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Open call per residenza. ALTERLIFE 25

Par : Arshake
30 juillet 2025 à 18:23

Rupert (Vilnius) e Sonic Acts (Amsterdam) offrono un’ opportunità congiunta di produzione e ricerca tra Vilnius e Amsterdam con il bando per la seconda edizione di ALTERLIFE. La residenza invita artisti e collettivi interdisciplinari a sviluppare opere d’arte audaci e orientate al processo in risposta all’emergenza climatica in escalation e alle forze culturali, politiche e storiche che plasmano il nostro futuro collettivo.

La residenza di tre mesi è interamente finanziata e suddivisa in due periodi: aprile-maggio 2026 presso Rupert a Vilnius e novembre 2026 presso Sonic Acts ad Amsterdam. Gli artisti presenteranno le loro ricerche durante ciascuna residenza e il lavoro finale sarà esposto, possibilmente in forma iterativa, presso Rupert (2026/2027) e alla Biennale Sonic Acts (2028).

Il titolo del programma si ispira al concetto di “alterlife” della studiosa femminista M Murphy, che riconosce come la vita, umana e non umana, sia stata alterata chimicamente e strutturalmente da secoli di oppressione coloniale e capitalista. Ispirato alla fabulazione critica di Saidiya Hartman, un metodo per recuperare storie perdute attraverso la narrazione sperimentale, ALTERLIFE incoraggia pratiche critiche, speculative e basate sulla ricerca che immaginano nuovi modi di essere, relazionarsi e creare.

Cosa offre:

–Una residenza combinata di tre mesi, con soggiorno interamente finanziato presso Rupert (aprile-maggio 2026) e Sonic Acts (novembre 2026), compreso alloggio e spazio di lavoro;

– 3.800 euro in totale per la residenza combinata e fino a 400 euro di sostegno per le spese di viaggio per ciascuna sede;

– Il finanziamento include un totale di 7.000 euro per entrambe le presentazioni (2.000 per Rupert a Vilnius e 5.000 per Sonic Acts ad Amsterdam), insieme a guida e supporto per lo sviluppo e la produzione di una nuova opera d’arte;

–Il progetto sarà presentato sui siti web o nelle pubblicazioni di Sonic Acts e Rupert;

–Sessioni di feedback, assistenza per le domande di finanziamento e assistenza alla produzione;

–Supporto da parte di artisti e curatori locali in ciascuna città;

–Presentazione della ricerca nell’ambito della programmazione pubblica a Vilnius e Amsterdam (2026); Presentazione del lavoro finale a Rupert (2026/2027) e alla Biennale Sonic Acts (2028).

Cosa ci aspettiamo

Questa residenza sostiene lo sviluppo di una nuova opera d’arte per un periodo di tre mesi, suddiviso tra Vilnius e Amsterdam, e culmina nella produzione di una nuova commissione, con iterazioni che saranno presentate al Rupert e alla Biennale Sonic Acts nel 2028. Durante la residenza, gli artisti sono tenuti a condividere le loro ricerche e i loro lavori in corso attraverso una presentazione pubblica in ciascuna sede. Ciò potrà avvenire sotto forma di conferenza, performance, sound walk o field walk, proiezione o altro formato adatto alla pratica dell’artista. Siamo particolarmente interessati a lavori che incorporano video, suono, performance o altre forme ibride. Nella loro candidatura, gli artisti dovranno dimostrare una visione chiara di come la loro pratica si evolverà nelle due sedi e culminerà in un progetto finale.

Requisiti e selezione

La residenza è aperta a tutti gli artisti residenti nell’Unione Europea. Sono particolarmente incoraggiati artisti individuali o duo che adottano un approccio multidisciplinare, in particolare pratiche che incorporano suono e video.

Candidature

Gli artisti sono invitati a inviare un CV, un portfolio (fino a 5 lavori, massimo 10 pagine e 10 MB), una descrizione del progetto per la produzione di nuovi lavori (fino a 600 parole) e un budget di produzione indicativo per entrambe le presentazioni.

Alterlife: Research and Production Residency.Deadline: 17 agosto 2025, ore 23:59 CEST
ALTERLIFE fa parte di New Perspectives for Action, una collaborazione tra Rupert e Sonic Acts, ed è un progetto di Re-Imagine Europe, cofinanziato dall’Unione Europea. Maggiori informazioni su questo bando sono disponibili qui.

 

 

 

 

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Dentro al sogno. In dialogo con fuse* a Videocittà

24 juillet 2025 à 08:16
Abbiamo incontrato Mattia Carretti, co-founder di fuse* (con Luca Camellini) e Matteo Salsi, che nella grande squadra di questo collettivo multidisciplinare è Designer e Creative Coder. Assieme abbiamo parlato di Onirica (), progetto avviato nel 2023 che nel giorno del nostro incontro (2 luglio 2025) andava in scena in una versione live sul palco di Videocittà, il festival romano ideato da Rutelli dedicato alla cultura digitale e da qualche anno ospitato nei suggestivi spazi di archeologia industriale del Gazometro di Roma.
In tutte le versioni di questa serie, Onirica () è entrata letteralmente nella dimensione del sogno attraverso l’impiego di algoritmi che restituiscono nelle forme più diverse dati relativi al sonno, in questo caso grazie alla collaborazione con due importanti dream banks: quella dell’Università di Bologna e quella della University of California Santa Cruz.
Dopo le versioni installative realizzate per INOTA Festival in Ungheria e la Fondazione Alberto Peruzzo a Padova, Onirica () è arrivata a Videocittà in una versione performativa live, in collaborazione con Diego Trotelli, coreografo del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto.
Mattia Carretti e Matteo Salsi sono entrati nel merito di alcuni aspetti legati alla progettazione di Onirica () in tutte le sue diverse versioni, dal lavoro di selezione con i dati, alla restituzione di questi nelle diverse forme –  installativa e performativa – con l’intenzione di ricongiungere i dati alla dimensione intima e misteriosa del sogno, più di ogni altra cosa umana. Nel raccontare di alcune scelte cruciali, non in ultimo, sono entrati nel vivo della loro metodologia di progettazione in qualità di squadra multidisciplinare.

Elena Giulia Rossi: Vi chiedo subito di Onirica (), del progetto che avete ideato per Videocittà, ma anche di tutta la serie in progress nata per esplorare la dimensione del sogno e il suo incontro con le logiche algoritmiche.

Mattia Carretti ( co-founder di fuse*): Onirica () è un progetto nato dall’idea di portare assieme il mondo AI, attraverso tecniche di machine learning, con un’esperienza puramente umana, quale è quella del sogno. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto effettivamente nel 2022 ma era frutto di una ricerca avviata molto prima, nel 2018, quando sperimentavamo con un sistema AI piuttosto rudimentale. Dopo, chiaramente, le possibilità espressive si sono evolute esponenzialmente con il progresso delle tecnologie.

Inizialmente l’esplorazione di alcune tecniche di analisi dati e della loro traduzione in immagini faceva parte di un processo di ricerca parallelo a questo. Non eravamo ancora a conoscenza dell’esistenza di queste due banche dati con cui poi abbiamo lavorato, quella dell’Università di Bologna e quella della University of California Santa Cruz. Quando le abbiamo scoperte, abbiamo pensato che questo materiale sui sogni organizzato in un dataset si sarebbe prestato benissimo per portare assieme realtà onirica ed esistenza artificiale.

Abbiamo avviato la progettazione inizialmente con Matteo per la parte visiva e poi con un team più esteso, come di solito facciamo nel nostro lavoro di squadra, portando assieme competenze diverse. Sono venute fuori diverse idee e diverse possibilità. Con INOTA Festival in Ungheria prima, e con la Fondazione Alberto Peruzzo (Padova) poi, abbiamo avuto la grande opportunità di avere uno spazio dove sperimentare.

Avere uno spazio a disposizione significa poter scegliere cosa è più adatto sulla base del contesto e ci ha aiutato molto a progredire con la ricerca. La prima versione è stata realizzata in una forma installativa, sia per Fondazione Alberto Peruzzo sia per INOTA Festival.

In queste passate occasioni abbiamo utilizzato le tecnologie a disposizione, per noi in quel momento adatte alla narrazione che intendevamo raccontare. Le sequenze di immagini si trasformavano una nell’altra, creando così un senso di allucinazione e di flusso di coscienza molto simile all’esperienza del sogno.

Successivamente, anche grazie all’evoluzione tecnologica e alla possibilità di generare queste immagini in tempo reale, abbiamo pensato che potesse essere interessante fare qualcosa dal vivo, recuperando un’idea che avevamo formulato in prima battuta, ovvero quella di lavorare con un danzatore. Poi tutto è successo in una concatenazione di eventi e di opportunità. Abbiamo così incontrato Diego Tortelli, coreografo del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto, con cui già da tempo volevamo collaborare.

Come vi siete relazionati con queste banche dati? In cosa e dove i loro criteri di archiviazione hanno incontrato i vostri?

Matteo Salsi: La primissima cosa che abbiamo fatto era noi stessi provare a capire che cos’era questo dataset. Parliamo di 28 mila e più sogni. Era impossibile leggerli tutti. Oggi la tecnologia ci dà l’opportunità di sintetizzare queste informazioni visivamente; possiamo distribuire questi sogni in uno spazio tridimensionale ordinandoli per significato ed è letteralmente quello che abbiamo fatto: una nuvola di punti dove i sogni erano raggruppati per cluster tematici. Era possibile capire quali erano i temi più ricorrenti all’interno del dataset con una cognizione di causa maggiore rispetto a quella che può fornire una navigazione casuale dei dati.

