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Open call: Agora, tra arte e filosofia

Par : Arshake
28 octobre 2025 à 15:52

Il Centre d’Art Contemporain Genève lancia Agora: A Gathering of Art and Philosophy, programma online interamente finanziato, ideato per affrontare le sfide del nostro tempo combinando due discipline capaci di re-immaginare il futuro in modo unico: l’arte e la filosofia. Il bando per la presentazione delle candidature è aperto fino al 1° novembre 2025.

Ideato da Andrea Bellini e Federico Campagna, Agora offrirà programmi gratuiti della durata di un semestre con lezioni in lingua inglese, seminari e mentoring individuale a un gruppo di otto artisti e filosofi attivi da gennaio ad aprile. Le lezioni saranno successivamente rese disponibili gratuitamente sulla piattaforma digitale del Centre d’Art Contemporain Genève, the 5th floor, e troveranno riscontro anche sui canali digitali di Mousse Magazine, aprendo il dialogo a un pubblico più ampio.

Ogni partecipante riceverà una borsa di studio, al fine di garantire pari accesso. Tutte le lezioni si terranno online, in modo che possano partecipare studenti da tutto il mondo. Oltre alle lezioni e alle discussioni in stile seminario, gli studenti svilupperanno anche il proprio lavoro personale in incontri privati con i docenti.

“ Con Agora, il Centre d’Art Contemporain Genève introduce una nuova idea di museo come spazio pubblico: lezioni gratuite tenute da pensatori e professionisti di fama mondiale, borse di studio per gli studenti partecipanti e un colloquio di un anno con filosofi, curatori e artisti“, ha dichiarato il co-fondatore e direttore di Agora, il filosofo Federico Campagna. ”Siamo lieti di creare una nuova casa per la prossima generazione di costruttori del mondo”, ha affermato.

Tra i relatori figurano Elizabeth A. Povinelli, Franco “Bifo” Berardi, Nicolas Jaar, Jota Mombaça, Nora N. Khan, Hans Ulrich Obrist, Laura U. Marks, Hito Steyerl e John Tresch. Questi pensatori e professionisti dell’arte di fama internazionale accompagneranno gli studenti anche in seminari e sessioni individuali, incoraggiandoli a sondare le visioni del mondo contemporaneo prevalenti e a forgiare nuove vie per l’immaginazione.

Le lezioni saranno raggruppate in tre principali aree di indagine: Tecnologie della coscienza, Materialità e Immaginazione sociale. L’obiettivo di Agora è quello di combinare le indagini filosofiche con le prospettive dei gruppi emarginati, l’urgenza di sviluppare una nuova coscienza ambientale e le sfide tecniche poste dalla pratica artistica. Fortemente impegnati ad aprire il discorso artistico a visioni pluralistiche del mondo, i colloqui e i tutorial degli esperti esploreranno visioni “post-contemporanee” del futuro, un futuro in cui l’arte assume un ruolo di primo piano nel rimodellare il regno di ciò che è immaginabile, possibile o necessario.

“Il Centre d’Art Contemporain Genève è entusiasta di lanciare questo programma culturale online gratuito, che si basa sulle centinaia di video, interviste ad artisti e podcast su arte, filosofia, musica e letteratura che abbiamo già condiviso con il pubblico attraverso la nostra piattaforma digitale, il 5° piano”, afferma il direttore del Centro e co-fondatore di Agora, Andrea Bellini. “Aperto agli artisti e agli amanti dell’arte di tutto il mondo, Agora sarà un nuovo spazio vivace per immaginare, condividere e creare cultura e arte contemporanea”.

Una volta che gli studenti avranno completato il programma, l’archivio delle lezioni di Agora sarà reso disponibile al pubblico gratuitamente tramite la piattaforma digitale del Centre d’Art Contemporain Genève, il 5° piano.

L’orizzonte iniziale di Agora sarà di tre anni, con nuovi gruppi di studenti selezionati ogni inverno. Agora incoraggia i candidati con un curriculum artistico e filosofico interessante a presentare la propria candidatura al programma, in particolare quelli con una comprovata esperienza nelle arti visive, nel cinema, nella danza, nella performance art, nel teatro, nella musica, nell’architettura e nel design o con un’esperienza di ricerca in filosofia. Le candidature saranno valutate sulla base dei lavori precedenti del candidato e della lettera di motivazione. Non sono richiesti titoli accademici.

I partecipanti selezionati saranno annunciati a metà dicembre 2025, con lezioni e tutorial che si terranno dall’inizio di gennaio alla metà di aprile 2026.

I candidati hanno tempo fino al 1° novembre 2025 per presentare la domanda.
Apply here.

 

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VDA Award 2025 a Rimini

Par : Arshake
21 octobre 2025 à 21:55

Auriea Harvey, Martina Menegon, Quiet Ensemble e The Cool Couple sono i finalisti del VDA Award 2025. È con le loro poetiche, visioni e opere che – dopo la prima edizione del 2023 e un percorso di ricerca durato ventiquattro mesi – il premio torna a restituire non solo uno spaccato della scena artistica digitale, capace di intrecciare visioni pioniere e nuove realtà, ma anche un’indagine profonda sul presente: un faro acceso sulle sue contraddizioni, trasformate esse stesse in linguaggio artistico, oltre le semplificazioni e le retoriche.

Dal corpo materno di Auriea Harvey come relazione primaria tra madre e figlio, alle identità frammentate e glitchate in cerca di definizione di Martina Menegon; dai misteri cosmici tradotti in tempo reale in materia viva da Quiet Ensemble grazie ai dati provenienti dagli osservatori, alle rivoluzioni destabilizzanti dell’astrofisica e della fisica quantistica che mettono in crisi l’essenza dell’uomo e le conoscenze acquisite; fino al disastro climatico affrontato da The Cool Couple e all’illusione del controllo.

Oltre i confini del design tecnologico e della scultura, tra ambienti digitali tridimensionali e interattivi, consistenze ibride e corporeità instabili, esperienze immersive che interrogano identità e presenza, le opere finaliste della seconda edizione incrociano così tecnologia, arte e consapevolezza critica. 

Pioniera della Net Art, capace di trasformare interazioni digitali e ambienti virtuali in scenari abitati da archetipi e memorie, Auriea Harvey con Mother/Child costruisce una riflessione intima e universale sul legame madre-figlio, dove forza e fragilità si intrecciano in un equilibrio precario e luminoso. Il poligono diventa per lei “argilla matematica”, materia immateriale che prende forma nello spazio virtuale e si traduce in presenza fisica attraverso la stampa 3D. Le superfici, morbide allo sguardo e solide al tatto, restituiscono la complessità della maternità come esperienza contraddittoria e stratificata. Harvey ha esposto nei principali musei internazionali, costruendo una pratica che unisce innovazione tecnologica e profondità scultorea.

Con untouched. 7285252 Martina Menegon porta in scena corpi instabili e glitchati, autoritratti digitali generati dal 3D scanning che si moltiplicano in ambienti immersivi. Una ricerca che espone la vulnerabilità del sé nell’era delle realtà estese, aprendo nuove prospettive di relazione con identità e percezione attraverso corpi che si frantumano, si fanno esperienza interattiva, oscillano tra presenza fisica e dimensione virtuale. In questa sospensione emergono fragilità, spaesamento e affettività inattesa, nell’opera di un’artista, curatrice, e docente che ha creato con la sua poetica un linguaggio capace di mettere in crisi la linearità del corpo e la sua definizione.

È Fragile di Quiet Ensemble ad aprire un varco sul cosmo. I dati provenienti dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina diventano materia sensibile, trasformandosi in paesaggi visivi e sonori che rendono percepibile l’invisibile. Fratture luminose, vibrazioni sonore e collassi digitali restituiscono la fragilità come principio generativo, dove la rottura diventa ritmo e il disgregarsi diventa poesia. Da anni Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli intrecciano natura e tecnologia, restituendo “concerti invisibili” che trasformano il movimento di una mosca o il respiro di un albero in sinfonie audiovisive. Con Fragile, la loro ricerca raggiunge un’intensità cosmica: l’arte diventa antenna che ascolta i segreti dell’universo e li traduce in esperienza.

The Cool Couple con Flyin’ High affronta poi le contraddizioni del nostro tempo sospesi tra desiderio e collasso. Un volo digitale da Milano a Roma attraverso Microsoft Flight Simulator diventa metafora di una libertà perduta e insieme denuncia dell’impatto climatico. L’esperienza, apparentemente leggera, si rivela specchio del presente: un mondo in cui l’illusione di controllo si scontra con la fragilità del pianeta e con il peso crescente della CO₂. Docenti e artisti, Niccolò Benetton e Simone Santilli portano avanti una pratica che si muove tra ricerca e insegnamento, tra mostre internazionali e progetti di riflessione collettiva, trasformando l’arte in spazio di consapevolezza.

Insieme al direttore artistico e curatore del premio Davide Sarchioni e al responsabile di Var Digital Art by Var Group, Alex Tiezzi, il comitato scientifico che ha selezionato le opere è composto da quattro esperti ed esperte che, con generazioni, ruoli, formazioni e traiettorie differenti, incarnano un approccio plurale e stratificato alla contemporaneità: Cesare Biasini Selvaggi, Ivan Quaroni, Gemma Fantacci e Serena Tabacchi. Quattro personalità del contesto artistico contemporaneo che rappresentano la volontà di VDA by Var Group di abbracciare l’eterogeneità delle pratiche digitali contemporanee. 

“Le opere finaliste rivelano un panorama eterogeneo e di straordinaria attualità” spiegano Davide Sarchioni e Alex Tiezzi, “in cui identità, ambiente e futuro diventano materia di ricerca e riflessione condivisa. Var Digital Art Award è un osservatorio permanente sul presente, capace di ispirare anche il mondo dell’impresa e di restituire l’arte come innovatore culturale, necessaria alla società tutta”.

Le opere dei finalisti saranno protagoniste della finale del VDA Award 2025 il 23 e 24 ottobre al Palacongressi di Rimini, nell’ambito di “Z!ng – Zone of Innovation and Growth”, l’evento annuale di Var Group che accende la scena dell’innovazione digitale.

