studies an opportunity to develop new and adapt already existing artworks.
What does mur.at offer?
To the artists-in-residence, mur.at offers its infrastructure and possible assistance by the ‘mur.at’ admin team and the wider mur.at-community. Artists can involve the community in the research process, develop ideas together, collaborate with others and produce digital artworks. For the onsite residency in Graz (Austria), an appropriate accommodation in the ‘Künstlerinnenwohnung†located in the same building as the ‘mur.at’ headquarter will be provided.
What is the focus of the residency?
In 2024, ‘mur.at†celebrates its 25+ years anniversary. For this year we draw special focus on
Do-It-Together archiving strategies,
collaborative storytelling and different formats of
on- / off-line community participation.
The focus of the residency links into this yearâ€s overall activities.
The aim is to collaboratively document ‘mur.atâ€s†history by collecting and processing audiovisual material, stories, and (sometimes obsolete) technologies in order to create artistic projects with it. A group of local artists from the ‘mur.at†– community will elaborate on this topic throughout the year in continuous meetups. The residency project is expected to connect with those ongoing activities, creating links and engaging with the local community.
The residency will take place before and during the annual mur-worklab, organised as an “un-conference†taking place in Graz (Austria) in June 2024. It consists of theoretical and practical input sessions, such as public keynote speeches, discussions and hands-on workshops which center on the annual theme. The artists-in-residence contribute to the worklab with content-related impulses (demonstrations, lectures, etc.) which are related to their residency projects and/or their overall fields of expertise. The participants of the worklab will be of local actors and external invited guests. Outcomes from the residency and worklab will be publicly presented at the end of the worklab as well as in a permanent online documentation on mur.at-servers.
About the program
Key data for on-site residency in Graz
Residency timeframe: May 1 to June 30, 2024 (2 months).
A fee of €3000.- to compensate extra costs an onsite residency generates.
Travel, accommodation and a workspace at ‘mur.at†are provided.
Key data virtual residencies
Residency timeframe: May 1, 2024 onwards
A production fee is provided.
Projects will be hosted at mur-servers. Projects can use the existing infrastructure and/or propose extensions to it.
Expectations & Outcome
The invited artists will actively participate and co-curate the worklab in the end of June 2024.
Process documentation, artist talk, radio interview & the creation of one (or several) artworks using Open Source software & hardware.
Outcomes will be presented at the worklab.
Procedure
We pre-review applications on a rolling basis! Application deadline: Feb. 15, 2024.
Please fill out the form
Selection and awarding is done by the operative mur-team, board members and invited community members.
About us
Since 1999 ‘mur.at’ operates a server farm in Graz (Austria) which is connected to the global network via ACOnet (Austrian Science Network).
The NETWORK ‘mur.at’ is a virtual, constantly expanding platform of artists and cultural workers from different sectors for the development and promotion of network culture, Web-Art, Sound Art, Software Art and Media Art in general. The INITIATIVE ‘mur.at’ is committed to technology development using Free/Libre & Open Source Software. Difference-forming media diversity, unrestricted flow of information and transparent knowledge transfer form the core content parameters of the NETWORK INITATIVE.
The TEAM ‘mur.at’ is organized as a self-administered, non-commercial company and forms the infrastructural basis (backbone) for the work of the ‘mur.at†COMMUNITY at a high technical level. ‘mur.at†creates conditions and expands the possibilities for net art and digital culture. The COMMUNITY consists of artists and cultural initiatives from Austria and other countries who use mur.at‘s infrastructure, share its values and collectively create events and art projects on the NETWORK and in physical space.
About the worklab format
For years ‘mur.at’ is organising worklabs as a core format within their yearly artistic program. Worklabs are “unconferences†lasting several days, to which open calls are invited. mur.at creates a temporary space in which local artists, technicians as well as guests and experts can discuss topics from the field of digital technology, art and their social implications. People from different fields and with different backgrounds meet and work together on ideas and drafts that become the starting point for future projects, publications and productions of the current and coming year. The worklabs are aiming to be both incubators for projects and open spaces for discussion where ideas, tools, practical and creative approaches are developed and tested collectively.
Key data Worklab
Timeframe: June 26-30, 2024.
Location: Graz (Austria).
Who: Virtual and on-site residents + local community members, invited guests.
https://mur.at/post/opencall-air24/
No entry fee
https://mur.at/post/opencall-air24/
MUSAE. A human-centered and ethical development of digital and industrial technologies
MUSAE aims to set up a Human-Centred Factory Model, based on the Design Future Art-driven (DFA) method, and integrate it into a (European) Digital Innovation Hubs (DIHs) network, to support companies in guiding strategic digital technology innovation and address future challenges in the food domain to improve people and planet wellbeing.
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Dark Matters: Open Call. Science Gallery at The University of Melbourne
Science Gallery Melbourne is inviting proposals for projects to be included in our 2023 exhibition ‘Dark Matters’. This open call is extended to everyone, from every level of experience and from every discipline and every culture.
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