Abbiamo così estrapolato temi ricorrenti, attraverso parole che ricorrono più frequentemente di altre. Ci siamo chiesti come poter restituire l’idea di una cosa così grande. È a questo punto che si è presentato il lavoro curatoriale. Siamo andati noi a collegare i punti e a tracciare una linea di una narrazione che non abbraccia l’intero dataset, piuttosto la storia che eravamo interessati noi a raccontare.

Prima avete accennato alla vostra metodologia di lavoro. Possiamo tornare su questo punto? Quando sono venuta nel vostro studio, ormai qualche anno fa, sono stata investita da una enorme energia con la presenza di tanti professionisti di formazione diversa, tutti interessati ad ascoltarsi gli uni con gli altri. Potete soffermarvi un pochino su questo aspetto legato alla progettazione?

Il nostro modo di lavorare in squadra è totalmente sinergico. Per quanto ci siano persone che si occupano di singole parti del progetto, c’è una continua contaminazione tra di noi. Spesso studiamo un tema, avviamo collaborazioni anche con scienziati, investiamo nella ricerca, per poter poi tirare fuori quante più idee ed esperienze possibili.

Come accade per molti dei nostri progetti, Onirica () è in continua evoluzione, ha preso forme diverse, più fisiche pensate per gallerie e musei, altre performative come quella pensata per Videocittà, altre ancora le continueremo ad esplorare in futuro. Questa è una modalità ricorrente del nostro modo di lavo rare.

Mi piacerebbe, a questo punto, entrare nel merito delle dimensioni sonora e musicale. Che ruolo hanno giocato nell’orchestrazione complessiva del lavoro e attraverso le varie versioni?

Mattia: Nella prima versione di Onirica (), quella installativa, volevamo lasciare più spazio alle parole.

Lavorando con i ricercatori molto spesso ci veniva detto che connotare emotivamente un racconto di un sogno poteva in qualche modo spostarne il significato. Ovviamente non siamo stati completamente neutri; siamo artisti. Allo stesso tempo abbiamo voluto cercare un equilibrio con l’aspetto scientifico. Inoltre, in questa prima versione il lavoro sulle voci è stato molto interessante. Volevamo avere voci diverse per ogni sogno; ciascuna doveva rappresentare la persona che sognava, una voce di un bambino, di una donna, di un uomo, di un adulto, di un anziano.

Inizialmente avevamo valutato la possibilità di realizzare le voci con attori veri. Poi abbiamo capito che era praticamente impossibile ottenere questa varietà, oltre ai costi molto alti di questo tipo di processo.

Così abbiamo utilizzato sistemi di generazione di voce artificiale. In fase di lavorazione ci siamo confrontati con diverse questioni: le voci artificiali hanno anche loro allucinazioni. Su dieci prove, una era buona. Alcune voci cambiavano il timbro, iniziavano a urlare, prendevano direzioni inaspettate:. Alla fine però ci siamo resi conto che, per tutte quelle prove riuscite con successo, la resa era veramente molto realistica ed efficace, molto migliore di quanto non lo fosse stato con attori veri.

Nella versione performativa abbiamo reintegrato un’atmosfera musicale molto connotata che avevamo escluso per la prima. Quindi, alcune idee di base, narrative, che abbiamo escluso nella prima versione le abbiamo poi riprese nelle successive.

Quale è il ritmo che scandisce la narrazione di Onirica () nelle sue varie versioni?

Mattia: Un ciclo di sonno completo, che comprende diverse fasi (non-REM e REM), dura in genere 90 minuti. Quindi, 90 minuti di sonno rappresentano un ciclo quasi completo e in una notte di otto ore il sonno attraversa circa 5 cicli, la prima fase di ogni ciclo era un sogno profondo, l’ultima fase è sempre un sogno REM .

Noi sapevamo in che fase del sonno sono emersi i sogni poi registrati nel dataset dell’Università di Bologna. I ricercatori svegliavano i pazienti in momenti molto precisi della notte, quando notavano una certa attività cerebrale in corso, tramite EEG e altri elettrodi connessi ai volontari. Questi parametri avevano la funzione di evidenziare ai ricercatori in quale fase del sonno si trova il soggetto in un determinato momento. Al risveglio, i volontari spiegavano quello che stavano sognando in quel momento al momento del risveglio, che veniva poi trascritto verbatim dai ricercatori.

Nella versione installativa di Onirica (), abbiamo letteralmente tenuto questa scansione del tempo: l’opera è suddivisa in cinque cicli, proprio come in una notte di sonno, mantenendo i sogni del profondo e nella fase del sonno profondo e i sogni REM nella fase REM, ripetendo ciclicamente questo pattern. L’idea era quella di rappresentare un viaggio nel spazio onirico e il suo risveglio.

Anche la performance è divisa in cinque capitoli. Ognuno di questi momenti racconta alcune specifiche tipologie di soglie. Per esempio, il primo capitolo racconta di sogni dove si è soli, il secondo di situazioni dove si incontrano altre persone, familiari, amici, eccetera.

Il terzo capitolo si confronta con gli incubi, il quarto con incontri con persone che non ci sono più e il quinto di risvegli nel sonno. In ciascuno di questi capitoli la musica indirizza molto l’aspetto emotivo. Le voci, in questo caso, sono state realizzate in maniera diversa rispetto all’installazione: sono state registrate tutte dalla stessa persona, da Matteo Amerena, parte del nostro team. Anche questa volta la combinazione tra voce e musica non è stata semplice da gestire. Sono ritmi che si devono intrecciare con il tutto e soprattutto con la danza.

In Onirica (), centrale è la coreografia di Diego Tortelli con il danzatore Hélias Dorvault. Come entra il corpo nella narrazione e nel sogno?

Mattia Carretti: Sicuramente nella versione live, la coreografia e la presenza del corpo aumentano esponenzialmente il livello di complessità di tutto. Nella performance si è scelto di dare al danzatore libertà artistica totale di movimento e di espressione. Poi sono state fatte certamente delle scelte coreografiche pensate sulla base della storia che si stava raccontando.

La coreografia ha seguito la storia e non è stata vincolata in nessun modo alla versione installativa. Inizialmente ci siamo chiesti perché avremmo dovuto mettere un corpo sul palco, cioè che cosa vogliamo raccontare con questo elemento in più.

Ed è stato interessante, secondo me, lo studio che è stato fatto con Diego Tortelli. A lui abbiamo chiesto di ragionare su due elementi fondamentali in relazione al comportamento del corpo nel sonno. Da una parte, sulle mioclonie notturne, quei movimenti involontari come capita quando hai la sensazione di cadere e ti svegli di soprassalto. Si tratta di piccoli disturbi del sonno. Tutti noi ne soffriamo in modo più o meno grave. Dall’altra invece abbiamo considerato il corpo per come questo è percepito all’interno del sogno, con le sue molteplici possibilità di movimento altrimenti impossibili nella realtà.

Abbiamo quindi lavorato coreograficamente su queste due dimensioni; poi Héliasha messo del suo nell’interpretare queste direzioni.

Musica, suono, danza e corpo sono componenti vitali e importantissime di questo progetto. Lo è anche la parte visiva e quella di prompt design che ha contribuito alla generazione delle immagini. Potete raccontarci di questo aspetto? Cosa significa e quali sono state le sfide?

Matteo: Il Prompt Design è stata certamente una sfida. Lo strumento di per sé è molto limitato. Spesso ci siamo trovati ad interpretare a nostra volta il racconto del sogno. Quello che ricevevamo dai dataset era un report testuale; la grandissima sfida era di tradurlo in una dimensione visivo-sonora e molto spesso i modelli di generazione delle immagini non portano ai risultati visivi che ti aspetteresti, quindi devi trovare delle strategie per ingannarli.

Ricordo un prompt dove c’erano questi bambini a forma di uova sul ponte di una nave e poi si tuffavano nell’acqua in mezzo a dei pesci. Il prompt era una convoluzione di uova nel mare con delle braccia e i bambini vestiti da uovo per carnevale. Il modello non era stato allenato a riconoscere questo immaginario. Quindi, spesso e volentieri, è stato necessario trovare una strategia per portare il modello dove volevamo noi.

Abbiamo lavorato con un image to image piuttosto che un text to image puro. Siamo partiti da un’immagine di base per vederla come una sorta di immagine di Rorschach per poi chiedere al modello di interpretarla. Questa è stata un po’ la chiave di impiego del modello per tutta la performance.

Mattia: È stata una vera e propria sfida riuscire ad avvicinarci a qualcosa che sentivamo essere giusto per il progetto. Spesso e volentieri le immagini non riuscivano bene, erano molto stereotipate.

Ti rendi conto di quanto questi modelli soffrano di molti bias, bias che noi stessi, esseri umani occidentali portiamo con noi, con la nostra cultura e il nostro ideale. Ci rendevamo conto che queste immagini, a primo impatto molto belle, erano in realtà troppo perfette, tutte uguali, mancava l’anima, non ci affascinavano tanto quanto poi ci hanno affascinato quando abbiamo provato un po’ alla volta in tanti modi ad hackerare il sistema, a modificarlo, a creare una nostra pipeline, a lavorare per tirar fuori qualcosa di più originale. Abbiamo imparato molte cose e ci siamo accorti che poteva essere un ottimo strumento. Così abbiamo anche pensato che poteva essere giusto fare divulgazione e condivisione di conoscenza con persone che sono anche giustamente intimorite da questo tipo di progresso, conoscendone e valutandone rischi e opportunità. Questo è quello che abbiamo cercato di fare alla Fondazione Peruzzo. Oltre all’installazione, abbiamo cercato di raccontare quello che abbiamo imparato durante tutto il processo.