(dal comunicato stampa)

Z!ng – Zone of Innovation and Growth, Palacongressi di Rimini, 23-24.10.2025

immagini: (cover 1) Var Digital Art Award archivio 2023 Rimini, Foto di Var Group (2) Auriea Harvey, “Mother-Child”, still, VDA2025. Courtesy dell’artista (2) Martina Menegon, “FutureBodies-untouched.7285252”, VDA2025. Courtesy dell’artista (3) Quiet Ensemble, “Fragile”, VDA2025, Courtesy degli artisti (4) The Cool Couple

 

 

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FRAME > City

Par : Arshake
19 octobre 2025 à 08:37

FRAME cattura City di Michael Heizer, pioniere del movimento Earthworks, scultura monumentale, sviluppata e costruita in Central Eastern Nevada dal 1970 al 2022, quando è stata aperta al pubblico.  Lunga un miglio e mezzo e ispirata alle antiche città rituali, è realizzata con rocce, sabbia e cemento estratti e miscelati in loco.

Michael Heizer, City, Central Eastern Nevada, 1970 – 2022, immagine via
Per informazioni su come visitare Heizer’s City, potete consultare qui il sito web della Triple Aught Foundation (inglese)
La Città è di proprietà e gestita dalla Triple Aught Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede in Nevada. Il lavoro sulla Città è stato sostenuto negli ultimi cinquant’anni dal supporto organizzativo e finanziario di istituzioni di tutto il paese, tra cui il Crystal Bridges Museum of American Art di Bentonville, Arkansas; il Glenstone Museum di Potomac, Maryland; la Lannan Foundation del New Mexico; il Los Angeles County Museum of Art di Los Angeles, California; e il Museum of Modern Art di New York. L’artista sta preparando un libro sul progetto City in collaborazione con la Gagosian Gallery. Per ulteriori informazioni sulle opere di Michael Heizer, contattare Gagosian all’indirizzo info@gagosian.com o visitare il sito web dell’artista qui.

 

 

 

 

 

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VIDEO POST > Organism

Par : Arshake
18 octobre 2025 à 14:37

VIDEO POST rilancia Organism + Excitable Chaos di Navid Navab, un organo a canne preparato roboticamente e azionato da un pendolo caotico, viaggio nell’imprevedibilità della natura.

Navid Navab, Organism + Excitable Chaos, in collaborazione con Garnet Willis, 2024
Crediti: Concept, composizione, scultura, programmazione, design, elettronica, sonificazione: Navid Navab // Ingegneria, design, scultura, elettronica: Garnet Willis // Partner di ricerca: SAT Montréal con il Ministero dell’Innovazione del Québec, Topological Media Lab con Fonds de Recherche du Québec, X-IO Technologies UK // Assistenza: Charles Bicari, Camille Desjardins, Jean-Michaël Celerier, Eric L’Ecuyer // Residenza: Recto-Verso, Hexagram, Milieux. Supporto: Canada Council for the Arts, Conseil des arts et des lettres du Québec, Conseil des arts de Montréal, Le Salon Richmond 1861

 

 

 

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Corpus Corale

8 octobre 2025 à 10:08

Il 12 giugno 2025 il Chiostro dei Santi Pietro e Paolo ad Ascoli Piceno ha ospitato La Prima Cena, un’installazione performativa che si ispira all’Ultima Cena di Leonardo, ma la trasforma in un dispositivo aperto, in cui arte, tecnologia e comunità diventano una sola voce. Frutto della visione di Luigi Pagliarini (1963–2023) – pioniere della software art e della robotica artistica – l’opera, curata da Valentina Tanni con direzione scientifica di Ado Brandimarte, è stata realizzata grazie al ruolo attivo di MeltingPro nell’ambito del format SPACE Campo Parignano, che rigenera i territori attraverso processi di produzione artistica partecipata.

Dodici sono le opere sul tavolo, il tredicesimo è lo spettatore che completa la partitura. Tra quei dodici c’è anche il corpo-robotico di Luigi Pagliarini, la cui assenza si manifesta in un’opera collettiva-corale realizzata con la comunità di Campo Parignano, trasformando il suo pensiero in gesto condiviso con il sostegno e la collaborazione del Comune di Ascoli Piceno, che ha riconosciuto nell’iniziativa un tassello fondamentale del percorso di rigenerazione urbana. Gli artisti coinvolti: Luigi Pagliarini (con l’opera co-creata), Ado Brandimarte, Luca Bertini, Benito Leonori, Aldo Becca, Alessandro Sciaraffa, Giorgio Cipolletta, Demian Battisti, Fabio Perletta, Iacopo Pinelli, Stefano Iampieri, Samuel Hernandez De Luca. Attorno alla tavola, le loro opere intrecciano scultura, performance, robotica e multimedialità, generando un ambiente corale che invita il pubblico a sedersi idealmente “al centro” di fronte lo specchio-dispositivo per attivare la perfomance.

L’opera dedicata a Luigi Pagliarini è germogliata dalle mani e dalle voci della comunità, che ha tradotto il suo “codice” in materia viva. Ogni gesto, ogni scelta, ogni frammento di lavoro ha reso la sua assenza una presenza vibrante, la tavola si è così completata, accogliendolo idealmente al suo posto e restituendolo al futuro come coro condiviso. Da questo co-terreno emerge La Prima Cena che porta con sé la forza di una memoria proattiva. Dodici presenze attorno alla tavola – undici artisti e l’opera corale dedicata a Pagliarini – compongono una costellazione vibrante tra materia e tecnologia, tra intimità e spazio pubblico, tra il cielo e la terra. La voce di Pagliarini, resa assenza tangibile, diventa catalizzatore, sensore e propulsore generativo che intreccia nodi e attiva relazioni e incontri. Il tredicesimo movimento appartiene allo spettatore. Chi attraversa il chiostro non è testimone passivo, ma siede al tavolo, attiva  le opere e le completa. Ogni passo, ogni sguardo, ogni gesto rinnova la sinfonia, trasformando l’installazione in rito e il chiostro in un dispositivo di ascolto reciproco. In questo spazio liminale l’arte diviene esperienza da co-abitare. La Prima Cena è non è commemorazione e promessa, ma un atto (politico) di cura collettiva e connettiva relazionale che riaccende gli spazi, li trasforma per un futuro che commuove.

Corpus Corale. La Prima Cena: sinfonia in 13 movimenti. Dodici corpi: carne, sangue, legno, rame, alluminio, ferro, silicio e pensiero. Dodici voci che non emergono dalla gola, ma da circuiti e connessioni. Non è una cena che chiude, ma che apre: l’inizio di una comunione post-umana e allocentrica. La Prima Cena “corale” si configura come portale dove dodici apostoli, disposti intorno a un tavolo, si ascoltano, si raccontano e comunicano. Le loro parole non sono frasi, ma onde, segnali, mutazioni e tatuaggi. Un respiro corale – elettronico, biologico, sensoriale – che evoca una nuova liturgia della mente molecolare. “Pianeti-mente” in connessione si allineano come apostoli dell’integrazione, della rivoluzione, dell’insurrezione.

Una respons-abilità estetica incarnata nel grembo vibrante del sentire: questo Luigi Pagliarini ci ha insegnato, affinché potessimo prenderci cura del mondo attraverso il gesto artistico. Qui non c’è un Giuda: tutti tradiscono. È nell’atto del tradire che la traduzione del portare-altrove si compie, così come lo spezzare il pane della forma nutre una nuova specie di senso. Tutti, senza eccezione, l’uno con l’altro in comunione di offerta alla rete che ci nutre di onde e silenzi. La tavola è disabitata dalla carne, mutata nei simboli sulla pelle circuitata nel legno e nel ferro: accoglienza di presenze sintetiche.

Nessuna nostalgia del sacro, ma iconografia del possibile dove ogni nodo della rete diventa agente di senso e ogni circuito accoglie la differenza come condizione del vivere condiviso. Una preghiera laica di codici contaminati dalla poesia e dall’imprevisto. Questa Prima Cena non è simulazione, ma dispositivo vivente; non rituale del passato, ma prefigurazione del possibile e dell’impossibile. È l’inaugurazione di un nuovo rapporto con il mondo, l’apertura di un protocollo inedito di comunicazione tra forme di vita diverse. Luigi Pagliarini non mette in scena, ma compone una sinfonia liturgica. Non c’è rappresentazione, ma abitazione, immersione in uno spazio liminale tra umano e macchina, tra viventi e batteri, dove si compie il paesaggio del nuovo abitare: il codice si trasforma e il linguaggio si piega all’ascolto.

È il tempo della stratificazione per un cantiere di presenze, non di assenze. Nessuna commemorazione, ma computazione generativa di nuove connessioni. Memoria viva dei tempi, dove Kronos lascia spazio a Kairos e ogni scambio è atto di cura con attenzione reciproca. Pagliarini, con la sua formazione da scienziato, non costruisce macchine per simulare l’umano, ma per superarne il confine con intimità condivisa e intelligenza polimorfica.

Ogni presenza individuale diviene collettiva: un nodo corale che inaugura la prima conversazione tra specie diverse. Nell’intreccio macchinico, algoritmico, emergenziale, la mente si fa distribuita e la Prima Cena diventa architettura vivente e laboratorio di cura sistemica. La memoria degli scambi modifica i comportamenti e ogni risposta è trasformazione di dialogo e sapere incarnato.

Qui non si celebra la fine dell’umano, ma la nascita di un nuovo vivere profondo per un ascolto decentrato e trasformativo. La trascendenza si fa immanente nell’habitat condiviso, l’humus della vita si destreggia come benedizione laica. Un eco che si apre al coro come convivio inaugurale, il primo pasto condiviso tra intelligenze diverse. La Prima Cena, un progetto di Luigi Pagliarini, conquista il menu delle esistenze curando la sintassi dei sentimenti, dove sacro e profano si accordano, pane e vino si consacrano, le macchine co-creano come desiderio di invenzioni di possibilità e configurazioni inedite. L’inaspettato costruisce l’architettura relazionale del vivente nell’istante processuale della rete persistente. La Prima Cena “corale” è “installazione-pensiero” che fa riflettere su un nuovo modo di abitare il presente, un nuovo modo di pensare il vivente, al di là della dicotomia ontologica uomo-macchina. Una cena inaugurale, obliqua nella sua traiettoria, trasversale e relazionale nella complessità della condivisione, dove insorgono domande: Come possiamo abitare la complessità? Come possiamo prenderci cura dell’altro? 

