Mise en Place. Nordine Sajot
La showroom dello studio di architettura Substratum, un piccolo gioiello che si apre su strada nel quartiere romano Monti, ospita i lavori di Nordine Sajot, artista che, nelle forme più diverse, come video, scultura, disegno, depone tutto il suo interesse antropologico.
“Mise en Place” è il quarto progetto quadrimestrale tra arte contemporanea e design ideato dai fondatori dello studio, Giorgia Castellani e Giovanni Tamburro, in collaborazione con Amalia Di Lanno, comunicatrice e consulente artistica. Nello spazio della Galleria il disegno allestitivo ricrea una stanza della casa che entra in dialogo con gli artisti invitati, attraverso il loro lavoro e la serie di incontri ed eventi dedicati al tema concepiti come processo relazionale e di condivisione.
Questa volta protagonista è la cucina, spazio di aggregazione per eccellenza, teatro di gestualità e rituali che sono stati al centro di molti lavori di Sajot e che quindi ben si sono prestati a questa sinergia. Gestualità della tavola come fattore distintivo di uno status, specchio di socialità che oggi prende forma nella ritualità accelerata di informazioni ingerite, ingurgitate, mai metabolizzate.
L’interesse antropologico è messo a fuoco attraverso l’adozione di forme diverse ma anche di diversi approcci creativi che sottendono un lavoro molto profondo sulla percezione. La sottrazione di alcuni particolari da una serie di fotografie che ritraggono gestualità tipiche della tavola (i.e. braccia con in mano posate o bicchieri) non toglie, anzi rafforza, quella stessa gestualità. La ri-materializzazione di queste parti in sculture ex-voto allestite sul muro, le riporta in vita per costruire un dialogo a sé stante.
Così con questo spazio di architettura di interni così elegante e minimale, le opere-operazioni scultura di Nordine Sajot, fotografie, sculture in ceramica e porcellana smaltata, lasciano tracce dell’uomo e della sua socialità in tutta la sua vitalità.
La ricerca dei materiali è centrale nel design. E l’allestimento della showroom ruota infatti attorno al modello GOLD di Situazione Architettura, monolite nero centrale rivestito di materiale fenix nero ingo, materiale particolarmente innovativo, opaco, morbido al tatto e anti-impronta.
La materia, come il vetro resistente della Duralex, ritratta in una serie di fotografie con un sottile gioco di pieno e vuoto, ha uno spazio di primo piano anche nel lavoro dell’artista. Questo vetro resistente inventato in Francia nel 1945 è associato ad un design di stoviglie e posate che sono parte della memoria collettiva, particolarmente diffuse nelle mense delle scuole.Il rapporto di forma e funzione alla base del design, nei lavori di Sajot è come rovesciato nel tempo, proiettato al passato, piuttosto che al futuro, in un lavoro di ricostruzione, dal gesto al rituale e dal rituale allo stato sociale. Il quadro si ricostituisce attorno al design nel suo momento di stasi, prima di entrare nella vitalità sociale delle case.
“L’artista– come leggiamo nel comunicato, “compone un tableau vivant che aziona differenti appetiti per entrare, riflettere e metabolizzare la profondità sensibile del corpo gestuale. Quella dell’artista è una pratica rituale e performativa di consapevolezza esistenziale della propria presenza, di acquisizione di ‘sapore’ e sapere cosa si è e si vuole”.
MISE EN PLACE. Nordine Sajot, SUBSTRATUM Galleria, Roma, finissage giovedi 27 giugno (dalle 18.30)
immagini (tutte) Nordine Sajot, MISE EN PLACE, SUBSTRATUM, installation view, 2024
L'articolo Mise en Place. Nordine Sajot proviene da Arshake.