Come vi siete relazionati con gli spazi e il contesto di Videocittà?

Matteo: Siamo molto legati a questo luogo perché nel 2022 abbiamo realizzato l’installazione Luna Somnium all’interno del Gazometro. È stata la prima installazione ad essere stata ospitata all’interno di quello spazio. È stata un’esperienza per noi estremamente importante. Al di là del progetto in sé, abbiamo capito che impatto l’arte può avere sulla comunità. Restituire il luogo alla comunità attraverso un progetto artistico è stato molto importante, e per noi molto emozionante.

Quindi abbiamo un legame con questo spazio che è diventato anche personale. Avere la possibilità di tornarci con un altro progetto è molto emozionante. Per quanto riguarda Onirica (), ci siamo trovati di fronte ad una situazione molto diversa da quella per la quale il progetto era stato pensato, ovvero per un teatro o uno spazio chiuso con luce e suono controllati. Qui sappiamo che siamo in un contesto all’aperto dove alcune componenti non sono del tutto controllabili.

Alla fine, la performance è andata estremamente bene, e siamo stati molto contenti del risultato nonostante appunto, come anticipato sopra, fossero una location e un contesto diversi dal solito, diversi da quello che ci immaginiamo per Onirica (). Questa performance è un’opera che, come probabilmente si è capito, ha una struttura e una narrazione ben precisa, con diversi ritmi e climax, ed è quindi strano che il pubblico possa arrivare e lasciare la platea a proprio piacimento. Al tempo stesso, nonostante questo, abbiamo ricevuto feedback estremamente positivi, e anche molto interessanti: più vediamo lo spettacolo in tour, più ci relazioniamo con il pubblico e più ci rendiamo conto che è un’opera che ha anche diversi momenti insoliti, quasi inquietanti. Proprio come nella dimensione onirica: questa successione di visioni, di immagini mentali, non può essere controllata e a volte ci ritroviamo a vivere momenti anche di estrema tristezza o paura, felicità o bizzarria – come essere sulle montagne russe. È proprio questo che volevamo suscitare negli spettatori, e siamo felici che la performance sia stata così tanto apprezzata.

Ovviamente, ringraziamo di cuore l’intero team del festival: Francesco Dobrovich, Michele Lotti, e l’intero, fantastico team tecnico con cui abbiamo lavorato.

immagini (all ):«Onirica ()», live at Videocittà, 2025

Onirica () è progetto di fuse* | Regia: Mattia Carretti | Produzione esecutiva: Mattia Carretti, Luca Camellini | Coreografia: Diego Tortelli | Performer: Hélias Salvador Dorvault | Musica e sound design: Riccardo Bazzoni | Responsabile del visual design: Matteo William Salsi | Sviluppo software: Matteo William Salsi, Alessandro Mintrone, Matteo Amerena | Selezione dei sogni: Alessandro Mintrone | Voci dei sogni: Matteo Amerena | Progettazione dei prompt: Alessandro Mintrone, Matteo William Salsi, Mattia Carretti, Matteo Amerena | Progettazione luci: Stefano Cane, Matteo Amerena | Direzione tecnica: Matteo Amerena | Ingegneria hardware: Matteo Amerena, Matteo William Salsi, Alessandro Mintrone | Comunicazione e copywriting: Virginia Bianchi | Assistenti di produzione: Filippo Aldovini, Virginia Bianchi, Martina Reggiani | Documentazione fotografica e video: Matteo Torsani, Emmanuele Coltellacci. Le immagini di Onirica () sono basate su una pipeline che integra la libreria Diffusers: state-of-the-art diffusion model sviluppata da Huggingface e OpenGL Shading Language (GLL). La performance è realizzata con MOCAP Perception Neuron di NOITOM.
Fondato nel 2007, fuse* è uno studio dedicato all’esplorazione del potenziale creativo delle tecnologie contemporanee e della loro profonda influenza sul modo in cui viviamo, pensiamo e ci relazioniamo con il mondo.
Guidato dai fondatori Mattia Carretti (1981) e Luca Camellini (1981), lo studio riunisce un gruppo multidisciplinare di artisti, architetti, ingegneri e designer che collaborano alla creazione di progetti innovativi, opere d’arte, spettacoli e mostre, dedicandosi al contempo alla ricerca e alla sperimentazione. Ispirati dall’osservazione dei fenomeni sociali e naturali e alimentati dalle scoperte scientifiche e dalla ricerca, i lavori di fuse* evolvono attraverso collaborazioni con specialisti e centri di ricerca, integrando conoscenze avanzate e modi di pensare diversi.
Noto per le installazioni su larga scala e le performance dal vivo, lo studio sperimenta costantemente nuove relazioni tra fisico, digitale, naturale e artificiale, esplorando una vasta gamma di strumenti, tra cui scultura, stampa, video, luce e suono. Visitate qui il sito dei fuse* per scoprire il profilo dello studio e tutta la squadra.

 

 

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Open call – V&A East

Par : Arshake
22 juillet 2025 à 18:44

V&A East offre una importante opportunità: il Design Trust Fellowship, programma della durata di un anno che assegna a un professionista creativo un finanziamento per svolgere attività di ricerca presso il V&A East Storehouse, lavoro sul campo a Hong Kong, nella Greater Bay Area e in Cina, ove opportuno, e per realizzare una nuova opera creativa, che sarà esposta al V&A East per una stagione di sei mesi.

La prima edizione della V&A East Design Trust Fellowship avrà inizio nell’autunno del 2025 e culminerà con un’opera commissionata che sarà esposta dall’autunno del 2026 alla primavera del 2027.

Ai professionisti viene chiesto di rispondere al tema “Le storie dei vestiti”, con una ricerca incentrata su Hong Kong, la Greater Bay Area e la Cina.

Siamo interessati a progetti radicati nella ricerca oggettuale che esplorino il significato dei vestiti, interrogandosi su ciò che il nostro abbigliamento rivela di noi, dal complesso e intricato rapporto che abbiamo con il nostro corpo al modo in cui il loro design, la loro produzione e il loro smaltimento plasmano il nostro mondo.

Ispirati dalla metodologia di Saidiya Hartman nell’approccio agli archivi, siamo interessati a come “le contro-narrazioni che recuperano il terreno ribelle delle vite umane” possano essere trovate attraverso il lavoro sul campo all’interno e all’esterno del museo.

Basato sulla ricerca, il risultato creativo finale potrà essere realizzato con qualsiasi mezzo, ma i professionisti sono invitati a considerare l’idoneità del loro progetto per un’installazione di sei mesi in un edificio pubblico. Si prega di notare che i costi di produzione del lavoro sono inclusi nella borsa di studio.

Il candidato prescelto riceverà 275.000 HKD per finanziare il proprio tempo, le spese di viaggio, l’alloggio e i costi di produzione di un nuovo lavoro da installare al V&A East. I borsisti possono risiedere in qualsiasi parte del mondo, ma ci aspettiamo che almeno tre settimane di ricerca si svolgano presso il V&A East Storehouse.

Il bando è aperto dal 3 luglio fino alla mezzanotte di venerdì 22 agosto 2025. I candidati sono pregati di inviare in inglese: un piano di ricerca e una proposta concettuale per una nuova opera da esporre al V&A East (non più di 500 parole e fino a cinque immagini); un budget di come intendono allocare i 275.000 HKD; e un CV (non più di 500 parole).

Le candidature saranno esaminate collettivamente dai membri del team V&A East e del team Design Trust. Il team potrà selezionare un piccolo gruppo di candidati e procedere a dei colloqui. I finalisti saranno selezionati entro settembre.

Si prega di inviare le candidature entro venerdì 22 agosto 2025 all’indirizzo designtrustfellowship@vam.ac.uk.

Calendario della borsa di studio

Settembre 2025: nomina del borsista / ottobre-dicembre 2025: fase di ricerca / gennaio-marzo 2026: sviluppo del concept / aprile-settembre 2026: produzione e installazione del nuovo lavoro / ottobre 2026-marzo 2027: esposizione dell’opera commissionata.

Maggiori informazioni su V&A East

V&A East comprende due nuovi siti gemelli nel Queen Elizabeth Olympic Park di Londra. Il V&A East Storehouse offre un accesso completo alla collezione del V&A. Entra dietro le quinte e segui il tuo percorso attraverso il mondo dell’arte, del design, dello spettacolo, della moda e molto altro ancora. Con gallerie, mostre ed eventi che mettono in luce le persone, le idee e la creatività che stanno plasmando la cultura globale in questo momento, il V&A East Museum è il luogo ideale per incontrare persone, trovare ispirazione e nuove idee. Apertura nella zona est di Londra nella primavera del 2026.

Maggiori informazioni su Design Trust

Design Trust è stata fondata nel 2014 da Hong Kong Ambassadors of Design, un ente di beneficenza registrato a Hong Kong dal 2007, come piattaforma di finanziamento e comunità. Design Trust sostiene progetti creativi che sviluppano competenze, iniziative di ricerca e contenuti relativi a Hong Kong e alla Greater Bay Area. Operando in una molteplicità di discipline del design, dalla grafica, ai media, all’architettura, all’ambiente costruito, Design Trust mira ad accelerare attivamente la ricerca creativa, il design e lo sviluppo di progetti significativi che promuovono il ruolo positivo del design.