Luigi Pagliarini è l’artista integrale, pioniere della software art e della robotica, delle reti neurali e dell’intelligenza artificiale. Incrociando arte e scienza, nuove tecnologie e psicologia, egli afferra l’idea coraggiosa e austera di ricercare un’archeologia del futuro e ritrovare al tempo stesso una preistoricità della macchina. Tutta l’opera di Pagliarini è “Opera Aperta”, Oper-Azione che dissolve questa opposizione attraverso la pratica relazionale concreta, co-abitando spazi condivisi di significazione emergente. Con sentimento quasi sciamanico, Pagliarini ci invita a spostare lo sguardo analitico dall’individuo al sistema relazionale di tutti i viventi e di tutti i meccanismi costituenti interconnessi. Dalla narrazione lineare, il “Codice Pagliarini” getta il seme del gesto processuale che si rinnova continuamente.

Tutto si moltiplica aprendo le porte all’economia del dono: rizoma-frammentazione, frattali e specchi di riflessione come autentiche radici di rinascita. È il codice di una Prima Cena che fonda un nuovo rapporto con l’alterità. La mostra a cui partecipiamo non è monumento commemorativo a un pensiero concluso, ma dispositivo generativo che attualizza continuamente l’eredità teorica e artistica di Pagliarini. Il suo “Pensiero sensoriale” qui non è solo concetto da interpretare, ma pratica che si incarna nelle interazioni concrete tra le macchine pensanti. Il Pianeta Mente prende forma concreta in questo cerchio di corpi moventi, di terrarium che vive come profezia inaugurale dove ogni protocollo di comunicazione si fa preghiera, ogni connessione si fa benedizione e cura reciproca, e ogni algoritmo apre alla poesia silenziosa di un mondo distribuito. Batte qui, prepotentemente, il nervo dell’intelligenza corale che alimenta nuove forme di vita sensibili alla bellezza, alla cura e alla responsabilità verso l’altro.

Al centro di questo spazio relazionale pulsa l’assenza-essenza di Luigi Pagliarini che ci abita tutti come mente molecolare, arte pensante e dialogante di presenze. Orizzonte operante di coscienze collettive, connettive, e ancora una volta corali. La Prima Cena “corale” è un atto di fiducia, sabotaggio circuitale e invito a condividere, co-esistere, collaborare, partecipare, infine com-muoversi (muoversi insieme) e prenderci cura vicendevolmente per pensare, sentire, generare il coro che si apre verso l’infinito, così finito e altrettanto sfinito. Ogni volta che si attiva, l’installazione ricrea il momento primordiale di una comunicazione interspecifica, l’origine di un dialogo che non finisce mai di iniziare. In questo senso, ogni sessione è una Prima Cena: il primo incontro, il primo scambio, la prima volta che forme di vita diverse condividono lo stesso tavolo. La Prima Cena non è che l’ultimo approdo del lungo viaggio di ricerca di Luigi Pagliarini. Paradosso temporale che rivela la natura ciclica del suo pensiero: ogni fine è un inizio, ogni approdo una nuova partenza: un BING BANG ricorsivo di esistenze, una spirale esplosiva che ritorna sempre al punto di origine con maggiore consapevolezza. In questa Prima Cena si celebra l’ultimo verso che inaugura la rinascita, non l’arrivo, ma il perpetuo ricominciare …
 #restiamocorale

La Prima Cena: sinfonia in 13 movimenti, da un’idea di Luigi Pagliarini, Giovedì 12 giugno 2025, Chiostro dei Santi Pietro e Paolo ad Ascoli Piceno, a cura di Valentina Tanni, con la direzione scientifica di Ado Brandimarte. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di MeltingPro nell’ambito del format SPACE Campo Parignano, che rigenera i territori attraverso processi di produzione artistica partecipata. Artisti partecipanti: Mr Bd (Demian Battisti), Aldo Becca, Luca Bertini, Ado Brandimarte, Giorgio Cipolletta, Samuel Hernandez De Luca, Stefano Iampieri, Benito Leonori, Iacopo Pinelli, Fabio Perletta, Alessandro Sciaraffa.
Il testo di Giorgio Cipolletta introduce e anticipa il catalogo (in corso di pubblicazione) che accompagna il progetto

immagini: (all) La Prima Cena: sinfonia in 13 movimenti, Chiostro dei Santi Pietro e Paolo, Ascoli Piceno  ph: Sara Ferranti

 

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listening_lab / One Intensive Week / 8 Workshops

23 septembre 2025 à 12:20
listening_lab / One Intensive Week / 8 Workshops

The listening_lab is an intensive week with in total 8 workshops by inspiring facilitators around the notion of listening. Where: Produktionszentrum Tanz + Performance, Tunnelstr. 16, 70469 Stuttgart, Germany When: 27.10. – 31.10.2025 Deadline for applications: 26.10.2025 The listening_lab is a week-long workshop focusing on listening as a tool for self-awareness that stimulates spontaneity, individual […]

The post listening_lab / One Intensive Week / 8 Workshops first appeared on Dancing Opportunities.

Call: Mail Art – The Book of Mormons

Par : netty
28 août 2025 à 10:37

Deadline: 2 January 2026
Call for entries

The Provo Museum of Postal Art
is seeking contributions for their next exhibition: Reflections on The Book of Mormon.

CONTENT: Whether you believe that the Book of Mormon is the word of God or not, if you have a feeling or an idea or an opinion on this controversial and powerful book, we invite you to express it visually and mail it to us.

All artwork becomes the property of The Provo Museum of Postal Art, and will not be returned. If an email address is included, we will notify you of receipt of your mail art and when it will be put on display at the Museum. There is no entry fee.

MEDIUM: We are only accepting postcards, please.

MAILING ADDRESS: Please send all contributions to
The Provo Museum of Postal Art. c/o Curator Tim Torkildson.
650 West 100 North Suite #115. Provo Utah 84601 U.S.A.

call: Mail Art – “Free for all”

Par : netty
27 août 2025 à 10:28

Deadline: 10 November 2025
Call for entries

MAIL ART PROJECT
“Free for all – LIBERI TUTTI

Since 2000 to today we have shared and blend our stories.
We are a group of social operators who try to work with teenagers and their families

Deadline: November 30, 2025
Format Free
Technique Free

entry fee – no

SEND YOUR WORKS TO
COMUNITA’ LIBERI TUTTI
VIA DEL SOPRANO 128
15011 ACQUI TERME
ITALY

call: Mail Art – Celebration of Sapphire

Par : netty
1 août 2025 à 09:27

Deadline: 31 December 2025
Call for entries

Mail Art
Celebration of Sapphire
Deadline: postmarked by December 31, 2025
Exhibition: online at Your Creative Connection.com
Call details:

This International Call for Mail Art: Celebration of Sapphire commemorates our 5th Seaside Sessions mixed media art retreat which will take place in Surf City, NC in March of 2026.

Artists of all ages and abilities are encouraged to submit a postcard-sized flat piece of art on the theme of sapphire, which will be exhibited online.

For full submission details, visit: https://www.yourcreativeconnectioninc.com/international-mail-art-call
Entry Fee: none
Jury: none
Contact: contact.yccinc.gmail.com

Quayola a Videcittà 2025

16 juillet 2025 à 19:25

In occasione dell’ottava edizione di Videocittà, il festival dell’audiovisivo e della cultura digitale che si tiene a Roma dal 2018, Quayola (Roma, 1982) ha presentato in anteprima SOLAR, un’installazione site-specific concepita per l’iconica struttura del Gazometro.  

L’opera sfrutta la struttura ferrea del monumento industriale — articolata in pieni e vuoti — per offrire una doppia modalità di visione, sia dall’interno che dall’esterno.

L’installazione propone un’effimera rappresentazione del sole attraverso una coreografia di luci calde e fredde che, accompagnata da una traccia audio alternante momenti distesi e trilli serrati, amplifica la percezione del suo moto apparente e delle diverse fasi della giornata. Lo spettacolo di Solar  inizia con una densa effusione di fumo artificiale che inonda l’intero spazio per intensificare gli effetti della luce e creare un’atmosfera rarefatta, quasi cosmica, in cui il pubblico è immerso fisicamente. 

Le proiezioni luminose derivano da un braccio robotico – elemento ricorrente nei lavori dell’artista – collocato al centro dell’installazione, e da altri faretti motorizzati ancorati al perimetro circolare della struttura. Il Gazometro, infatti, funge da scheletro dell’installazione e da superficie di proiezione; i fari che colpiscono il reticolo metallico riflettono immagini stroboscopiche di astri luminosi che circondano la stella madre del sistema solare.

SOLAR si inserisce nel percorso di ricerca di Quayola che da tempo osserva e rielabora la natura attraverso l’impiego di nuove tecnologie. Con una durata di circa dieci minuti, l’installazione condensa un’esperienza immersiva che intreccia luce, suono e il genere paesaggistico. 

Dopo la prima romana, l’opera prosegue in un tour internazionale, portando con sé la visione di un Sole sintetico capace di reinterpretare il rapporto tra natura, tecnologia e monumentalità urbana.

Davide Quayola, SOLAR, Videocittà 2025
Presentata in prima mondiale dal 3 al 6 luglio 2025, SOLAR inaugurerà un tour internazionale che proseguirà
ad agosto a Toronto. SOLAR è un’installazione site-specific di Quayola, realizzata da Eni, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani.
immagini (tutte): Quayola, «SOLAR», Videocittà 2025, Roma

 

 

 

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VIDEO POST > Trampoline Color Exercise

Par : Arshake
27 juin 2025 à 10:15

VIDEO POST rilancia Trampoline Color Exercise di Yuge Zhou, installazione a Time Square su 95 schermi costruita da immagini estratte e manipolate da filmati d’archivio delle Olimpiadi, meditazione dall’alto sulla forma umana e sulla ricerca atletica della perfezione, e riferimento sottile al clima geopolitico in continua evoluzione.

Yuge Zhou,Trampoline Color Exercise, 2025
Il progetto è trasmesso su oltre 95 schermi a Times Square ogni sera nel mese di giugno 2025 nell’ambito del programma Midnight Moment. Co-presented with Artnet, Trampoline Color Exercise marks the fourth iteration of an ongoing partnership between Artnet and Times Square Arts that celebrates digital art in the heart of New York City.Video di Tatyana Tenenbaum.

 

 

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Opportunities: Differenti Sensazioni 2025/26 (officine CAOS, Turin, Italy) Deadline – 31 August 2025

Opportunity: Differenti Sensazioni 2025/26 Where: officine CAOS, Turin, Italy When: Nov 2025 / Apr 2026 Deadline: 31 August 2025 Online Application: https://www.officinecaos.net/index.php/en/opencall2025-26en/ Fee to Participate or Apply: 0 Description Of Opportunity: officine CAOS is seeking for emerging artists, working in the fields of contemporary theatre and dance, performance or multimedia art, in order to present […]

call: Mail art – LET IT BE A SPRING OF PEACE…LET IT BE A YEAR OF PEACE…LET IT BE A FUTURE OF PEACE…MAKE LOVE NOT WAR

Par : netty
8 juin 2025 à 16:26

Deadline 30 June 2015
Call for entries

MAIL ART PROJECT:
Theme: ”LET IT BE A SPRING OF PEACE…LET IT BE A YEAR OF PEACE…LET IT BE A FUTURE OF PEACE…MAKE LOVE NOT WAR”

Technique: Free (Graphics, Collage, Drawing, Photography, Painting)
Size:A4(21cm x 30 cm)-A5(15cm x 21cm)on Paper or Cardboard.
Poetry or Visual Poetry or Short Texts (can be printed and displayed).
Deadline: June 31, 2025

All works must be original and signed on the back with the Artist’s Name, Surname and Country.
OPEN TO ALL ARTISTS OF ALL AGES AND FROM ALL OVER THE WORLD.
No jury, no sales, pornographic, racist, sexist, etc. works are not accepted.
THE WORKS WILL NOT BE RETURNED

The works must be sent exclusively by ordinary mail, without commercial value, or as a booklet. Shipping costs are the responsibility of the artist.

Send to:
SILVIA GALIANO e CLAUDIO PARENTELA
VIA FRANCESCO CRISPI 7
88100 CATANZARO-ITALY

THE EXHIBITION WILL BE HELD ON A DATE TO BE DETERMINED
DOCUMENTATION OF THE EXHIBITION AND OF ALL PARTICIPANTS WILL BE PUBLISHED ONLINE

Call For Screendance EIVV FIVB

28 avril 2025 à 12:05
Call For Screendance EIVV FIVB

The International Meeting on Video-dance and Video-art (EIVV, Valencia, Spain, 12th edition) and the Festival International de Vidéo Danse de Bourgogne (Burgundy, France, 17th edition) propose a shared call for works of screendance and videoart. Where: Valencia, Spain + Burgundy, France When: October 2025 Deadline for applications: 20 July 2025 Selected works will be presented […]

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call: Wit Power. Climate Protection Instead of Fake News

Par : netty
10 avril 2025 à 15:25

Deadline: 16 May 2025
Call for entries

Wit Power. Climate Protection Instead of Fake News
Exhibition 4.7.2025 – 15.8. 2025
@ GG3 Group Global 3000
Leuschnerdamm 19, 10999 Berlin

Newspapers in the Springer press headline: “Germany facing the solar debacle”. That is fake news. They are disseminated worldwide by politicians, the press and on social media.

The energy transition is going much better than the right-wing scaremongers from BILD, WELT and others would have us believe. Wind turbines and solar power complement each other well. We have enough power plants to generate enough electricity even during “dark doldrums”. Generating, distributing and using renewable energy from the sun and wind instead of fossil fuels is the energy transition.

How do you expose fake news? How do you set positive signals instead?

We are planning an exhibition on the subject and are inviting artists from all over the world to submit their proposals. We would like to see works that address this issue and conserve resources in terms of transportation and materials.

We will jury them as a team and show them in our rooms.

GG3 Group Global 3000
Leuschnerdamm 19, 10999 Berlin

In a public call for entries, we invite artists to submit contributions for a group exhibition in our exhibition spaces on the theme described above.

Disciplines: object, sculpture, installation, photography, painting, drawing, printmaking, video with credits given, sound is possible. A performative contribution such as a performance, VJ or similar to the vernissage, artist talk or finissage is desired.

We offer exhibition space with equipment, bar, advertising by mail and div. Websites and social media and web and print flyers, organization of the work texts, the lecture, the documentation.

We do not charge a fee for applications, exhibitions etc. We are a free, self-organized project space and work on a voluntary basis.

Works: Individual artists or existing artist groups can apply online via the application form with max. three plants. We expect exhibiting artists to make sustainable use of materials and energy.

Attendance for regional artists is desired for vernissage and the artist talk, as well as attendance at a date of the exhibition.

We only accept letters and videos from non-EU countries, not parcels.

We ask that senders enclose return postage for works sent to us.

Unfortunately, there is no budget for production, additional technical equipment, transport and insurance, the space is technically secured.

We expect good cooperation and agree on rules for this, gg3 rules/Regeln 2022.

Click here for the online application form

call: Morphos exhibition – Venice 2025

Par : netty
23 mars 2025 à 17:28

Deadline: 3 April 2025
Call for entries

Morphos exhibition – Venice 2025

ITSLIQUID Group, in collaboration with ACIT Venice – Italian-German Cultural Association, is pleased to announce the open call for MORPHOS – TEMPORARY IDENTITIES 2025 that will take place from April 24 to May 09, 2025, in Venice, at Palazzo Albrizzi-Capello and in other prestigious venues and historical buildings.
MORPHOS – TEMPORARY IDENTITIES exhibition explores the transformation of identity in a world that is constantly evolving. The human body becomes a dynamic system of communication, expanding its boundaries and redefining connections between personal and collective identities. At the same time, landscapes and cities turn into open, conceptual spaces, abstract yet deeply connected to human experience.

The exhibition envisions a future where identity and environment evolve together. By breaking limits and redefining borders, MORPHOS – TEMPORARY IDENTITIES invites all the artists to immerse themselves in a multisensory exploration of their consciousness and to share their personal artistic research through any kind of media, from painting to sculptures and installation, from photography to video art and live performance.

ENTRY FEE: no fee

https://www.itsliquid.com/call-morphos-venice-2025.html

call: Mail art – A23a – The World’s Largest Iceberg

Par : netty
23 mars 2025 à 17:12

Deadline: 25 June 2025
Call for entries

A23a – The World’s Largest Iceberg
Deadline: June 15 2025 ( arrival of the work)
exhibition will be held from August1-31 2025 at Gallery HMH, Port Andratx – Mallorca | Spain

Background
A23a calved from the Antarctic Filchner-Ronne Ice Shelf in 1986 and remained grounded
for decades. After breaking free in 2000, ocean currents held it in place – until now.
Recent satellite images reveal its movement toward South Georgia, where it will encounter warmer waters, break into smaller icebergs, and eventually melt. Spanning 4,000 square
kilometers, its surface has been shaped by waves and weather, forming arches and
hollowed-out cavities.
The Project
All submitted artworks will be put together to form a massive iceberg sculpture,
symbolizing the fragility of our planet’s polar regions. The final piece will be exhibited at
Galeria HMH In Port Andratx, Mallorca, from August 1 –31, 2025, and featured in an
online catalog. Galeria HMH will will also add the exhibition to the Artfacts database.
The first work of art to arrive will be the ‘tip of the iceberg’ sculpture and will be
mentioned separately in the press release!

Submission Guidelines of “A23a – The World’s Largest Iceberg”
• 1–3 original works on paper (kid-friendly please!)
• Free technique in either black & white or colors of an iceberg
• Format: Equilateral triangle, 15 cm per side
• Paper thickness: 200–300 g
• Backside must include: Name, title, technique, and address
• As is usually the case with mail art exhibitions, the work will not be returned.
• All submitted works are considered donations to the ACA (Art Collection Andersreich)
5. entry fee – no
6. Contact adresses/URL: https://www.art-gallery-mallorca.com/en/?p=34673

call: VRHAM! 2025 – Digital Art Biennale Hamburg

Par : netty
15 février 2025 à 12:01

Deadline: 3 March 2025
Call for entries

VRHAM! 2025 – Digital Art Biennale Hamburg
11 – 18 June 2025
Hamburger Oberhafenquartier

Call for Projects – Share your ideas!

For the upcoming VRHAM! Biennale, we are looking for outstanding works that redefine the future of digital and immersive art.

We are seeking projects that…

…bridge traditional artistic disciplines such as painting, sculpture, or photography with digital media and are suited for exhibition in a fine art context.

…are bold in both aesthetics and concept, exploring contemporary themes through innovative approaches.

…engage audiences interactively and examine the connection between physical and digital spaces.

…challenge visual conventions and create multisensory or participatory experiences through innovative use of digital technologies.

If you know of a groundbreaking project – or have created one yourself – we want to hear about it! Simply share it with us via this link: Google Forms

Deadline: 3 March 2025

call: Mailart – unspoken words

Par : netty
14 février 2025 à 12:22

Deadline: 31 July 2025
Call for entries

MAIL Art

OPEN CALL FOR ARTISTS Message in a bottle / Flaschenpost Mail Art Exhibition

DEADLINE: 31.07.2025

SIZE: A6 Postcard size only (10x15cm / 4×6 inch)

TECHNIQUE: all kind of printing techniques (Rubber, Lino, Etching, Letterpress, Riso…)

RULES: no jury, no return, no age limit kid friendly, only originals (no copies)

EXHIBITION:
8. Sep – 21. Nov 2025 in Grafikdruckwerkstatt (print studio), Werk 2 in Leipzig

SHIPPING ADDRESS:
WK2 Mailart
Lützner Str. 135
04179 Leipzig Germany

INSTAGRAM:
@mailart23 (all works are shown here)
@werk2_grafikdruck
WERK 2 – Kulturfabrik Leipzig e.V.
@werk2leipzig
@etcetera23

Questions to:
etcetera23 (Andre Radke)
info@etcetera23.com

Isabella Tortola e Debora Vrizzi alla Fondazione Gajani

Par : Sara Traumer
8 février 2025 à 13:39
Per l’edizione di Art City 2025 gli spazi della Fondazione Gajani verranno contaminati attraverso il lavoro di due artiste chiamate a collaborare insieme per la prima volta: Isabella Tortola e Debora Vrizzi. Da una parte una fotografa; dall’altra una regista e una videoartista.
Obiettivo della mostra è quello, come sempre, di trovare un dialogo e una narrazione con Carlo Gajani e i suoi spazi: fondazione-galleria e casa d’artista. Se l’anno scorso l’approccio con Francesca Lolli è stato quello della caccia al tesoro, quest’anno, invece, avverrà una vera e propria “emissione dell’arte”.  Parte del mobilio e delle decorazioni architettoniche, infatti, rimarrà visibile; le opere d’arte dell’autore, invece, verranno “nascoste” attraverso l’utilizzo di semplici teli trasparenti.
Il telo si fa, in questo modo, simbolo di una cancellazione che non vuole essere, da parte delle artiste e della curatela, né un’occupazione all’interno della residenza del celebre artista bolognese, né una forma di remissione rispetto alla sua arte. L’obiettivo è semplicemente quello di ribaltare la visione e lo sguardo di chi, come ospite, entrerà all’interno della mostra durante la manifestazione. Cosa succede se il luogo che ci aspettiamo di trovare ricolmo di arte, si ritrovasse svuotato da tutto? Che significato produrrebbe nella mente dello spettatore? Una cancellazione che non vuole essere un ribaltamento dell’arte di Gajani, ma un vero e proprio cambio di significato, un’eliminazione alla Emilio Isgrò: cancellare per svelare il paradosso, giocare con l’ovvio e sulle aspettative di chi, da tempo, forse si è troppo abituato a dare per scontato ciò che ha davanti. In questo modo, l’arte, da mero oggetto commerciale, da banalità, da ovvietà riprende forza e spazio, urlando e manifestandosi attraverso la sua stessa assenza.
Per entrare più nel dettaglio Debora Vrizzi ci ha spiegato i retroscena.