Design Trust Fellowship 2025

 

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FRAME > Inner, Outer, Other

Par : Arshake
21 juillet 2025 à 18:43

FRAME cattura Inner, Outer, Other di Sebastian Kite installazione di luce, suono, specchi, aqua e aria che trasforma l’atrio centrale della Sparkasse di Hildesheim (Germania) in un’esperienza ultraterrena.

Sebastian Kite, Inner, Outer, Other, 2020, EVI Lichtungen, Hildesheim, Germany, immagine via
Commissioning body: EVI Lichtungen 2020 | Patron: Sparkasse, Germany  | Curators: Alice Hinrichs, Klaus Wilheim | Photography: Sebastian Kite

 

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VIDEO POST > Lost in binary Translation 2.0

Par : Arshake
20 juillet 2025 à 21:08

VIDEO POST rilancia Lost in binary Translation 2.0 di Lukas Truniger, installazione che esplora i limiti della percezione delle macchine nel mentre della rilevazione algoritmica della realtà attraverso una webcam in tempo reale.

Questo lavoro riflette gli spettatori su uno schermo LED frammentato, esplorando il ciclo di feedback tra la nostra complessa realtà e la sua rappresentazione digitale semplificata. Il display osserva e analizza in tempo reale, rivelando i limiti della percezione delle macchine (Lukas Truniger via sito – tradotto dall’ inglese)

Lukas Truniger, Lost in binary Translation 2.0, 2025
Custom LED screens, aluminum extrusions, cabling, webcam, 5V power supplies, Raspberry Pi, software

 

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In dialogo con Roberto Ghezzi

Par : Laura Catini
19 juillet 2025 à 18:08
Il progetto artistico “Iceland still”, ideato da Roberto Ghezzi e dedito a una nuova spedizione di ricerca in Islanda, si è concentrato nei mesi di giugno e luglio, nella parte meno civilizzata dell’isola, quella orientale, tra Egilsstaðir, Höfn e Landmannalaugar. La realizzazione si è svolta in collaborazione con fotografo Antonio Manta e il pilota di droni Leonardo Vianello Mizar, gli sponsor tecnici Light Adventures, BAM di Antonio Manta, e il supporto di Phoresta ETS.
La mia riflessione sul lavoro di Roberto Ghezzi mi porta inequivocabilmente a parlare in termini critici di un termine che oggi sta felicemente subendo un riesame da parte del settore: il tempo. È indubbio che i progressi informatici e tecnologici hanno, anzitutto, un impatto sulla vita umana e sul tempo naturale dell’individuo. Una scansione delle ore che non trova la sua corrispondenza nemmeno nello scorrimento del tempo circoscritto dallo strumento di misurazione, l’orologio, invenzione artificiale dell’uomo stesso.
Si può far riferimento, con tale connotazione, già ad Aristotele che ne parlava in relazione allo svolgersi di eventi e in rapporto con la metamorfosi. Ed è proprio il mutamento che il nostro indaga, ricercando la possibilità di una sussistenza simultanea di quello scorrere naturale del tempo in una latitudine ove tutto sembra fluire più lentamente, quasi fermandosi, in un paesaggio che “non ha alberi, né persone, è immobile” – sostiene Ghezzi.
Va anche sottolineato che l’artista si distanzia dallo Jeweiligkei, quell’ora naturale che dimora nella determinazione dell’esistenza umana sin da sempre, nell’esserci dell’essere come tempo. Fa riferimento, infatti, come autentico prosieguo di una ricerca in itinere e generatrice di nuovi nessi, a un’inversione di sguardo che vuole la Natura come soggetto principe e agente del suo stesso lavoro. Ne parlo in dialogo con l’artista.

Laura Catini: Il tempo è stato presente, seppur sopito sinora, nel tuo esplorare e restituire la Natura. La ricerca sulla sua scansione prende luogo, in un paesaggio che sembra essere ossimoro per l’indagine, in Islanda. In una latitudine, in cui affermi essere tutto sospeso. Quasi a voler rendere evidente qualcosa che non c’è ma si percepisce. È un esame molto legato alla propria psiche…

Roberto Ghezzi: Ho scelto l’Islanda proprio per questo. In quest’isola gli avvenimenti “evidenti” sono rari, si muovono nuvole, icebergs, si muovono le onde del mare, ma nessun albero e, dove sono io, nessun essere umano o animale tranne rari uccelli a tradire la presenza del tempo. Che “forse” c’è, ma non si vede. Si, si intuisce, dentro di noi. Ma se lasciassimo soltanto parlare ciò che ci circonda?  Lo sentiremmo ancora così bene, questo flusso, questa freccia verso il futuro?

È difficile dichiarare l’attuale spedizione di ricerca come un fondersi tra arte e scienza, come sostiene la Fisica quantistica in relazione al tempo e nonostante le più recenti scoperte…

Per quanto la mia preparazione non mi permetta di essere un cultore della materia, sono affascinato dagli ultimi studi sul tempo affrontati da molti fisici nel corso degli anni. Ancora mi sconvolge la relatività, e sono più di 100 anni che ne abbiamo contezza. Figuriamoci pensare all’ipotesi della “non esistenza” del tempo.

Lavorando da sempre con lunghe esposizioni (naturografie, foto stenopeiche, ecc), si può però dire, in effetti, che io abbia lavorato sempre con un susseguirsi di eventi, con un accumulo di tracce. Ecco, in questo caso lo studio si è approfondito proprio in tal senso, inseguendo la sequenza di queste tracce, focalizzando l’attenzione su ciò che, dato un certo paesaggio, variava rispetto all’attimo precedente in quello stesso paesaggio. E vi assicuro che in 24 ore, anche in un territorio immobile come l’Islanda degli altipiani interni, si muovono molte cose.

In questa occasione hai deciso di abbandonare le “camere oscure” dell’Annapurna in Nepal per far impiego di una tecnologia di ultima generazione…

Sì, mi piace sempre variare l’approccio al paesaggio, pur rimanendo fedele alla mia ricerca. Grazie al supporto del fotografo e stampatore Antonio Manta ho usufruito di attrezzature di ultima generazione: può sembrare banale, ma fotografare ininterrottamente lo stesso paesaggio per 24 ore richiede prestazioni davvero elevate, in termini di macchina, di batterie, di schede di memoria…e se poi ci si mette anche il clima artico.

Nonostante l’utilizzo di una strumentazione sofisticata, si prevede l’ingresso di alcuni compromessi nel processo creativo…
Non so ancora come realizzerò la restituzione finale dell’opera. Non è detto che sia una fotografia digitale (che già di per sé, vi anticipo, sarebbe un lavoro di una complessità estrema perché immaginate cosa può significare sovrapporre 1500 scatti da 300 megabyte ciascuno, in un unico livello, conservando trasparenze e visibilità). Potrebbe comunque essere anche un’installazione analogica. In definitiva, come spesso è accaduto in passato con altre ricerche, è nel processo, nel percorso, nel viaggio, che ho avuto le più grandi soddisfazioni.

ICELAND STILL, progetto di Roberto Ghezzi, Islanda Orientale, Spedizione di ricerca tra arte e scienza
Sedi varie: Egilsstaðir – Höfn – Landmannalaugar, giugno-luglio 2025
In collaborazione con Antonio Manta e Leonardo Vianello Mizar | Sponsor tecnici Light Adventures e BAM di Antonio Manta | Supporto Phoresta ETS | Communication Manager: Amalia Di Lanno

immagini: (cover 1): Roberto Ghezzi, «Iceland Still», 2025, Courtesy the Artist (2) Roberto Ghezzi, «Iceland Still», 2025, Courtesy the Artist (3) Roberto Ghezzi, «Iceland Still», laguna ghiacciata, multipla esposizione 22′, 2025 (4) Roberto Ghezzi, «Iceland Still», Islanda interna, lunga e multipla esposizione 10′, 2025 (5) Roberto Ghezzi, «Iceland Still», i deserti neri, lunga esposizione, 2025

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Quayola a Videcittà 2025

16 juillet 2025 à 19:25

In occasione dell’ottava edizione di Videocittà, il festival dell’audiovisivo e della cultura digitale che si tiene a Roma dal 2018, Quayola (Roma, 1982) ha presentato in anteprima SOLAR, un’installazione site-specific concepita per l’iconica struttura del Gazometro.  

L’opera sfrutta la struttura ferrea del monumento industriale — articolata in pieni e vuoti — per offrire una doppia modalità di visione, sia dall’interno che dall’esterno.

L’installazione propone un’effimera rappresentazione del sole attraverso una coreografia di luci calde e fredde che, accompagnata da una traccia audio alternante momenti distesi e trilli serrati, amplifica la percezione del suo moto apparente e delle diverse fasi della giornata. Lo spettacolo di Solar  inizia con una densa effusione di fumo artificiale che inonda l’intero spazio per intensificare gli effetti della luce e creare un’atmosfera rarefatta, quasi cosmica, in cui il pubblico è immerso fisicamente. 

Le proiezioni luminose derivano da un braccio robotico – elemento ricorrente nei lavori dell’artista – collocato al centro dell’installazione, e da altri faretti motorizzati ancorati al perimetro circolare della struttura. Il Gazometro, infatti, funge da scheletro dell’installazione e da superficie di proiezione; i fari che colpiscono il reticolo metallico riflettono immagini stroboscopiche di astri luminosi che circondano la stella madre del sistema solare.