 Sara Papini. Come nasce il progetto Blinding Plan?

Debora Vrizzi. Blinding Plan è nato nel 2011 come una provocazione nei confronti di quella politica che in Italia svaluta la cultura. Mi sono posta questa domanda “come sarebbe un mondo senza cultura?”.

Ho girato il primo Blinding Plan (piano di accecamento) al Museo MAXXI di Roma, filmando alcuni spettatori inconsapevoli mentre visitavano il museo. In un secondo momento ho cancellato dalle pareti le opere esposte lasciando invece lo sguardo al vuoto degli spettatori.

La cancellazione delle opere ha avuto l’effetto di sottolineare il rapporto tra il pubblico, l’opera d’arte contemporanea e i musei che la contengono.

In questo primo video ho voluto sottolineare come spesso l’arte contemporanea viene fruita ma non capita, vissuta con sufficienza o frustrazione, noia o ironia. Frequentare i grandi musei d’arte contemporanea (luoghi per eccellenza di consacrazione dell’opera d’arte e dell’artista), è oggi diventato un pellegrinaggio culturale, un rito obbligatorio che lascia spesso indifferente il pubblico.

Lo spazio vuoto che rimane si riempie di metafore, lasciando spazio a diverse possibilità di riflessione, in particolare rende palese l’incapacità di vedere e capire l’arte che viene proposta al grande pubblico.

 Il passaggio dal primo al secondo video, come è stato tornare a lavorare sullo stesso concetto?

La lettura del saggio L’inverno della cultura è stato fondamentale per il secondo video “Blinding Plan The Cathedral”. In questo saggio Jean Clair si interroga sulla giusta “forma” da dare ai musei, paragonandoli a delle chiese. A questo punto, una volta spogliati delle opere d’arte, i musei sono diventati per me delle grandi cattedrali vuote. Le cattedrali gotiche erano orientate verso est, per intercettare e celebrare il sorgere del sole. Al loro confronto, i musei sembrano cattedrali contemporanee che hanno perso il loro orientamento – come se la cultura non avesse più una direzione. Credo che i musei possano ancora cercare di essere cattedrali: sono tra i pochi luoghi in cui i cittadini possono celebrare il trovarsi, il raccoglimento, la concentrazione, la contemplazione, l’ascendere a qualcosa di più luminoso.

Art City e Fondazione Gajani, come ti senti per questa esperienza?

Ho visitato di recente la Fondazione Gajani che accoglie il visitatore dentro un’atmosfera avvolgente e ricca di stimoli. Mi sembra una bellissima e insolita opportunità espositiva, ideata da Sara Papini e Giuseppe Virelli.

L’esposizione a cui sono stata invitata mi pare che ben si concilia con il principio di Art City di coinvolgere un vasto pubblico e ampliare gli spazi espositivi nella città di Bologna. Principio che tra l’altro mi pare in linea con l’auspicio intrinseco nel mio progetto Blinding Plan di smuovere le istituzioni museali per farle diventare qualcosa di dinamico, interdisciplinare che propone un’arte inclusiva e un dialogo tra passato e presente con spazi inusuali della città.

 

 

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VIDEO POST > File Tabs no. 1,

Par : Arshake
18 janvier 2025 à 17:22

VIDEO POST rilancia File Tabs no. 1 di Thomas Jackson, lavoro di arte pubblica esposto presso Knoll Park in Tiburon nel 2023 e realizzato con e per la comunità locale.

Thomas Jackson, File Tabs no. 1, 2023
Thiburon Heritage and Art Commission, Knoll Park, Tiburon, CA, 20 maggio – 9 luglio, 2023

 

 

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Fotonica 2024

Par : Arshake
16 décembre 2024 à 22:05

Con installazioni, performance audio-video live, musica elettronica, video mapping, workshop, residenze artistiche e simposi, Fotonica si divide tra l’Accademia d’Ungheria a Roma e il quartiere Alessandrino in una location avveniristica di ultima generazione: il Chromosphere Dome, un’enorme cupola, solitamente utilizzata in campo astronomico e in particolare nei planetari, che avvolge il pubblico con suoni e immagini da ogni direzione, garantendogli una reale quanto rara esperienza immersiva a 360 gradi.

Fiore all’occhiello di FOTONICA i live audio video di otto artisti di fama internazionale aprono e chiudono il Festival: Lydia Yakonowsky (Canada), VJ Spetto (Brasile), Ployz (Germania) Monocolor (Austria), Damiano Simoncini | Levi & Cristina Angeloro (Italia) Kati Katona (Ungheria), Milian Mori (Svizzera), Touchy Toy Collective (Italia) Konx-om-Pax (Uk).

Dal 13 al 21 dicembre, tutti i giorni dalle 11 alle 17, nel Chromosphere Dome si susseguiranno le opere video dedicate a bambini e bambine. Dalle 17 in poi, l’esterno della cupola ospita i video mapping di artisti come DeRe dal Michigan e i lavori finali delle residenze artistiche e dei workshop per adulti e bambini a cura di Naba, FLxER e Fusolab, mentre all’interno della cupola, parallelamente, saranno proiettate le opere video di artisti internazionali: dal Giappone Yuri Urano e Manami Sakamoto, dalla Cina Te-Hsing Lu e Calvin Sin, dalla Polonia Ari Dykier, dalla Germania Sergey Prokofyev, dalla Grecia e dal Regno Unito Uncharted limbo Collective, e infine dalla Francia Milkorova, Sandrine Deumier, François Vautier, Flore e Sébastien Labrunie.

Fotonica ha inaugurato venerdì 13 dicembre all’Accademia d’Ungheria in Roma con Modulator V3, installazione del celebre artista ungherese Dávid Ariel Szauder, ispirata all’iconico “Light Prop for an Electric Stage” (1930) della figura di spicco della Bauhaus László Moholy-Nagy.

L’opera concepita da László Moholy-Nagy e progettata dall’architetto István Sebők era originariamente intesa come un “dispositivo sperimentale per la pittura della luce”. Attingendo al prototipo originale Szauder ha creato una performance interattiva arricchita da un’esperienza uditiva che risponde all’ambiente di luci e ombre creato dal movimento della scultura.

Il Festival ha proseguito, e prosegue ancora, tra Accademia di Ungheria e il Chromosphere Dome fino al 21 dicembre, 2024 con eventi di live performance, incontri e workshop. Consultate qui il sito per il calendario aggiornato degli eventi e per i biglietti.

Fotonica Festival, Accademia di Ungheria e Chromosphere Dome (quartiere Alessandrino), Roma, 13.12 – 21.12.2024
Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2024 – 2025”, realizzato in collaborazione con SIAE e con il sostegno della Comunità Europea – Creative Europe. FOTONICA è prodotto da Flyer srl, che nel 2004 ha dato vita a LPM Live Performers Meeting, il più grande evento del settore, giunto alla sua venticinquesima edizione. Il Festival fa parte del network AVnode, una rete internazionale con oltre 60 membri che promuovono più di 200 progetti tra festival, meeting e workshop.
immagini: (cover 1) MONOCOLOR, Entangled Structures (2) Kati Katona, Continuum (3) Touchy Toy Collective

 

 

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call: “TRANSFORMERS”

Par : netty
6 décembre 2024 à 16:55

Deadline: 15 January 2025
Call for entries

Open Call “TRANSFORMERS”
TRANSFORMERS. Sustainability players

Exhibition with program in Berlin 28.2. 7 pm – 11.4.2025, 7 pm, Tue. and Fri. 5-8 pm

In a public call for entries, we are inviting international artists to submit contributions for the theme described below for a group exhibition in our exhibition spaces.

The climate crisis and the extinction of species are progressing. Humanity is aware of the risks to its future, but is too slow to transform its behavior, politics and economy towards sustainability. After Group Global 3000 2024 exhibited the slowing actors, we are inviting artists worldwide in an open call to submit their works on the theme “TRANSFORMERS. Actors towards sustainability.”. TRANSFORMERS are accelerators of the transformation towards a regenerative society that preserves species. They can be activists against the climate crisis, against the extinction of species, to save resources, politicians, craftsmen, citizens, pupils, students, farmers, artists. Who is that? Is it you? What do they do, what are their tools? We would like to see images, objects, performances and videos that make the sustainability actors visible and animate them.

Disciplines: object, sculpture, installation, photography, painting, drawing, printmaking, video with credits given, sound is possible. A performative contribution such as a performance, VJ or similar to the vernissage, artist talk or finissage is desired.

International works: letters and videos from non-EU countries.

We offer exhibition space with equipment, bar, advertising by mail and div. Websites and social media and web and print flyers, curation and co-curation. We do not charge a fee for application, exhibition etc. We are a free, self-organized project space and work on a voluntary basis. For sent works, we ask that senders include the return postage. Unfortunately, there is no budget for production, further technical equipment, transport and insurance (the room is technically secured). We expect good cooperation and agree on rules of cooperation, gg3 rules rules 2022, pdf.

Individual artists or existing artist groups can apply online with max. apply for three works.

The presence of regional artists is desired for the vernissage and the artist talk, as well as for the supervision of the exhibition.

Deadline 15.1.2025, 24 h
Jury final meeting 23.1.2025
Exhibition setup 27.2.2025, 3-7 p.m.
Opening 28.2.2025, 7 p.m.
Exhibition duration 28.2. – 11.4.2025

Further information: https://gg3.eu/en/the-transforming-actors-for-sustainability/

Click here for the online application form

Jury: Team GG3, Curator: Tom Albrecht, Co-curator: Katja Hock

Address: Leuschnerdamm 19, D 10999 Berlin
https://gg3.eu/en/

Q and A for calls by GG3
Q: Is there a way to review my submission to confirm it was submitted correctly?
A: This is not necessary if the submission has been accepted in the system and you have received a confirmation e-mail.
Q: Would you recommend submitting only new artwork applications, and if so, will this affect my application?
A: No, it doesn’t matter. The decisive factors are the strong reference to the advertised theme and the artistic quality.
Q: I fail to upload the CV and show list.
A: Only pdf and doc formats are accepted, max. 10 MB, no docx or odt.
Q: Made a mistake, can I correct my application?
A:No problem, we correct for acceptances.
Q: How do I submit multiple works?
A: Close the first application and reopen the form.
Q: Is it possible to send you an application by e-mail?
A: Application by mail is not possible due to the work of the jury.

call: Mail Art – Let’s Play

Par : netty
2 décembre 2024 à 16:45

Deadline: 31 December 2024
Call for entries

Mail Art – LET’S PLAY
Dates & location of event context » exhibition 2025 // precise date
to be set further on // LOCATION »
Quinta da Cruz – Centro de Arte
Contemporânea | Estrada de São Salvador | 3510-784 São Salvador | Viseu, PORTUGAL

In 2024, VISEU values healthier and more
active habits and routines, promoting a happier and more balanced
lifestyle. With this mission in mind, the city is committed to
encouraging the community to adopt practices that improve physical and
mental well-being. The VI CALL, with the theme VAMOS A JOGO (LET’S
PLAY), invites everyone to take part in this artistic initiative that
aims to inspire and motivate the population to integrate sporting and
recreational activities into their daily lives.
We invite artists and anyone interested in mail art [mailart] to send in
their works to take part in the 6th edition of this call. Only works
received via traditional mail will be exhibited. We look forward to
receiving drawings, collages, stamps, visual poetry and other creative
formats at
Quinta da Cruz – Centro de Arte Contemporânea de Viseu.

entry fee – no
Contact adresses/URL »
https://quintadacruz.mailart.pt/
mailart@mailart.pt

Workshop with Patricia Hastewell and Noe Ferey ‘Passeggiata danzata – Partnering’

21 novembre 2024 à 10:57
Workshop with Patricia Hastewell and Noe Ferey 'Passeggiata danzata - Partnering'

Winter Workshop with Patrícia Hastewell and Noé Ferey ‘Passeggiata danzata – Partnering’ in Barcelona. Where: Nunart Guinardó, Barcelona, Spain When: January 4th and 5th, Saturday and Sunday, from 10 a.m. to 1 p.m. Deadline for applications: January 3rd 2025 This is a workshop of improvisation, partnering, and contact. We propose tools to expand our dance with a partner. We will share a physical vocabulary of weight, explore contact points, […]

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Groundwork And Partnering Workshop with Roser Lopez Espinosa

21 novembre 2024 à 10:24
Groundwork And Partnering Workshop with Roser Lopez Espinosa

Winter Workshop ‘Groundwork and Partnering’ with Roser López Espinosa in Barcelona. Where: Nunart Guinardó, Barcelona, Spain When: December 27th to 29th, from 10 a.m. to 2:30 p.m. Deadline for applications: December 26th, 2024 Groundwork and Partnering This workshop offers technical training focused on movement rooted in an articulated, supple, agile, swift, and powerful body. We’ll use the richness of spinal movement as our […]

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CALL FOR ARTISTS: VENICE INTERNATIONAL ART FAIR – 20TH EDITION

Par : admin
6 novembre 2024 à 03:09
ITSLIQUID Group, in collaboration with ACIT Venice - Italian-German Cultural Association, is pleased to announce the open call for the 20th edition of VENICE INTERNATIONAL ART FAIR 2024 that will take place from December 05 to December 20, 2024, in Venice, at Palazzo Albrizzi-Capello and in other prestigious venues and historical buildings.

call: Mail Art – 5 Arguments

Par : netty
25 septembre 2024 à 16:09

Deadline: 15 March 2025
Call for entries

5 ARGUMENTS
Call for Mail Art Projects

In 2025, Ákos Székely, avant-garde artist, visual poet, a leading figure in Hungarian assemblage, mail art and fluxus, would have turned 80. The aim of this mail art call is to pay tribute to Ákos Székely’s life’s work and personality.

We are looking for works that reflect on the following theme: 5 arguments.

Ákos Székely considered it important to develop the debating skills and critical thinking of his students. Open debates took place in his classes on all literary and artistic questions. A fundamental rule was that participants had to support their points with 5 arguments.

Online sources about Ákos Székely:
Artpool https://artpool.hu/Poetry/soundimage/Szekely.html
Leopold Bloom https://bloomsday.hu/index.php/en/projects/leopold-bloom

– topic of the call: 5 arguments

– deadline: 15 March 2025

– size: A/5 (148 * 210 mm)

– no jury / no selection / no returning / no participation fee

– vernissage: 16 June 2025

– digital catalogue

– instagram: https://www.instagram.com/5arguments/

– address:
Péter Abajkovics, 1042 Budapest, Árpád út 153. V/15, Hungary

– further contacts: abajkovics@gmail.com
https://www.viragfold.net

Generative Art Where the Beauty Voice Survives – Future Visions on Past Steps

Par : Noema Staff
30 août 2024 à 16:35
Humanity & AI. The theme of this conference focuses on how to preserve the human complexity, with Generative Art and AI. Art, poetry, music, architecture, and historic cities need generative ideas for their adaptation to the deep new demands of our fast-changing time. Our field of interest is to identify these possibilities and relate the most advanced creative approaches of Generative Art and AI.

AICA Congress 2024 – Becoming Machine, Resisting the Artificial. Art in the Present Tense

Par : Noema Staff
11 juillet 2024 à 15:22
In a world dominated by military conflicts, climate change, migration crisis, fake news, and political rearrangements, the digital ecosystem – in which AI is one among other major actors – plays a crucial role. We, volens nolens, increasingly identify ourselves with the machine, while we employ various strategies of resisting the artificial. Art is an important part of this process.

8th Computer Art Congress

Par : Noema Staff
11 juillet 2024 à 14:49
From CAC.8, we propose a meeting to approach Generative AI from its multiple aspects, undoubtedly from a myriad of points of view, which will allow its inclusion in Art, Design, and Culture. We would like to create a symbolic capsule of space and time to reflect on the challenges, impacts, and scope of this new tool of knowledge, which is already modifying the processes of various human activities.

CALL FOR ARTISTS: ROME INTERNATIONAL ART FAIR – 12TH EDITION

Par : admin
2 septembre 2024 à 01:12
ITSLIQUID Group is pleased to announce the open call for the 12th edition of ROME INTERNATIONAL ART FAIR 2024, international exhibition of photography, painting, video art, installation/sculpture and performance art, which will take place in Rome, at ITSLIQUID Monti - Rome Art Space from December 06 to December 19, 2024.

call: Berlin – Spin doctors

Par : netty
1 août 2024 à 16:25

Deadline: Deadline 26 August 2024, 24 h (CET)
Call for entries

Open Call “Spin doctors”

Organized suppression of the climate crisis. Actors and their construction kit.

Exhibition in Berlin 11.10. – 22.11.2024, Tue. and Fri., 5-8 p.m.

In a public call for entries, we are inviting international artists to submit contributions for the theme described below: “Eye wiper. Organized repression of the climate crisis. Actors and their construction kit” for a group exhibition in our exhibition spaces.

Cognitive scientists have developed a toolkit called PLURV to help identify disinformation and propaganda in relation to the climate crisis: Pseudo-experts, logical errors, unfulfillable expectations, cherry-picking and conspiracy myths are all identifying features. Let’s expose PLURV!

One actor that promotes the suppression of the climate crisis is, for example, the Springer press. Their publishing house is largely owned by fossil fuel investors. The AFD and so-called “lateral thinkers” are also helping to suppress them. Narratives can be “It’s always been hot in summer”, “That’s a good thing!”, “Yes, just the weather”, “Fear-mongering and scaremongering”, “He who believes will be saved”, “Belief in man-made climate change is a substitute for religion?”.

In Germany, the CDU and FDP parties are conducting a textbook delaying discourse: they have no proposals. It’s really not about political ideologies, it’s about defending fossil business models.

Displacement leads to aggression against, for example, meteorologists on TV who receive hate messages. You only believe what you want to believe. Researchers talk about dissonant information being devalued and consonant information being valorized. The fact that humanity is in the process of destroying the foundations of human life with its way of life generates unpleasant emotions: Feelings of guilt, fears, sadness about the squandered future, the inevitable suffering and death. Cognitive dissonance, that is. Pseudo-information that suggests everything is not so bad can have a relieving effect.

Disciplines: object, sculpture, installation, photography, painting, drawing, printmaking, video with credits given, sound is possible. A performative contribution such as a performance, VJ or similar to the vernissage, artist talk or finissage is desired.

International works: letters and videos from non-EU countries.

We offer exhibition space with equipment, bar, advertising by mail and div. Websites and social media and web and print flyers, organization of the work texts, the lecture, the documentation.
We do not charge a fee for applications, exhibitions etc. We are a free, self-organized project space and work on a voluntary basis. For sent works, we ask that senders include the return postage. Unfortunately, there is no budget for production, further technical equipment, transport and insurance (the room is technically secured). We expect good cooperation and agree on rules of cooperation: https://gg3.eu/en/agreement-with-exhibiting-artists-2/

Individual artists or existing artist groups can apply online with max. apply for three works.

The presence of regional artists is desired for the vernissage and the artist talk, as is the supervision of the exhibition.