SOLAR si inserisce nel percorso di ricerca di Quayola che da tempo osserva e rielabora la natura attraverso l’impiego di nuove tecnologie. Con una durata di circa dieci minuti, l’installazione condensa un’esperienza immersiva che intreccia luce, suono e il genere paesaggistico. 

Dopo la prima romana, l’opera prosegue in un tour internazionale, portando con sé la visione di un Sole sintetico capace di reinterpretare il rapporto tra natura, tecnologia e monumentalità urbana.

Davide Quayola, SOLAR, Videocittà 2025
Presentata in prima mondiale dal 3 al 6 luglio 2025, SOLAR inaugurerà un tour internazionale che proseguirà
ad agosto a Toronto. SOLAR è un’installazione site-specific di Quayola, realizzata da Eni, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani.
immagini (tutte): Quayola, «SOLAR», Videocittà 2025, Roma

 

 

 

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Artist Open Call - Bridge between Abstract and Reality, USA

5 août 2025 à 22:33

Exhibition Dates: September 24, 2025 (Wed) – November 2, 2025 (Sun)
Submission Deadline: August 24, 2025 (Sun)
Accepted artists will be notified by email: Sep 6 (Sat)
Accepted artwork must be delivered by: September 20, 2025 (Sat)
Gallery: Overt Space Gallery & Gifts, 130 E Main Street, Stoughton, WI 53589

Link for submission: https://forms.gle/BrrjHEB3mESx3vSE9

Entry Fee: NO FEE

We invite artists to submit work for our upcoming exhibition, "Bridge Between Abstract and Reality," an exploration of the space where the intangible and the representational meet. This exhibition celebrates Abstract Realism in its many forms—whether through subtle gestures or bold juxtapositions.

This is a non-themed, loosely guided call—you do not need to create new work. We encourage you to select pieces from your existing body of work that speak to this interplay between abstraction and realism.

All accepted artwork will be featured in our gallery and website. This exhibition does not have cash awards.

How to Interpret the Theme

We are looking for artwork that embodies or hints at:

  • The blending of abstraction with recognizableforms

  • Imagery that floats between the dreamlike and the concrete

  • Magical Realism or surrealism grounded in everyday objects or scenes

  • Symbolic or expressive use of form, line, or color that suggests reality without fully depicting it

  • Pieces that challenge viewers to question what is real, imagined, or felt

  • Art that lies on the extreme ends of the spectrum will also be considered

Whether your work leans toward abstract landscapes, narrative figuration with abstract elements, or symbolic compositions that suggest hidden stories, we want to see how you build a bridge between abstraction and representation.

Submission Details

  • Open to all mediums, original works only. Some sculptures will be accepted. 

  • Up to 2 pieces per artist may be submitted

  • Upload 1 high resolution image per artwork

  • All artists residing in the USA are eligible to participate. Artists do not need to be present for the show.

Artwork Requirements

  • Artwork must be for sale

  • Artists receive 60% commission on sale

  • The combined height and width of each artwork should not exceed 100 inches and must not stick out from the wall more than 6”

  • Artwork should be ready to hang. Our gallery uses the STAS Hanging system and artwork cannot be nailed to the wall

  • Overt Space is family-friendly and has people of all ages walk through the gallery. Please keep this in mind when submitting artwork

  • All artists residing in the USA are eligible to participate. Artists do not need to be present for the show.

We aim to curate a show that invites both intellectual reflection and emotional resonance. Our gallery is known for its inclusive, colorful energy—we welcome both seasoned and emerging artists whose work speaks to the in-between.

I Like Your Work Online Exhibition & Catalog - Fall Edition, USA

5 août 2025 à 03:13

Emerging and mid-career artists are invited to submit their work for consideration to be published on I Like Your Work's website and art catalog, curated by Shannon Rae Fincke of The Middle Room Gallery and Institute for Visual Arts. All submissions will be considered to be featured on our website, social media, and podcast interviews.

✨International applicants and all mediums accepted.
✨One artist will be selected to be interviewed on I Like Your Work Podcast.
✨Your work will be shared with our network of gallerists and curators. 
✨Submissions include 3-5 pieces of work, a CV, and a $25 application fee

August PleinAir Salon Online Art Competition, USA

The 15th Annual PleinAir Salon is an online art competition with 11 monthly cycles, and is open to a variety of mediums and styles. It’s not just for plein air painters! We invite a variety of top master artists, museum directors and gallery owners to judge each month. All monthly winners are automatically included in the Annual Competition where the Grand Prize winner receives $15,000 and has their painting featured on the cover of PleinAir Magazine, the #1 representational art magazine at Barnes & Noble. 

In addition to over $50,000 in ALL Cash Prizes, winners receive exposure and recognition through our various magazines, websites, newsletters and social media platforms. 

Small Works 2026 - Juried Exhibit, USA

4 août 2025 à 05:18

We invite artists from all backgrounds to submit their artwork for our juried exhibition, “Small Works.” This showcase aims to celebrate the power of small artworks that invites viewers to explore the intricacies of minute details.

All media is welcome, including: painting, sculpture, printmaking, photography, textiles, mixed media, etc. Artwork must not exceed 16 inches in any dimension, including frame.

Small Works is a juried exhibition held at Strata Gallery in Santa Fe, New Mexico. The exhibition will run from January 6 - 23, 2026.

What you'll need:

  • Artist Statement (required) (PDF preferred)
  • Artist Biography (optional) (PDF preferred)
  • CV (optional) (PDF preferred)
  • 3-6 artwork jpgs

Artist Statement and Biography may be used for publishing purposes, if accepted.

Application Technical Support:
Please note that Strata Gallery cannot assist with technical issues or upload errors related to file type or file size; for such matters, please contact the Call for Entry (CaFÉ) support team directly, as we will only redirect you to their support team. CaFÉ's support team can be contacted by clicking here.

About Strata Gallery:
Strata Gallery is a non-profit, artist-member gallery with a mission that cultivates artistic discussion and educates the public about the work of contemporary established and emerging artists. Through our mentorship program, our established artists give our emerging artists direct guidance, feedback, and information as they learn to navigate their artistic practice. Through collaborations and discussions, Strata Gallery provides a venue that encourages artists to experiment and re-examine what art is and could be. Strata Gallery does not favor any distinct style and promotes a range of diverse and authentic individual expression through a varied material practice, imagery, style, and ethos independent of any commercial concern. Strata Gallery is located at 125 Lincoln Ave, Suite 111, Santa Fe, New Mexico 87501. 

Selection Criteria Include:

  • Completeness of application
  • Uniqueness and originality
  • Visual impact
  • Demonstrated excellence of technique

Exhibition Calendar:
Strata Gallery reserves the right to change the project timeline.

  • October 1, 2025 – CaFÉ Submission Deadline
  • November 1, 2025 – Notification Date
  • November 15, 2025 – Deadline for Loan Agreement
  • December 10, 2025 by end of day – Shipped artwork must arrive at the address provided
  • January 3, 2026 between 11am - 1pm – Hand-delivered artwork must arrive at Strata Gallery
  • January 6 - 23, 2026 – Exhibition Dates
  • January 9, 2026 from 5-7pm – Reception Date
  • January 24,  2026 between 11am - 1pm – Pickup of Hand-delivered artwork at Strata Gallery
  • Week of January 25, 2025 – Artworks shipped back to artists

Sales of Artwork
Each respective artist will handle the sale and shipping of any sold artwork included in the Small Works exhibition. Strata Gallery will collect contact information of all interested buyers and provide that information to the artist who will then execute the sale and shipping of their artwork. All sold artwork included in the Small Works exhibition will be subject to 20% commission which will be due to Strata Gallery.

Application Requirements

  • All artwork must be hang/display ready with the proper hardware (i.e., paintings framed with wire).
  • Media accepted: painting, drawing, sculpture, printmaking, photography, textiles, mixed media, etc.
  • 2D Artwork maximum size: 16” x 16” including frame.
  • 3D Artwork maximum size: 16” x 16” x 16”
  • Max Weight: 25 lbs.
  • Submitted work must remain available for the duration of the exhibition.
  • No changes to information can be made once submitted.

Image Format Requirements:

  • Submit image in .jpg format.
  • Include the following annotations:
  • Artist’s name
  • Title of Artwork
  • Date of completion
  • Medium/Media
  • Size in inches: Height x Width x Depth. Please include framed dimensions. 
    For example: "Artwork Size: Height x Width x Depth (Framed size: Height x Width x Depth)"
    Reminder: Maximum size of artwork including frame is 16 inches.
  • Price of artwork

Herrig Center for the Arts Create 2025 Call to Artists, USA

Create 2025

All Galleries
Herrig Center’s annual season opening exhibition, features higher award monies for winners.
Online Submission Dates: July 30 – August 15, 4 pm
Online Notifications: August 19, by 4 pm
In Person Receiving/Drop off: August 27, 9-12 pm
Opening Reception: September 4, 5 – 7 pm
Pick Up: October 11, 9 – 12 pm

First Place: $1500
Second Place: $1000
Third Place: $500
Merit: $250
Honorable Mention (3)

International Wedding Photographer of the Year Awards (IWPOTY) — Now Open for Entries!, USA

31 juillet 2025 à 19:43

The International Wedding Photographer of the Year Awards (IWPOTY) is the leading global awards program dedicated to celebrating the art of wedding photography. Open to photographers worldwide, IWPOTY offers a platform to showcase creativity, storytelling, and technical excellence across 11 diverse categories, from classic moments and candid captures to epic elopements and intimate documentary work.