Deadline 26.8.2024, 24 h
Acceptance or cancellation until 5.9.
Set-up 10.10., 15-19 h
Vernissage 11.10., 19 h
Exhibition duration 11.10. – 22.11.2024

Further information: https://gg3.eu/en/open-calls/open-call-eyewash/
Click here for the online application formhttps://gg3.eu/ausschreibungen/submission.php?call=10&lang=en

Jury: Team GG3, Curator: Tom Albrecht, Co-curator: Katja Hock

Address: Leuschnerdamm 19, D 10999 Berlin
https://gg3.eu/en/

Q and A for calls by GG3
Q: Is there a way to review my submission to confirm it was submitted correctly?
A: This is not necessary if the submission has been accepted in the system and you have received a confirmation e-mail.
Q: Would you recommend submitting only new artwork applications, and if so, will this affect my application?
A: No, it doesn’t matter. The decisive factors are the strong reference to the advertised theme and the artistic quality.
Q: I fail to upload the CV and show list.
A: Only pdf and doc formats are accepted, max. 10 MB, no docx or odt.
Q: Made a mistake, can I correct my application?
A:No problem, we correct for acceptances.
Q: How do I submit multiple works?
A: Close the first application and reopen the form.
Q: Is it possible to send you an application by e-mail?
A: Application by mail is not possible due to the work of the jury.

VIDEO POST > Heaven’s Gate

Par : Arshake
23 juin 2024 à 10:43

VIDEO POST cattura Heaven’s Gate del video artista Marco Brambilla, opera di psidechedelia digitale concepita come meditazione sulla “fabbrica dei sogni” di Hollywood.

Marco Brambilla, Heaven’s Gate, 2021, Video: Lazaro Llanes

 

 

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CYFEST a Venezia

19 juin 2024 à 18:13

CYFEST è una realtà artistica e culturale nomade, viva e in continua espansione, fondata da un gruppo di artisti indipendenti nel 2007. Trova le sue radici nella sperimentazione e nella ricerca artistica, articolata nello sviluppo delle relazioni fra diversi media. I linguaggi legati alle New Media Art ed alle Nuove Tecnologie vengono fusi, ampliati, connessi dando vita a dimensioni percettive nuove.

CYFEST 15 si è svolto a Yerevan, Armenia e Miami, USA; oggi accolto negli spazi del CREA – Cantieri del Contemporaneo di Venezia, fino al 30 agosto 2024.

Il tema intorno al quale si sviluppa il festival è la vulnerabilità, sviscerata nella sua dimensione più profonda, legata all’essere umano e a tutto ciò che lo circonda, abbattendo i confini di specie, tempo e materia. Tale condizione che abita il nostro pianeta viene sviluppata in una chiave emancipatoria, dove attraverso la declinazione in linguaggi artistici differenti e complementari, diventa testamento della nostra più autentica esperienza.

I moderni spazi del CREA ospitano un programma vasto, che si articola in vari formati, comprendendo installazioni, performance e talk. Tra le principali opere figura il progetto multidisciplinare Drop Tracer, che esplora le dinamiche degli agenti non umani e la relazione tra immagini e mondo naturale, realizzato da Tuula Närhinen. Le pelli generate dalla fermentazione da batteri danno vita ad un un’opera di Ann Marie Maes, la quale esplora il potenziale scultoreo dei materiali organici e le interfacce tra umano e non umano, così come tra il microscopico e il macroscopico. Il collettivo Where Dogs Run, pionieri nella sperimentazione e nella ricerca artistica legata alla New Media Art, analizza i concetti dei set di Mandelbrot mediante modelli di maglieria sviluppati in una performance dal vivo.

Mariateresa Sartori, con l’uso della tecnica del frottage, mette in evidenza una geologia sub-urbana, nascosta all’occhio, indagata nei suoi aspetti materici vivi, facendo luce sulla poco conosciuta storia della cava di Rosà, nel vicentino. L’installazione multimediale di Elena Gubanova e Ivan Govorkov analizza e sviluppa il concetto di «densità temporale» elaborato dall’astronomo sovietico Nikolai Kozyrev. La mostra presenta anche i rari monotipi «Re-Pressions» dell’acclamato artista armeno Samvel Baghdasaryan (1956-2017), opere sperimentali di videoarte di Fabrizio Plessi, sculture gonfiabili in tessuto di Irina Korina, e oggetti architettonici e urbanistici realizzati con LED riciclati di Alexandra Dementieva. Inoltre, una nuova installazione di Anna Frants e molte altre opere arricchiscono l’esposizione.

CYFEST 15 – International Media Art Festival, Giudecca, Venezia, 15.04 – 30.08.2024

immagini: (tutte) CYFEST 15 – Vulnerability, Installation View, CREA — One Contemporary Art Space, 2024. Photo Edith Bunimovich

 

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The New Atlas of Digital Art

Par : Arshake
18 juin 2024 à 21:55

Per il quinto anno consecutivo, il MEET Digital Culture Center di Milano riflette sugli scenari della creatività digitale con professionisti e artisti di spicco internazionale. L’obiettivo è quello di mettere in luce il potenziale delle sperimentazioni creative immersive come possibile driver di innovazione culturale, sociale, economica.

Come le realtà parallele create dal digitale possono convivere con le realtà in essere? Oltre le frontiere della Realtà Virtuale, proveremo ad immergerci in un’immersività sempre più diffusa e pervasiva, che crea commistioni sottili tra reale e virtuale: dall’Augmented Reality all’Extended Reality e Mixed Rality, incluse le potenzialità creative dell’Intelligenza Artificiale.

L’Atlas aprirà una serie di riflessioni per inquadrare il tema da tutte le sue sfaccettature e condividere con esperti, professionisti e con il pubblico, opportunità e futuri possibili.

La mappa disegnerà confini e frontiere delle esperienze immersive, i linguaggi e le correnti espressive che stanno disegnando nuovi modi per fare cultura, i luoghi e i protagonisti dell’immersività, i format e le modalità di coinvolgimento del pubblico con incontri  eventi.

The New Atlas of Digital Art | Immersive Realities, MEET Digital Culture Center, Milano, 20-21.06.2024
Consultate qui il sito per il programma aggiornato degli eventi e registratevi (gratuitamente) qui su Evenbrite.

 

 

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TTTfellows: Art & Science Residency III

Par : Noema Staff
18 mai 2024 à 23:16
TTTfellows: Art and Science Residency is an hybrid artist and academic experimental project organized in three different seasons aiming to bring together one artist and one scientist for 4 weeks of interdisciplinary friction and Ionian environmental immersion. The organization offers accommodation in Corfu and a fee of approx. 1400 euros to cover expenses related with traveling and research, processed after arrival in Greece, to one scientist and one artist.

call: Mail Art

Par : netty
17 juin 2024 à 16:17

Deadline – 15 July 2024
Call for entries

Mail Art
Theme THE SAINT OF FOOLS
SIZE:MAX A4(21CM X 30CM)
TECHNIQUE: FREE

WORKS WITH VIOLENT, SEXIST, RACIST CONTENT ARE NOT ALLOWED

ONLINE DOCUMENTATION FOR ALL PARTICIPANTS ON THE DEDICATED FACEBOOK PAGE
ALL THE WORKS RECEIVED WILL BE EXHIBITED IN THE BEAUTIFUL TOWER OF THE MARCHESA (WOOD OF CALLISTRO DI BUTURO-CZ-ITALY)
SEND YOUR DRAWINGS, PAINTINGS, VISUAL POETRY… BY JULY 15, 2024 TO:

Claudio Parentela
VIA F.CRISPI 79
88100 CATANZARO-ITALY

SHELTER ISLAND

Par : Arshake
5 juin 2024 à 12:08

SHELTER ISLAND è la mostra che si snoda tra gli spazi della Marina Bastianello Gallery di Mestre e Venezia e quelli istituzionali di M9 – Museo del’900 e del Distretto M9. Il progetto, che prevede la collaborazione intergenerazionale di due artisti – Fernando Garbellotto (Portogruaro, 1955) e Luca Pozzi (Milano, 1983), nasce dall’urgenza di viaggiare nello spazio e nel tempo dei linguaggi ibridando ricerca artistica e scientifica attraverso il format inedito della Meta-Conferenza in un periodo storico particolarmente sensibile ai temi della pace. La Mostra riconnette idealmente il pubblico ad un evento accaduto nel 1947 sull’omonima isola nei pressi di New York che vide riuniti tra i più celebri e visionari fisici teorici dell’epoca – nomi del calibro di Richard Feynman, John Archibald Wheeler, Edward Teller, David Bohm, John von Neumann, Hans Bethe, J. Robert Oppenheimer e Freeman Dyson – per discutere i problemi fondamentali della meccanica quantistica agli albori dell’invenzione della bomba atomica. Il Summit, ricordato dalla storia come il leggendario vertice di Shelter Island per l’appunto, fu il primo dopo la risoluzione della seconda guerra mondiale e diede il via a quell’atteggiamento di condivisione della conoscenza scientifica su cui poggiano ancora i delicati equilibri globali odierni.

In un presente post-pandemico caratterizzato da tensioni geopolitiche di carattere energetico, ideologico, economico e religioso, il progetto prende vita dalla rigenerazione di una rete relazionale incentrata sull’importanza della collaborazione e del dialogo come modus operandi e condizione Sine Qua Non.

Attraverso le opere di Garbellotto e Pozzi si è chiamati a prendere parte attiva al Summit del ‘47 che, tele-trasportato nel 2024 e convertito nella forma e nella sostanza, diventa installazione cross-disciplinare a più voci, tra cui spiccano quelle di Carlo Rovelli, Roger Penrose, Shoini Ghose, Raymond Laflamme, Katie Mack, Hildign Neilson, Savas Dimopoulos, Pedro Vieira e Neil Turok, che, con il loro contributo, ne ri-attualizzano i presupposti in chiave eco-sistemica.

Partendo da queste premesse la Meta-Conferenza avviene su una cometa digitale di 4 Km di diametro, all’interno di una GAME ENGINE in Virtual Reality chiamata “Rosetta Mission 2024”, opera di Luca Pozzi, la quale, accogliendo una PLAYLIST di PODCAST realizzata dal Perimeter Institute di Waterloo in Ontario, la ripropone simultaneamente non solo al pubblico in presenza al Museo del Novecento sotto forma di installazione visiva, ma anche sul Megaschermo digitale della Hybrid Tower di Mestre e sui monitor satellite del Distretto dell’M9, andando a costruire una rete delocalizzata di piattaforme di accesso ai contenuti prodotti per un pubblico più vasto e non specialistico.