Open Call for Goddessarts Magazine Issue 19!, USA

31 juillet 2025 à 20:17

Open Call for Artists!

Get featured in Goddessarts Magazine Issue 19! 

This is your chance to showcase your work in our beautifully curated international art magazine — available both in print and online!

- What you can get:

- 4-page or 6-page magazine feature

- Optional artist interview or article about your art journey

- Chance to be selected for our cover pages

- Combine your feature with a virtual solo exhibition

- Extensive promotion on our social media & newsletter

- Ongoing spotlight for featured artists — even after release!

- Submission is free!

A small fee applies only after acceptance, starting at just 24€ depending on the package.

- All mediums and styles welcome.

 You can find all submission guidelines on our website:

 www.goddessartsmag.com

(Please submit via Google Drive or WeTransfer only — no email attachments!)

Let your art reach new audiences and become part of a growing global creative community! 

Call for Entry, The Contemporary Landscape, USA

29 juillet 2025 à 02:59

The landscape, whether grand or personal, has been a subject of photography since the beginning and played an important role in establishing photography as a fine art medium. Early on, both in history and most photographers experience, the landscape was one of most accessible and familiar subjects available.

Our juror for the Contemporary Landscape is Jeff ScheweSchewe has been an award winning Advertising Photographer in Chicago for over 30 years. He is accomplished in tabletop, location, portraiture and particularly accomplished in computer imaging.

Jeff shoots a variety of subject matter and likes to control as much of the production as possible. He does this by making his own models, designing and building his own sets, painting backgrounds and employing computer imaging. He has been doing his own imaging for almost 20 years in house on his high-end Macintosh systems. 

Jeff Schewe has been described as a Photoshop Guru’s Guru. He’s on the inside of the development and testing of Photoshop, Camera Raw and Lightroom and has helped guide and direct many features since Photoshop 4.0. Short of some of the Photoshop engineers, there’s probably not many people who knows Photoshop like Jeff.

35-40 selected images will hang in the SE Center’s Virtual gallery space for approximately one month. In addition, selected images are featured in the SE Center social media accounts (FB, IG, Twitter) and an archived, online slideshow. A video walkthrough of each exhibition is also featured and archived.

LittleSCULPTURE Show, USA

The littleSCULPTURE Show will be hosted by multiple venues during the ISC conference. This exhibition of small works showcasing how artists handle the challenges of space and scale as dictated by the 8” x 8” x 8” size restriction is an exciting opportunity to share your work. Open to registered conference attendees with ISC membership only, limited to just 30 spots allocated on a first-come, first-serve basis. Registration required, $50 fee for participants, some restrictions apply. The exhibition will be on view Thursday from 6:00-8:00 PM at HALL Arts Hotel, and on Saturday all day at The Museum of Biblical Art.

Call for entries - 22nd accordi @ DISACCORDI -- International short film festival, USA

29 juillet 2025 à 01:34

The accordi @ DISACCORDI entry submission process runs until September 19, 2025. Entries in fiction and documentary short films, short animated, experimental, and research short films are accepted free of charge from filmmakers, professionals, and enthusiasts around the world. Once received, entries are reviewed to determine if they will be selected for the Festival’s Official Competition, which is announced in October.

The format of the festival, structured in a wide and diversified program, provides that the screenings of the presented works are accompanied by close meetings with their authors, producers, actors in the presence of lovers of the seventh art, professionals in the film industry, industry experts and cultural operators in an informal atmosphere. Over the years the event has been enriched by a rich program of cultural activities consisting of laboratories, seminars, conferences, and workshops with universities and schools; exhibitions, masterclasses, and special events, focus on recent film productions of countries or geographical areas and on issues of pressing current events. The entrance to cultural events is free of charge. Special attention is devoted to the competitive section on environmental issues on eco-sustainability, respect for and protection of the environment, good ecological practices, and climate change.

Visit the accordi @ DISACCORDI – International Short Film Festival website for additional information on submissions.      www.accordiedisaccordi.it/en

Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité

10 juillet 2025 à 11:47
Appel à candidatures – prix, bourses, aides – Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris (75003)
Date limite de candidature: 31/10/2025



Présentation

Lorsqu’en 1952, Henri Cartier-Bresson fait paraître Images à la Sauvette, fruit d’une collaboration avec un grand éditeur d’art, il signe un ouvrage aussi marquant et singulier par sa qualité que par ce qu’il symbolise : l’affirmation de la photographie comme un art à part entière, dépassant sa seule vocation documentaire.

Henri Cartier-Bresson publiera par la suite d’autres ouvrages importants, confirmant son goût pour le livre de photographie considéré comme œuvre d’art en soi et prolongement naturel de l’acte photographique. Dans cet esprit, la Fondation Henri Cartier-Bresson accorde une place importante au livre de photographie, que ce soit au travers de sa programmation ou de la richesse de sa librairie.

En 2025, la Fondation Henri Cartier-Bresson lance le Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité, qui récompense, tous les ans, un ouvrage autoédité paru dans l’année. En décernant ce prix, la Fondation Henri Cartier-Bresson encourage les démarches photographiques d’artistes qui se risquent à la création et la diffusion d’un ouvrage en dehors des réseaux habituels et poursuit sa mission de soutien à la création contemporaine.

L’appel à candidatures de la première édition du Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité est ouvert du 9 juillet au 31 octobre 2025.

Sélectionné·e par un jury composé de cinq professionnel·le·s des mondes de la photographie et de l’édition, le·la lauréat·e du Prix Henri Cartier-Bresson pour le livre de photographie autoédité reçoit une dotation de 8 000 €.

Le·la lauréat·e est invité·e pour un Feuilletage, événement public durant lequel un·e photographe revient sur la genèse de l’un de ses ouvrages et discute de la sélection des images, du choix de la maquette ou encore du séquençage.

L’ouvrage du·de la lauréat·e ainsi que ceux des shortlisté·e·s du prix seront mis à l’honneur lors d’un événement dédié à l’autoédition photographique à la Fondation Henri Cartier-Bresson.




Modalités de candidature

L’appel à candidatures du Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité est ouvert du 9 juillet au 31 octobre 2025.

ÉLIGIBILITÉ
Le Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité s’adresse à toute personne ou collectif de tout âge et nationalité ayant publié par ses propres moyens un livre de photographie répondant à l’ensemble des conditions suivantes :

  • ouvrage publié entre octobre 2024 et octobre 2025
  • ouvrage édité à 10 exemplaires minimum
  • ouvrage mis en vente en ligne ou en librairie

Les maquettes de livre ne sont pas acceptées.

Plusieurs ouvrages, s’ils répondent aux critères énoncés précédemment, peuvent être soumis par une même personne ou collectif. Auquel cas, un formulaire de candidature doit être complété pour chacun des ouvrages soumis à l’appréciation du jury.

CALENDRIER

  • Du 9 juillet au 31 octobre 2025 : Appel à candidatures.
  • Décembre 2025 : Sélection du·de la lauréat·e et des shortlisté·e·s par le jury.
  • Janvier 2026 : Annonce du·de la lauréat·e et des shortlisté·e·s.
    23 au 26 janvier 2026 : Feuilletage avec le·la lauréat·e et mise à l’honneur des ouvrages récompensés et shortlistés lors d’un week-end consacré à l’autoédition.

RÈGLEMENT
L’envoi d’un dossier de candidature implique l’acceptation sans réserve par les candidat·e·s de toutes les conditions énoncées ci-après.

Soumettre un ouvrage pour le Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité comprend obligatoirement deux étapes : l’envoi du formulaire de candidature en ligne complété et l’envoi de l’ouvrage par voie postale.

  1. Formulaire en ligne

La candidature se fait uniquement via le formulaire de candidature dédié.
Aucun formulaire incomplet ne sera pris en compte. Les candidat·e·s doivent s’assurer d’avoir joint toutes les pièces demandées à leur dossier : ils·elles ne seront pas alerté·e·s d’éventuelles pièces manquantes.
L’ensemble des éléments du dossier de candidature doit être rédigé en français ou en anglais. Tout document dans une autre langue devra être traduit.

  1. Envoi postal

Le ou les livres doivent être envoyés à la Fondation Henri Cartier-Bresson par voie postale et postés au plus tard le 31 octobre 2025 (cachet de la Poste faisant foi). Tout ouvrage posté hors-délai sera exclus de la compétition.
Chaque exemplaire envoyé deviendra la propriété de la Fondation Henri Cartier-Bresson et ne pourra être restitué. Ces ouvrages seront proposés à la consultation lors d’un événement à la Fondation.
Aucun envoi incomplet ne sera pris en compte. Les candidat·e·s doivent s’assurer d’avoir joint toutes les pièces demandées à leur courrier : ils·elles ne seront pas alerté·e·s d’éventuelles pièces manquantes.
Tous frais de douanes non réglés par le·la candidat·e à la réception du colis par la Fondation invalidera la candidature.

CONTENU
Le formulaire en ligne devra notamment comprendre les éléments suivants :

  • Une présentation écrite du projet (1 500 signes maximum)
  • Les détails techniques de l’ouvrage (titre, date de publication, format…)
  • Une courte biographie (1000 signes maximum)

L’envoi postal doit comprendre :

Un exemplaire du livre
Une notice avec le titre du livre et le contact du·de la candidat·e
Le courrier doit être envoyé à l’adresse suivante :

Prix Henri Cartier-Bresson du livre de photographie autoédité
Fondation Henri Cartier-Bresson
79 rue des Archives
75003 Paris
FRANCE

Bourse photographique Mécène & Loire

21 juillet 2025 à 17:26
Appel à candidatures – prix, bourses, aides – Mécène & Loire, Angers
Date limite de candidature: 20/09/2025



Présentation

La résidence est soutenue par la Fondation Mécène & Loire et l’organisation des résidences est pilotée par l’Artothèque.