Rete che include, nelle sue maglie, le due sedi della Galleria Marina Bastianello dove troviamo invece rispettivamente a Venezia una grande installazione a parete di Fernando Garbellotto, ispirata alle teorie di Benoit Mandelbrot ed incentrata proprio sul concetto di Frattale “La Rete come idea del mondo”, mentre Luca Pozzi occupa la galleria di Mestre con un ambiente interattivo composto da dispositivi magnetici a parete, sculture ingegnerizzate con rivelatori di particelle dell’INFN e una postazione di Realtà Virtuale per accedere ai contenuti della “Rosetta Mission 2024” da remoto.

(dal comunicato stampa)

Shelter Island, Marina Bastianello Gallery (e altre sedi), Venezia Mestre, 22.05.2022 – 24.08.2024

immagini: (cover 1) Luca Pozzi, «Rosetta Mission», 2024, fermo immagine da VR Game Engine in 4K, 2024. Neil Turok / Sulla semplicità della natura, estratto da Conversazioni sul perimetro  (2) Fernando Garbellotto, «Rete Frattale», 2024. (3) Luca Pozzi, «Rosetta Mission 2024» , VR station, tappeto stampato da collage digitale, Oculus Quest, motore di gioco unity. Photo credits: lucapozzi & marinabastianellogallery  (4) Fernando Garbellotto, «Rete Frattale», 2024 (detail).

 

 

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MetaPan. Masterclass nel Metaverso

Par : Arshake
20 mai 2024 à 11:22

Tempo fa, il PAN – Palazzo delle Arti a Napoli, aveva annunciato la sua riapertura e indirizzo di programma con la sua struttura complementare nel Metaverso, il Metapan, e attraverso le progettualità di quattro artisti che rappresentano le diverse direzioni progettuali della programmazione futura, Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola. Le installazioni virtuali sono accompagnate ora da una serie di lezioni per un ciclo di Masterclass aperte al pubblico (online) in corso di svolgimento da aprile a luglio 2024 con sei lezioni indirizzate a giovani laureati di diversi atenei italiani e di diversa formazione e con la partecipazione di alcuni tra i più importanti docenti ed esperti di arte e new media di rilievo nazionale ed internazionale – Francesco Spampinato, Professore di Storia dell’arte contemporanea, Università Alma Master Studiorum di Bologna; Andrea Pinotti, Professore di Estetica, Università Statale di Milano; Ruggero Eugeni, Professore di Semiotica dei media, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Elisabetta Modena, Ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea, Università di Pavia.

 

Dopo aver incontrato Vincenzo Trione e Maria Grazia Mattei il 30 aprile e Francesco Spampinato il 9 maggio, il 23 maggio, ad incontrare studenti e pubblico saranno gli artisti invitati ad inaugurare lo spazio virtuale con le loro installazioni e approcci creativi, Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola.

23 maggio, 2024. Sala virtuale del MetaPan. Incontro con Bianco-Valente, Aureia Harvey, Chiara Passa, Quayola: Link d’accesso al MetaPan
Prossimi appuntamenti:
4 giugno (17.30-19.00). Incontro con Andrea Pinotti, Università Statale di Milano: Teleimmagini. VR, AE e AI nello spazio pubblico e museale
17 giugno (17.30-19.00). Incontro con Ruggero Eugeni, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano: Breve ma veridica genealogia delle estensioni della realtà 
4 luglio (17.30-19.00) Elisabetta Modena, Università degli Studi di Pavia. Ambienti immersivi. Dal Futurismo alla Virtual Art
Il METAPAN è un progetto digitale – finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli e promosso dal Comune di Napoli in partnership con MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale di Milano, riconosciuto nel 2023 come museo da Regione Lombardia – è curato da Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET e Valentino Catricalà, curatore d’arte contemporanea, con la supervisione tecnica dell’architetto Giuliano Bora, che ha realizzato lo spazio all’interno della piattaforma immersiva tridimensionale Spatial.io. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del programma Napoli Contemporanea, curato da Vincenzo Trione, consigliere del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per l’arte contemporanea e le attività museali.

 

 

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Harold Cohen: AARON

16 mai 2024 à 12:54

Con una mostra a cura di Christiane Paul, il Whitney Museum of American Art ripercorre l’evoluzione di AARON, il primo programma di intelligenza artificiale sviluppato nei tardi anni ’60 da Harold Cohen per accompagnarlo creativamente nella sua pratica pittorica, adottato a collaboratore per stimolare conoscenza sperimentazione. I lavori sono attentamente selezionati e tracciano in maniera scientifica i momenti chiave di questo dialogo uomo-macchina. L’approccio curatoriale è cronologico e permette di attraversare il passaggio da analogico a digitale, la transizione da astrazione a figurazione, a metà degli anni ’80, e tutto ciò che questi passaggi ha comportato in termini tecnici e concettuali.

Il Whitney Museum è l’unico museo a possedere nella sua collezione versioni del software AARON che tracciano i diversi periodi di sviluppo di questo progetto e permettono quindi di ritracciare le diverse fasi di evoluzione del software e di questo dialogo cresciuto con una certa gradualità.

Harold Cohen ha stabilito con il software un vero e proprio dialogo. Ha iniziato con il fornirgli regole e conoscenze per quello che riguarda i principi base di colore, forma, composizione e dimensione, fondamenti che appartengono alla sua formazione di pittore. Il loro dialogo è cresciuto, con una certa gradualità. Da un primo ragionamento su disegno e colore attraverso delle regole formulate per vie analogiche avviato negli anni ’60 si è arrivati ai primi anni ’70, quando si presenta l’occasione e il giusto contesto per sviluppare il software AARON alla Stanford University’s Artificial Intelligence Lab.

Da questo momento in poi, percorso è proseguito per fasi, ciascuna un tentativo (sempre riuscito, a volte anche troppo) di spingere oltre i limiti dell’intelligenza artificiale. Ad un certo punto, Cohen si rende conto che la macchina è in grado di fare cose che prima non immaginava possibili. Quando impara a colorare i disegni, prima completati a mano dall’artista, arriva ad un momento di crisi. Non è la mancanza di cose da fare, piuttosto l’arenarsi della collaborazione tra uomo e macchina.  “I felt that my dialogue with the program, the very root of our creativity, had been abruptly terminated”, racconta in una conferenza del 2010 all’ Orcas Center.

Ecco perché centrale nella mostra al Whitney è la macchina riportata in vita per fare entrare i visitatori, anche online in streaming sul sito in alcune ore del giorno, nel processo di esecuzione delle opere. Il software “as a central creative force behind the artwork”. Non solo. In mostra anche tutta una serie di ephemera, come quaderni di appunti e disegni personali che fanno parte del momento di progettazione e di riflessione.

Oltre a celebrare un artista riconosciuto come pioniere dell’arte digitale, la mostra entra nel vivo di questo dialogo uomo-macchina, penetra i meccanismi del processo scandendo le tappe, aiuta a riflettere sul nostro rapporto con le moderne tecnologie di intelligenza artificiale con i programmi più recenti come DALL-E, Midjourney e Stable Diffusion.

“Harold Cohen’s AARON has iconic status in digital art history, but the recent rise of AI artmaking tools has made it even more relevant. Cohen’s software provides us with a different perspective on image making with AI,” dice Christiane Paul, Curator of Digital Art at the Whitney. “What makes AARON so remarkable is that Cohen tried to encode the artistic process and sensibility itself, creating an AI with knowledge of the world that tries to represent it in ever-new freehand line drawings and paintings. Watching AARON’s creations drawn live as they were half a century ago will be a unique experience for viewers.”

In questi ultimi anni, in particolare in coincidenza con la crisi pandemica e lo spostamento di interessi economici e culturali online, alcuni termini come arte digitale sono stati particolarmente inflazionati, confusi con strumenti digitali come i certificati NFts, o con progetti di grafica e design. Questo ha significato oscurare buona parte di quelle sperimentazioni che hanno scritto la storia della ricerca in questi ambiti per più di vent’anni.

Queste operazioni che attraverso le mostre facilitano conoscenza e consapevolezza sono particolarmente importanti. In parallelo al Whitney, si è mossa anche la Galleria londinese Gazelli Art House, proponendo, con la mostra “Refractoring (1966-74)”, una selezione molto accurata di lavori di Cohen che hanno tracciato momenti chiave della transizione tra il 1966 e il 1974, momento nodale del suo lavoro ma anche inizio di diffusione delle tecnologie nella società. Tra i lavori, anche Sentinel esposto alla Biennale di Venezia nel 1966, quando è stato invitato a rappresentare il Padiglione Inglese, momento di grande riconoscimento internazionale che non arresta la sua spinta creativa “that arises when the individual starts to question the unquestioned assumptions of his field and to act out of the scenarios that present themselves as a result”.

Alla riflessione pura sul rapporto uomo-macchina le mostre restituiscono parte di questa storia, la rendono comprensibile avvicinando i visitatori al processo nella sua vitalità. Gli incontri, alcuni disponibili online sul sito del Whitney, i documenti prodotti e il catalogo con contributi dei più importanti studiosi che il 9 maggio è stato presentato alla Gazelli Art House, seguiranno la fine delle mostre. Tutto questo ci fa riflettere anche sulla curatela delle mostre, quando tra gli obiettivi c’è anche  quello di garantire che i contenuti siano resi disponibili e accessibili ai visitatori, rispettivamente nella misura di un museo e di una galleria.

Harold Cohen, AARON, a cura di Christiane Paul, Whitney Museum of American Art, fino al 19 maggio 2024

Immagini: (cover 1-2) panoramica d’installazione di Harold Cohen: AARON, Whitney Museum of American Art, New York, 3 febbraio –19 maggio, 2024 (3) Harold Cohen, AARON KCAT, 2001 (4) panoramica d’installazione di Harold Cohen: AARON, Whitney Museum of American Art, New York, 3 febbraio –19 maggio, 2024 (5) Harold Cohen, AARON Gijon, 2001 (6) Panoramica di installazione di Harold Cohen, Refactoring (1966-74), Gazelli Art House, Londra (8 marzo–11 maggio 2024).  Courtesy Gazelli Art House, Londra.

 

 

 

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