Pour la 5ème édition de la Bourse Photographique Mécène & Loire, nous vous partageons le nouvel appel à candidature, la thématique sélectionnée est “L’insaisissable”.

25 000 € par an sont destinés pour le développement de résidences d’artistes au sein du pôle culturel du RU – jardin des beaux-arts, axé sur le soutien à la création contemporaine en Maine-et-Loire :

  • 10 000 € sont attribués à l’artiste pour la réalisation de la commande
  • 15 000 € sont destinés au financement de deux ensembles de tirages photographiques :
    • 1 série de tirages, avec encadrement, destinée à l’exposition et qui entrera, au terme de celle-ci, dans la collection de l’artothèque et rejoindra le domaine public,
    • 1 série de tirages, avec encadrement, qui sera attribué à la Fondation d’entreprise Mécène & Loire.

Objectifs de la commande photographique :

  • Soutenir la création contemporaine,
  • Favoriser la diffusion de l’art contemporain en Maine-et-Loire,
  • Accompagner le développement à Angers d’un lieu culturel singulier en France, qui réunit 3 services municipaux : l’Artothèque d’Angers, Angers Patrimoine et les Archives Patrimoniales.



Présentation de l’annonceur

Mécène & Loire est une Fondation de petites et moyennes entreprises du Maine-et-Loire. Créée à l’initiative de la Chambre de Commerce et d’Industrie de Maine-et-Loire, elle est historiquement la première Fondation d’entreprise française constituée de plusieurs membres fondateurs et œuvrant au soutien de plusieurs porteurs de projets. La Fondation est composée de différents collèges, parmi lesquels sont réunis les membres fondateurs, des représentants des salariés et des personnalités qualifiées mettant leur expertise au service de celle-ci.

L’objet de la Fondation est de « Soutenir, par tous moyens matériels, humains, techniques ou financiers, les actions d’intérêt général porteuses d’image pour et sur le territoire du Maine-et-Loire, à caractère innovant et/ou original, dans les domaines de la culture et de l’art. »

Pour répondre à cela, la Fondation s’est donnée trois missions :

  • Générer des fonds significatifs au sein d’une entité unique
  • Valoriser ces fonds
  • Utiliser ces fonds dans des actions pour le développement et le rayonnement culturel du Maine-et-Loire et le soutien d’actions d’intérêt général (à caractère innovant et/ou porteuses d’image).

L’Artothèque est un lieu de diffusion de la création contemporaine grâce au prêt des œuvres originales de sa collection et à une politique d’expositions et d’activités régulières. Il s’agit également d’un lieu d’initiation et de sensibilisation à l’art.

Installée au RU-Repaire Urbain depuis février 2020, l’Artothèque proposes de nouvelles actions où la création, le patrimoine et les rencontres artistiques tiennent une place de choix. Située au 1er étage et disposant de 125 m2, l’Artothèque peut ainsi déployer sa collection et ses nombreuses activités : prêt, expositions, médiations, résidences d’artistes, éditions.




Modalités de candidature

Un dossier de présentation du projet devra être transmis avant le samedi 20 septembre 2025 (inclus) à Mécène & Loire :

  • par mail à : valentin.ecobichon@mecene-et-loire.fr
  • par courrier à : Mécène & Loire - 8 boulevard du Roi René – CS60626 - 49006 Angers CEDEX 01

Candidats éligibles : Artiste photographe ou collectif

Ce dossier de présentation comprendra :

  • Une présentation de l’artiste (CV) et un book,
  • Le n° SIREN/SIRET, une copie d’attestation d’assujettissement ou d’affiliation à la Maison des artistes-sécurité sociale, ou Agessa ou document similaire pour les artistes étrangers,
  • Une attestation d’assurance en responsabilité civile,
  • Une note d’intention artistique présentant le projet proposé (1 page)
  • Un échéancier de travail.

Calendrier prévisionnel :

  • Du 21 juillet au 20 septembre 2025 : Appel à candidatures

  • Octobre 2025 : Comité de pré-sélection de 3 artistes pour une finale

  • Novembre 2025 : Finale - Les 3 artistes finalistes devront présenter lors d’un oral devant le jury du comité, son parcours, projet et les premières esquisses de leurs travaux à l’Artothèque d’Angers

  • De janvier à mars et juin 2026 : Résidence au sein de l’Artothèque d’Angers

  • De fin juin à aout 2026: Tirages, encadrements …

  • D’octobre 2026 à mars 2027 : Exposition à l’Artothèque

Thématique : L’insaisissable

call: The Ammerman Center for Arts and Technology 18th Triennial Symposium 2026

Par : netty
18 juillet 2025 à 09:14

Deadline: 31 August 2025
Call for Entries

The Ammerman Center for Arts and Technology 18th Triennial Symposium
March 26–28, 2026

Keynote Speaker: Katerina Cizek

Commissioned artists:
Kate Ladenheim, Gestural Publics
Mathieu Pradat, Giants and Susuwataris
Tansy Xiao, LUCA

Proposal deadline for general submissions: August 31, 2025

The Ammerman Center at Connecticut College seeks submissions for its 2026 Symposium on Arts and Technology being held March 26–28, 2026, at Connecticut College. The aim of the Symposium, celebrating its 40th anniversary, is to create an inclusive forum for multidisciplinary dialogues, exhibitions and performances at the intersection of arts, technology, and contemporary culture.

What is the Arts and Technology symposium, and what makes it unique?

As much a media-arts festival as it is an academic symposium, the event functions as a creative, interdisciplinary retreat, mixing up to 100 outside participants of wildly different backgrounds with our own faculty and students at our beautiful campus-arboretum, halfway between Boston and NYC. We strongly emphasize having no passive observers: all participants tend to also present in some venue throughout the weekend, and we work to create multiple formal and informal spaces for conversation, creative exchange and interaction.

Participants, selected via an open call, come from all backgrounds, with a mix of those fully based in academia as well as emerging, independent and local artists, supported via our participation grants. They come from across the region and the country as well as internationally.

Our keynote speaker will be Katerina Cizek, Artistic Director, Co-Founder and Executive Producer of the Co-Creation Studio at MIT Open Documentary Lab. The Symposium will feature presentations from several multi-disciplinary works commissioned by the Ammerman Center over the past year, alongside panel discussions and paper presentations, workshops, artist talks, gallery exhibitions, music and sound concerts, installations, screenings, public interventions and live performances.

Symposium 2026 Site
Symposium 2026 Submission Form

SYMPOSIUM THEME: ALL TOO HUMAN

What does it mean at this particular moment and place to be human, more-than-human, or within the spectrum between? What is the state of humanistic ideals in our precarious techno-political landscape? Scientific and technological advances affect bodies–as extensions, prostheses, knowledge producers, resistance, and beyond. This year’s theme seeks to read the human with and against the grain using arts and technology as potent vectors of inquiry.

“All Too Human” centers the Human and troubles its boundaries: it seeks definition into what is essential to the human, how humanness unites communities, yet also divides through xenophobia. It engages with the state of Humanism as a philosophy, and the challenges to it. How do technology and techno-optimism collide or collaborate with Humanism? How do we remain humanistic in the face of extreme strife, from authoritarian rule, to climate crisis, war, and automation? Who gets to decide what or who is human, and how are technological and representational systems implicated in this process?

“All Too Human” considers the Non-Human: it expresses the aspirations, anxieties and critical thought over the non-human as it becomes more powerful, autonomous, and generative. Is there a point at which technological agents could be considered human? What would other forms be that these agents could take that stretch or disrupt our understanding of what humanity is? As we grow more aware, through old and new ways of knowing, of the agency of non-humans from plants to animals to fungi, where are the lines drawn? And what is the role of art and technology in catalyzing and criticizing all of the above?

“All Too Human” is simultaneously strength and precarity; it gets at the heart of collective knowledge and collaboration as much as it considers radical individualism. To be human, all too human, is to be creative, generative, and in conversation with those around you and a larger, globalized experience.

We seek:

Papers: 15 minute presentations of scholarly work, theory, artist talks, and more.
Panels: set of 3-4 presenters together; otherwise we will curate panels out of submitted talks
Workshops: technology focused crash-courses, work-in-process feedback or participation, or art/social practice based activities
Music and sound performances
Artwork in all old and new media for the symposium exhibition: including site-specific interventions and performances and experimental design.
Performing arts: Dance, Theater, and Performance Art
Single channel screen-based work: Video, Film, and Animation (for exhibition or evening screenings)
Demo/poster tables: works in progress or completed
Lightning talks: brief, 5-8 artist talks, works in progress or completed

See below for details on each of these areas, and the Resources page on our website for the available support and spaces for each.

In our continuing efforts toward equity, diversity, and collaboration in the field, and how the fields of arts and technology are shifting in the 21st century, scholars and artists from underrepresented communities and early career practitioners from the northeast region are especially encouraged to apply, including independent artists, scholars, and adjuncts. Available funding will be prioritized to support such applicants. Registration will be available on a sliding scale, with several full participation and travel grants available (see below).
SUBMISSIONS

For information on venue specifications and technical capabilities, see our Resource and Venue Information Page.

All submissions must be completed on our website. If you cannot use a Google account, please email requisite material described below to cat@conncoll.edu with subject line “Symposium Submission.” Some submissions may be recommended for alternative forms of presentation depending upon material and curatorial necessity, to be communicated and discussed between those who submit and the conference committee.
All submissions must include: the submitter’s contact information, CV, a basic title and up to 150 word description of the submission and any additional information and supporting materials as required by the submission category: see below for details.

All submissions are limited to 2 per person, with the exception of panel organizers.

PANELS

Proposals for special sessions and panel discussions of 3-4 participants and a moderator are encouraged. To apply for such a session, a panel proposal must be submitted, alongside individual submissions for each of the speakers. These may be submitted by the speakers themselves or by the organizer of the panel on their behalf. Each individual submission must indicate that it is aiming to be part of a panel. Panels are expected to last for about an hour.

Additional required information: 1-2 page abstract, including title, presenters, and presentation topics.

PAPERS

This category includes scholarly work and reports on research, theory, or artwork, artist talks, and position papers raising original and provocative theoretical or practical discourses and questions. The default duration of all paper presentations and talks is 15 minutes. Papers may be submitted independently or as a group submitting a full panel (see above).

Additional required information: two-page extended abstract or complete paper, upon acceptance, a revised 4-8 page paper must be submitted as a PDF in provided format for publication in the Symposium Proceedings. All rights will remain with the author. Paper authors will give 15 minute oral presentations during the paper sessions.
WORKSHOPS
Technology, Project-based and Participatory, or Work-in-progress sharing

Technology demonstrations and hands-on workshop submissions in all forms of media are welcome. For demonstrations or workshops we assume that the presenters will provide the necessary equipment and materials. The Ammerman Center will be able to provide classroom space and a limited selection of tools and hardware. Duration of the workshop is flexible and can be negotiated with the Symposium coordinators.

Technology workshops: These could include presentation of approaches to creative and experimental uses of technology or skill shares.

Project-based / Participatory workshops: Opportunities for demonstrations of work and collaborative / participatory project development.

Work-in-Progress sharing: Demonstrations can be part of specific projects and could be formatted to solicit feedback from the audience. Multiple presentations in a single session serve to connect practitioners and encourage engagement and collaboration at all stages of development.

Some submissions may be recommended for this type of presentation depending upon material and curatorial necessity, to be communicated and discussed between those who submit and the conference committee.

Additional required information: optional extended description including goals and duration (pdf); a technical rider (pdf) as needed to include: materials and tools supplied by the presenter, complete technical needs from the Ammerman Center including workspace, seating, tools, software/hardware, lighting, power, and all other requirements.

DEMO / POSTER TABLES

We invite display tables of creative and/or research praxis as part of a session with a number of other presenters. Presenters will be able to engage with questions and feedback in a designated session, and engagement throughout the Symposium is also possible. This is a useful opportunity to develop new work, work in progress, or as a conclusion/demonstration of a past work. It is expected that materials and tools are supplied by the presenter. Some submissions may be recommended for this type of presentation depending upon material and curatorial necessity, to be communicated and discussed between those who submit and the conference committee.

Additional required information: none, optional extended description / tech requirements may be included
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LIGHTNING TALKS

This set of brief (5-8 minute) presentations is for feedback and discussion of work. All types of presentations are welcome. This is a useful opportunity to develop new work, work in progress, or as a conclusion/demonstration of a past work. Several talks will be groups as one event.

Some submissions may be recommended for this type of presentation depending upon material and curatorial necessity, to be communicated and discussed between those who submit and the conference committee.

Additional required information: supporting media based on the proposed presentation (images / audio / video etc).
MUSIC AND SOUND PERFORMANCES
Music and sound submissions could take many forms including: work for live instruments with electronic sounds and/or digital media, voice, interactive performances, live laptop improvisations, customized or hand-made electronics, or electronic sounds alone (fixed media). All works representative of any of the rich array of approaches, styles, and media possible within electroacoustic musics are welcome.
Works under 12 minutes will receive preference.
Pianist available to perform submitted pieces.

Additional required information: sample audio / video materials, optional extended (1 page or less) description, technical rider with: complete technical, equipment and performance needs, what the artist will provide (i.e. laptop with customized software, hand-made electronics), indication of who will be performing (artist, additional musician/performer, fixed media playback), and accompanying scores/recordings as appropriate.

EXHIBITION and INTERVENTIONS

Potential media includes: 2D and 3D objects, responsive environments, bio-art, kinetics, audio, video, net.art, AR/VR and hybrid installations, Performance Art, Social-Practice Art, as well as socio-eco design including experimental architecture and environmental interventions. Works that challenge disciplinary boundaries are specifically encouraged. A series of smaller works may be considered as one submission.

Single channel screen-based work should be submitted through its own category, and may be shown either in one of the exhibition venues or in one of our evening programs. See below.

Sound work: may be submitted either to the exhibition or to the listening program in one of our concert events.

Selected works will be presented in a group exhibition or as pop-up installations / interventions / performances at any of the following venues (artists may indicate their interest in these in their application):

Main venue–the Arts and Technology Gallery at Cummings: large (roughly 100 x 100 foot) open shared “pop-up” exhibition space in the first floor of the Cummings Art Center (see photos). Duration: 1 month.
Pop-up installations / exhibits – JTC Atrium Gallery at Cummings and additional spaces throughout the Art Center (the main venue for the symposium). Duration: 3 days (the symposium weekend) or longer based on availability and viability.
Outdoors location / elsewhere on campus (including our arboretum) maybe possible for site specific proposals pending approval of relevant entities, as long as installation is undertaken by the artist.
Projection mapping: We’re interested in proposals for site-specific projection mapping work, for which we can provide a 7000 Lumens laser projector and a PA system. The work should engage with particular surfaces on campus – in particular those of Cummings Art Center or Palmer Auditorium.

Complex projects may be presented in a paper and/or panel presentation, with a smaller accompanying work in the exhibition.

Installation of selected work is the artist’s responsibility. We will provide technical assistance for primarily safety or heavy equipment related issues, and may provide some additional installation help as available.

Shipping is the artists’ responsibility, although a small budget is available for return shipping of small items.

Additional required information: dimensions and/or duration, media details, technical rider if needed, sample digital materials, shipping needed.

PERFORMING ARTS: DANCE, THEATER, AND PERFORMANCE ART

Dance compositions, theater works, and performance art pieces that incorporate technologies in meaningful ways are being solicited for performances, live demonstrations, or digitally recorded presentations.

Also of interest are proposals for workshops, demonstrations of software for dance or theater notation, choreographic analysis, interactive studies and/or multimedia studies of performance in dance and theater–see the appropriate submission categories for each (i.e Papers, Workshops and Demos, etc). Acceptance of performances will depend on financial considerations as well as technical and space needs.

Works under 15 minutes will receive preference.

Additional required information: optional extended description/abstract, technical rider, complete technical, performance and spatial needs, plus digital media that show the work under consideration.

SCREEN BASED WORK:
VIDEO, FILM, AND ANIMATION

Submissions of short single-channel, screen-based video or digital film are being solicited. Submissions may span a range of formats, from experimental to documentary, video-essay, narrative short, or other emerging forms intended for onscreen viewing. For other types of moving-image presentation such as live cinema or installation see previous categories.

Selected work may be screened as part of an evening event and/or as part of the exhibition at the symposium.

Guidelines: for review, please submit samples no longer than 5 minutes, alongside 3 representative images and a short description.

Additional required information: duration, preferred screening format, credits and link (or uploaded file) to view the submission online.

FORMATTING GUIDELINES FOR YOUR MATERIALS:

Images: .jpg (not to exceed 1920×1080), maximum 10 images, compressed in a ZIP file or edited into a pdf.

Documents: .pdf, .doc, .docx ; one page maximum, except in the case of extended abstracts for papers that are limited to two pages.

Maximum combined duration for audio and video media samples is 5 minutes. We may only view or listen to the first 5 minutes of your piece; however, you may indicate a different 5-minute segment of your piece, if you feel that would be more representative of your work for our consideration.

Audio: .mp3 encoded at 320 kbps.

Video: share your video via a video sharing or cloud storage service with a minimum resolution of 1920×1080. Please include the full link plus password, if password protected.

AMMERMAN INDEPENDENT SCHOLAR / ARTIST FUNDING

The Ammerman Center seeks to support artists/scholars who demonstrate excellence in their work and a commitment to their careers and artistic communities. There is limited funding for early career, graduate student, adjunct, and independent scholars and artists for the Friday-night dinner, travel, and accommodations for the Symposium. After completing the submission form, applicants need to submit a statement of engagement and budget to cat@conncoll.edu with the subject line “Independent Scholar/Artist Funding.” All questions regarding this program may be directed to the same address.

IMPORTANT DATES

August 31, 2025: General Submission Deadline

October 1: General Acceptance Notification

February 1, 2026: Final Paper and Other Texts (pdf) Submission Deadline

March 23-26: Installation Period for Group Exhibition

March 26, 27, and 28, 2026: Symposium at Connecticut College

APPLY NOW

THE 2026 SYMPOSIUM IS SUPPORTED BY the Connecticut College community including the Arts departments, OnStage, The Office of the President, and The New Media Caucus, an international non-profit association formed to promote the development and understanding of new media art, an official affiliate of the College Art Association.

Symposium 2026 Site

Symposium 2026 Submission Form

Collage Art

2 août 2025 à 08:18


For the upcoming online exhibition and the special edition of our magazine, we are seeking artists working in Collage Art medium, such as paper collages, digital collages, mixed media collages...

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